Una lunga discesa agli inferi. Una discesa agli inferi eterna e senza ritorno, mentre la letteratura prova a mediare tra terrore ed ambizione. La storia di Dracula è, ormai, nota a chiunque: la leggenda del vampiro che, nelle foreste della Transilvania, terrorizza ed ammalia, non conosce tregua nella mente dei lettori di ogni età.
Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi, di ritorno dalla fortunata riscrittura di Delitto e Castigo, rendono Dracula un viaggio verso l’ignoto e la disperazione, un lungo sentiero verso i nostri più ancestrali misteri.
In una scenografia ricca, perfetta, in pieno stile gotico, il giovane procuratore londinese Jonathan Harker si reca in Romania, nella foresta della Transilvania, per occuparsi dell’acquisto di un appartamento a Londra da parte di un conte ricchissimo: Dracula. Il suo viaggio è preludio nefasto: la casa di Dracula è il regno della morte: lo stesso proprietario è di un pallido che atterrisce. Harker è più vicino alla morte che alla vita. Il viaggio per uccidere Dracula – liberando così il procuratore e sua moglie da una follia ormai insostenibile – è il viaggio dell’uomo che sfida il proprio terrore originario pur di ristabilire la verità, riuscendo soltanto in parte a vincere e stanare le ombre.
Gli attori, da Rubino a Lo Cascio, da Salemi a Lorenzo Lavia, sono così perfettamente calati nel mondo gotico che pare difficile, in tutta onesta, dire da quale epoca provengono. Le voci, i gesti: tutto rimanda ad un mondo antico, lontano, nel quale l’uomo ha avuto il dovere, il compito più arduo: fronteggiare la propria paura.
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Draculada Bram Stokeradattamento di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini
e con Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana, Margherita Laterzascena Gregorio Bottacostumi Chiara Aversanomusiche Giuseppe Vadaláprogetto sonoro G.U.P. Alcaroluci Tommaso Toscanoregista collaboratore Gisella Gobbiregia Sergio Rubiniproduzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana