ideazione testi regia di Liv Ferracchiati
PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE Capitolo I (5/6 marzo)
STABAT MATER Capitolo II (7/8 marzo)
UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA Capitolo III (9/10 marzo)
Produzione Teatro Stabile dell’Umbria
———–
“La Trilogia sull’Identità è il racconto di storie ordinarie in cui il transgenderismo non è l’unico centro. Trattare il tema dell’identità di genere per noi ha significato interrogare la nostra natura di esseri umani e la nostra possibilità di essere liberi.
La raccolta dei materiali per questo progetto inizia nel 2013 e siamo arrivati alla conclusione che la transizione è, prima di tutto, un percorso mentale verso la costruzione dell’identità di un individuo.
I cambiamenti fisici, seppure fondamentali per alcune persone transgender, non crediamo siano il fulcro della questione e, a poco a poco, non sono più stati nemmeno il fulcro della nostra indagine.
Andando avanti nel nostro percorso teatrale ci siamo accorti che non era poi così interessante nemmeno l’identità di genere, ma, per dirlo con le parole di Paul B. Preciado: «[…] La cosa importante era opporsi alla standardizzazione che identifica come patologia quello che non riconosce. Il resto è una tassonomia, un sistema di classificazioni […].».
Il materiale raccolto è stato ripartito in tre spettacoli, dando vita a tre differenti proposte di linguaggio: PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE, mostra la parola come mancanza e incapacità di comunicarsi, STABAT MATER la innalza a strumento di rappresentazione e ricostruzione della propria identità, mentre in UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA diventa metafora della fragilità di qualsiasi forma scegliamo per noi stessi.”.
———–
Liv Ferracchiati / The Baby Walk
5 – 6 marzo
martedi’ – mercoledi’ 19.30
Peter Pan guarda sotto le gonne – Capitolo I
ideazione testo e regia Liv Ferracchiati
drammaturgia Greta Cappelletti e Liv Ferracchiati
con Linda Caridi, Luciano Ariel Lanza, Chiara Leoncini, Alice Raffaelli
e le voci di Ferdinando Bruni e Mariangela Granelli
coreografie e costumi Laura Dondi
scene Lucia Menegazzo
luci Giacomo Marettelli Priorelli
produzione Compagnia The Baby Walk, Teatro Stabile dell’Umbria
con il sostegno di Campo Teatrale e CAOS – Centro arti Opificio Siri
Peter Pan guarda sotto le gonne, primo capitolo della Trilogia sull’Identità, racconta l’infanzia di un undicenne degli anni ’90, nato in un corpo femminile.. Racconta le difficoltà di affrontare una transizione, un periodo di passaggio, anche solo mentale, che porta via ogni certezza, proprio come accade a Peter Pan, il protagonista, che ha paura perché non capisce quello che gli sta succedendo. Questo timore ha origine dall’incapacità di confessare anche a se stesso ciò che sta provando, ciò che gli sta accadendo. In suo aiuto giunge Tinker Bell, “la Fata che esiste”, che svolge per lui il ruolo di mentore o, meglio, è una sua grottesca, verbosa imitazione, che lo spinge verso la sua intima natura e lo accompagna nella scoperta di quello che si nasconde dietro le apparenze. Wendy, invece, è una ragazzina dotata di femminilità, che è forse il suo primo amore e diventa per Peter un acceleratore della consapevolezza. L’Ombra, interpretata da un danzatore, rappresenta la natura e, forse, il futuro di Peter.
———-
7 – 8 marzo
giovedi’ – venerdi’ 19.30
Stabat Mater – Capitolo II
ideazione testo e regia Liv Ferracchiati
con Chiara Leoncini, Alice Raffaelli, Linda Caridi
e la partecipazione video di Laura Marinoni
dramaturg di scena Greta Cappelletti
scene Lucia Menegazzo
costumi Laura Dondi
luci Giacomo Marettelli Priorelli
suono Giacomo Agnifili
produzione Compagnia The Baby Walk, Centro Teatrale MaMiMò
Teatro Stabile dell’Umbria – Terni Festival in collaborazione con
Residenza Multidisciplinare Presso CAOS – Centro Arti Opificio Siri Terni
Stabat Mater, secondo capitolo della Trilogia sull’Identità, indaga la vita di Andrea, uno scrittore trentenne, colta nella sua ordinarietà, nonostante stia attraversando una situazione straordinaria: vivere al maschile, avendo, però, sembianze femminili. Si intrecciano temi come l’emancipazione dalla madre e le difficoltà di diventare adulti, scardinando un sistema di certezze spesso consolidate. Pause, relazioni, ritmi martellanti o blandi si alternano a “pensieri alementari”, veri e propri monologhi in metrica, che rivelano gli stati d’animo più intimi del giovane, in cui emergono tutte le sue passioni. Così, quando si innamora della sua Analista, si scaglia contro l’anello portato al dito dalla donna, emblema delle convenzioni sociali che lui combatte. Come Frodo ne Il Signore degli Anelli, Andrea vuole distruggerlo e sente che la “natura”, solidale, si impenna, sconvolge il Mondo con spaventosi cataclismi e condanna a morte la Norma ostile a lui e al suo amore.
———–
9 – 10 marzo
sabato 19.30 – domenica 15.30
Un eschimese in Amazzonia – Capitolo III
ideazione e regia Liv Ferracchiati
scrittura scenica di e con
Greta Cappelletti, Laura Dondi,Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli
costumi Laura Dondi
luci Giacomo Marettelli Priorelli
suono Giacomo Agnifili
produzione Compagnia The Baby Walk, Teatro Stabile dell’Umbria
Centro Teatrale MaMiMò, Campo Teatrale in collaborazione
con Residenza Multidisciplinare Presso CAOS – Centro Arti Opificio Siri Terni
Chiude la trilogia, Un eschimese in Amazzonia, spettacolo vincitore del premio Scenario 2017, che pone un confronto diretto tra la persona transgender (l’Eschimese) e la società (il Coro). Tutto parte da una citazione dell’attivista e sociologa Porpora Marcasciano, che evidenzia l’incapacità della società di andare oltre il modello binario di sesso/genere, omosessuale/eterosessuale, maschio/femmina e che quindi racconta la compromissione di un percorso di vita, che potrebbe essere sereno. La società, dunque, segue le sue vie precise e strutturate, mentre l’eschimese improvvisa poiché la sua presenza non è contemplata. È un personaggio autentico, specchio della contemporaneità in cui vive, che prova ad avere una visione soggettiva, ma che in realtà è infarcita di luoghi comuni. Un lavoro moderno, dinamico, costruito sul nonsense tipico della illogicità internettiana, con una lingua ritmata, veloce, superficiale espressione del coro e quindi della società odierna. Un linguaggio basato sull’improvvisazione e perciò metafora verticale dell’esistenza dell’Eschimese e, in fin dei conti, di tutti.
———–
Sala Bausch, Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33 – Mar/sab ore 19.30, dom ore 15.30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 – www.elfo.org