L’immagine scelta per queste poche righe riassume in modo perfetto, a mio avviso, il cuore dello spettacolo. Spettacolo ricco, intenso, emozionante che, pur avvalendosi di strumenti tecnici quali telecamera, luci, suoni, voce esterna ed oggetti simbolici, quali acqua e terra, rimane povero nel senso alto del termine. C’è un corpo che si muove nello spazio, alla ricerca di una propria dimensione, una lotta con quello che si è contro ciò che si sente dover essere. È un percorso difficile, doloroso ma necessario per realizzare quell’utopia che ognuno di noi, in fondo, sente di possedere. La regista Caterina Mochi Sismondi si è ispirata a quel bellissimo film del 1984 Birdy – Le ali della libertà diretto da Alan Parker. “Birdy è un ex soldato ridotto ad uno stato schizofrenico e chiuso in un silenzio catatonico a causa degli orrori della guerra. Assistiamo ai tentativi di Birdy di volare, una passione che lo allontana gradualmente dalla realtà.”
Il suo Bird si muove tra trapezio e filo teso, in un continuo momento di ricerca e di delusione, di scoperta e solitudine che amplifica la bellezza del movimento e porta continuamente l’attore Jonnathan Rodriguez Angel, a misurarsi con i suoi limiti fisici fino alla scena finale che lo vedrà realizzare il suo sogno. L’idea alla base è un rapporto diretto fra pubblico e scena. Infatti si parla di “installazione musicale e spettacolo in divenire, processo di creazione che si basa su tappe di residenza chiamate “L’osservatorio”, il primo studio con il pubblico. Lo spettatore entra in relazione con l’installazione musicale e visiva presente in scena, entrando così a far parte del processo creativo con il suo sguardo esterno, mentre il tutto viene ripreso dall’occhio onnisciente di una telecamera.”
Questo è il terzo spettacolo di blucinQue a cui assisto e sempre sono rimasto spiazzato e arricchito da immagini e sensazioni che rimandano a storie solo intraviste. Fondamentale in questo senso è la presenza di Maria Rosa Mondiglio, per tutti Rosy, una signora non più giovanissima, con un viso accattivante, molto espressivo e comunicativo che, con la sola presenza sovverte ed amplifica ciò che succede davanti al pubblico. In Bird entra anche in relazione con l’attore/danzatore in due momenti. Importanti. Porta un tocco di umanità e solidarietà a chi sprofonda ed a chi assiste impotente alla caduta. L’avevo già paragonata alla presenza di Kantor nei suoi spettacoli, qui mi pare vada oltre. La bellissima voce di Erika Sofia Sollo, che usa i suoi strumenti acustici per dare al pubblico emozione pura e parole ricche di significato. Le luci di Max Vesco giocano con gli spettatori e con gli attori in modo continuo ed imprevedibile. Uno specchio opportunamente angolato diventa schermo e cassa di risonanza (bellissima la bimba che, illuminata dal fascio di luce, saluta con la manina). I costumi di Carla Carucci sono, come sempre, perfetti. La camicia bianca indossata nel finale diventano due splendide ali. L’agilità, la bellezza nella danza e sopra gli attrezzi fanno di questo Bird un perfetto personaggio che sta a metà fra gli uomini e gli uccelli, una sorta di Dio greco che possiede però i sentimenti più veri dell’uomo. Gli spettatori, numerosi ed attenti, posti esauriti e gente seduta a ridosso della scena, si sono davvero divertiti ed emozionati. Molti applausi finali e poi chiacchiere allegre e rumorose. Fuori ci aspetta un Marzo già caldo, ricco di promesse.
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Bird/Osservatorio, già presentato in Italia e all’estero, è la prima sezione di una “Trilogia del Limite”, progetto di tre soli, sui quali Caterina Mochi Sismondi e la compagnia blucinQue stanno lavorando in un percorso di esplorazione e di studio che coinvolgerà anche il concetto di limite fisico, con Lukas Vaka Medina, e quello di identità, con Ruairi Mooney Cumiskey.
di Caterina Mochi Sismondi
regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondi
con Jonnathan Angel Rodríguez
music live e suono Federico Dal Pozzo
voce Erika Sofia Sollo
collaborazione alla creazione del movimento delle tecniche di circo Jonnathan Angel Rodríguez
luci Max Vesco
rigger e riprese video Davide Bertorello
con la partecipazione di Maria Rosa Mondiglio
frammenti testuali W. Szymborska / MarySol Abat
frammenti musicali J. Sibelius e J. Cage
coproduzione blucinQue / Associazione Qanat e Fondazione Cirko Vertigo