Il Maggio Musicale Fiorentino, prendendo spunto da Lear – opera di Aribert Reimann – titolo inaugurale della 82° edizione del Festival del Maggio Musicale, bandisce un concorso fotografico aperto a tutti i giovani artisti-fotografi sotto i 40 anni senza limiti di nazionalità, per raccontare momenti di vita quotidiana e collettiva in Toscana che rievochino personaggi, atmosfere, luoghi ed emozioni descritte nelle opere di William Shakespeare.
Nella Giuria Massimo Sestini, Sergio Risaliti, Martino Marangoni e Lucia Baldini.
La premiazione nel giorno dell’inaugurazione del Festival il 2 maggio 2019.
Al vincitore sarà offerta la possibilità di allestire una propria mostra presso il Teatro.
L’obiettivo del Maggio è sfidante: raccontare, attraverso la fotografia, paesaggi, scorci, volti, momenti di vita quotidiana e collettiva in Toscana che rievochino personaggi, atmosfere, luoghi ed emozioni descritte nelle opere di William Shakespeare.
Un sir John Falstaff può aggirarsi in Maremma o a Montalcino mentre sorseggia un rosso in un calice in vetro soffiato di Empoli? Le due allegre comari e la loro complicità non potrebbero essere rappresentate oggi come due amiche intente a scambiarsi i loro segreti sedute a un tavolino nel Chianti, Greve, a Casole o a Castellina? Gli innamorati Romeo e Giulietta personaggi archetipici dell’amore e dell’amore contrastato possono individuarsi mentre si guardano sul parapetto di Ponte Vecchio, tra la folla al Palio di Siena o dalle parti di Monteriggioni e ovunque in Toscana il panorama, i tramonti sul mare, i riflessi della luna sull’Arno non evochino – magari anche didascalicamente – suggestioni romantiche? Nell’anfiteatro di Fiesole non potrebbero aggirarsi Giulio Cesare o Bruto? E Certaldo che ha dato i natali a Boccaccio, ispiratore di Tutto è bene quello che finisce bene potrà certamente offrire spunti di capacità creativa. E non è necessario spingersi fino in Scozia per evocare le atmosfere dei boschi dove si è mosso Macbeth o andare verso la Danimarca per aprire le porte di antichi palazzi e di castelli che coi loro arredi potrebbero far rivivere perfettamente a suo agio Amleto.
Le straordinarie opere di William Shakespeare sono un patrimonio universale dell’umanità che, oltre a legarlo indissolubilmente all’identità inglese, lo pongono tra i vertici più alti in assoluto della cultura occidentale. I suoi testi, le commedie, le tragedie, i poemi, i sonetti, sono una fonte inesauribile di luoghi e personaggi i più diversi tra loro con caratterizzazioni profondissime e accurate e ambientazioni e personaggi che non di rado tuttavia hanno toccato il nostro Paese che con la sua storia e la tradizione lo ha certamente ispirato e influenzato: l’Italia fa da sfondo infatti a moltissimi – quasi la metà: 15 su 37 – dei suoi lavori teatrali tanto che addirittura qualcuno si è spinto a immaginare, meglio dire fantasticare, delle sue origini italiane.
Da Tito Andronico a La Bisbetica domata (personaggi tutti italiani: Battista Minola è un padovano con due figlie Caterina e Bianca che è amata da un pisano, il giovane Lucenzio; Petruccio l’altro personaggio è un veronese) e poi I due gentiluomini di Verona (oltre agli italiani personaggi i luoghi sono Verona e Milano), La commedia degli equivoci (con Antifolo e Dromio di Siracusa e i loro rispettivi gemelli, però efesini) fino ad arrivare ai celeberrimi Romeo e Giulietta, Il Mercante di Venezia ( che pare gli fu ispirata da una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, di Firenze, appunto) Molto rumore per nulla, ambientata a Messina, il Giulio Cesare, Tutto è bene quello che finisce bene (commedia ispirata da Boccaccio e nella quale il personaggio di Elena segue Bertram a Firenze), Antonio e Cleopatra, Coriolano, Cimbelino, Il racconto d’inverno, La tempesta ambientata in un luogo imprecisato del Mediterraneo ma con personaggi tra gli altri come Prospero, duca di Milano, sua figlia Miranda, suo fratello Antonio, Alonso re di Napoli, suo figlio il principe Ferdinando, di carattere italiano) e Otello, ecco che il Belpaese diventa prorompentemente il luogo di elezione shakespeariana, quello preferito e designato rispetto alla madrepatria dove ne ambientò solo una dozzina, il resto, a parte la nostra Penisola, in Grecia, in Francia, in Danimarca, in Scozia, e altri paesi.
William Shakespeare ha toccato temi sempre attualissimi come l’amore, la passione, la lotta per il potere, la morte, il tradimento, la gelosia, il dubbio, l’amicizia, il destino, ha tratteggiato personaggi memorabili e caratteri che sono diventati universali. Dunque da qui nasce la sfida proposta dal Maggio e il tema – o i temi – del concorso fotografico: nell’ “italianità” del Bardo e la sua italianità identificarla con la Toscana intesa come territorio e da chi la vive; nel provare a raccontare l’attualità, la cronaca, i luoghi e le persone attraverso le immagini fotografiche che rievochino oggigiorno nella Regione, non solo le atmosfere dei suoi lavori, ma alcuni dei suoi personaggi e i temi che si accompagnano a loro.
Il Lear stesso con la sua tragedia – che ha ispirato Reimann e che inaugurerà l’LXXXII Festival del Maggio – con la sua metafora della condizione umana, sulla pazzia, sulla simulazione, sulla sete del potere, l’adulazione e anche sulla solitudine di un uomo, il re Lear appunto – dovuta alla sua incapacità di vedere quelli che lo circondano – può offrire più di uno spunto oppure possono essere le parole del Re stesso in apertura della tragedia al terzo atto quando folle esclama: “Soffiate, venti, fino a farvi scoppiare le gote! Soffiate, infuriate! Rovesciatevi, cateratte e uragani, fino a che non abbiate sommerso i campanili e i comignoli e annegati i galli che vi stanno in cima!” a invitare a fermare, al di là del versetto, in uno scatto quelle tempeste che si abbattono sulle nostre coste o il nostro territorio.
Le fotografie saranno valutate da una Commissione, composta da Martino Marangoni, Lucia Baldini, Sergio Risaliti e Massimo Sestini, che, a proprio insindacabile giudizio, selezionerà circa 30 lavori e un vincitore. La Commissione si riserva la possibilità di premiare fotografie ritenute meritevoli con premi speciali. Le fotografie selezionate saranno esposte per la durata del LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino presso il foyer del Teatro.
La premiazione dei vincitori e l’inaugurazione della mostra saranno il 2 maggio 2019 dalle 17 alle 19 presso il foyer del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Ogni selezionato, dopo l’inaugurazione, riceverà due inviti per assistere alla première del Festival.
Il vincitore potrà allestire una mostra personale presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Il bando è pubblicato ed è consultabile sul sito del Teatro del Maggio:
https://maggiofiorentino.trasparenza.info/audizioni-selezioni-e-bandi-di-concorso