L’abilità di Lino Guanciale nell’immergersi in un transfert caratteriale e scenico sarebbe stato uno dei fattori di pregio de La classe operaia va in paradiso, riscritto da Paolo Di Paolo e diretto da Claudio Longhi, passato per lo Stabile di Torino lo scorso novembre. Ma già prima di prestare il suo corpo a Lulù Massa – il personaggio – e a Gian Maria Volonté – l’interprete – Guanciale è stato protagonista del transfert che in una produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale del 2016 ha coinvolto Pier Paolo Pasolini – anch’egli interprete, nell’accezione di testimone storico e cronista dell’Italia del secondo dopoguerra.
La riduzione teatrale del romanzo pasoliniano Ragazzi di vita è firmata da Emanuele Trevi per la regia di Massimo Popolizio; il grande successo di pubblico e critica di uno spettacolo insignito dei premi Ubu, Critica e Le Maschere rendono vacue e ridondanti le considerazioni tecniche. Un impianto scenico eccellente, dinamico e “vivo” capace di restituire l’immagine altrettanto viva di una periferia romana che risorge a stento dagli orrori della guerra, ospitando una nutrita ensemble di 18 attori provenienti da scuole e formazioni disparate.
Nella riscrittura di Trevi il testo letterario viene liricamente rivoltato in una sorta di “appello” dei personaggi, ognuno dei quali è chiamato a leggervi la propria stessa descrizione, disciplinato da un Guanciale/Pasolini che dentro l’azione scenica funge da osservatore, commentatore, bardo e testimone. La cruda realtà descritta da Pasolini, personaggio e interprete, rivive la catarsi letteraria, passando sotto la lente poetica dell’artista.
Così lo stesso Guanciale, che aggiungendo alle battute dei personaggi i commenti tratti di peso dalle pagine del romanzo, si distacca dallo sfondo della narrazione per incarnarne l’anima: come il Pasolini testimone e cronista, come gli spettatori teatrali che solo osservando la scena diventano protagonisti del miracolo catartico.
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Ragazzi di vita
di Pier Paolo Pasolini
drammaturgia Emanuele Trevi
regia Massimo Popolizio
con Lino Guanciale
e Sonia Barbadoro, Giampiero Cicciò, Verdiana Costanzo, Roberta Crivelli, Flavio
Francucci, Francesco Giordano, Lorenzo Grilli, Michele Lisi, Pietro Masotti, Paolo
Minnielli, Alberto Onofrietti, Lorenzo Parrotto, Silvia Pernarella, Elena Polic Greco,
Francesco Santagada, Stefano Scialanga, Josafat Vagni, Andrea Volpetti
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
canto Francesca della Monica
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
assistente alla regia Giacomo Bisordi
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale