Da oltre vent’anni, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci portano il teatro-ragazzi in giro per l’Italia e per il mondo. Partendo da Torino, dove hanno cominciato a collaborare nelle produzioni del Teatro dell’Angolo – quindi con la Casa Teatro Ragazzi e Giovani, hanno interpretato centinaia di personaggi ai Festival di Avignone, Edimburgo, Lione e Seattle, raccogliendo svariati premi per le messe in scena e le drammaturgie.
Come coppia di autori e attori legati da una reciproca intesa, la loro espressività non poteva che straripare dai palcoscenici teatrali: dal 2006, il Progetto Favole Filosofiche traduce il pensiero complesso (sull’identità, sulla società, su tutta la realtà) a beneficio di teatri, scuole e biblioteche. Il confronto con i bambini e i ragazzi, ma anche con gli adulti, indica modi e approcci per una comprensione collettiva e vicendevole, i cui evidenti vantaggi sono sintomatici di una coppia artistica ancora salda dopo più di due decenni.
Fernando Marchiori ha definito pseudocouple il duo indivisibile di Vladimiro ed Estragone (Samuel Beckett, Aspettando Godot). Vi riconoscete in questa definizione?
Sandro Pisci: Una “pseudocoppia” come due elementi che si completano, che compongono una unità… forse più che noi due lo sono stati i Fratelli Merendoni. Noi invece siamo una coppia a tutti gli effetti, dopo 25 anni di sperimentazione sopra e fuori dal palco in cui abbiamo imparato a conoscerci.
Pasquale Buonarota: La collaborazione con Sandro è sempre stata motivo di apertura, un esercizio alla ricerca di prospettive nuove: con il confronto abbiamo sempre ottenuto la possibilità di ribaltare quanto era stato fatto o aprire altre porte. Il piacere di uscire dal mio percorso per trovarne altri nuovi, il piacere di ascoltare ed essere pronto ad accogliere.
La vostra carriera condivisa sul palco tocca scene internazionali ed è premiata da numerosi riconoscimenti. Qual è stato il vostro primo spettacolo?
Pasquale Buonarota: Il primo è stato Pigiami, e la cosa bella è che non era neanche uno spettacolo nostro. Abbiamo iniziato insieme anzitutto come interpreti, affiatandoci sul palco e collaborando con grandi registi come Nino D’Introna, Graziano Melano, Eugenio Allegri e Giovanni Moretti.
A un certo punto abbiamo avuto modo di collaborare anche come autori…
Sandro Pisci: Ognuna di queste esperienza ha contribuito alla nostra formazione. Con gli anni, è maturata una certa urgenza espressiva che poi ha preso forma nella nostra collaborazione autoriale. Ma in ogni caso nella diversità delle nostre esperienze la continuità con Nino è stata fondamentale.
A proposito di palchi esteri, di recente siete stati protagonisti di 39 repliche a Montreal…
Sandro Pisci: Nel ‘94 abbiamo fatto il provino per Pigiami, che doveva andare in tournée proprio alla Maison Theatre di Montreal: siamo tornati dopo 24 anni, alcuni spettatori che erano bambini allora nel frattempo sono diventati genitori o attori.
Dopo una settimana dal nostro arrivo, abbiamo notato una biblioteca di filosofia per bambini nel foyer del teatro, scoprendo che avrebbero fatto un incontro filosofico sui temi di Pigiami: è stata l’occasione per stimolare alcune riflessioni intorno alla storia raccontata nello spettacolo.
Pasquale Buonarota: In Canada abbiamo trovato una piacevolissima attenzione, anche da parte dei media, nei confronti del Teatro per l’Infanzia: è per questo motivo che siamo rimasti un mese nello stesso teatro, la Maison Theatre, portando in scena tantissime repliche per famiglie – per un totale di 10.000 spettatori.
Oltre all’impegno nel teatro dedicato ai più giovani, avete nel cassetto progetti di teatro tout court, rivolti a un pubblico più generico?
Pasquale Buonarota: Noi partiamo dall’idea fondativa del Teatro dell’Angolo – tra i cui fondatori anche D’Introna e Melano – che questo sia un tipo di teatro “per tutti”, che la categoria “per ragazzi” sia restrittiva.
Sandro Pisci: È un teatro intergenerazionale, che sa parlare a bambini e adulti in maniera incondizionata. È anche un teatro “popolare” come il teatro francese, ma non per questo si deve pensare che sia “facile”, anzi, è sempre teso alla ricerca di una grande qualità.
Per gli adulti, nello specifico, ci siamo tolti qualche sfizio, il nostro mondo è come un mare Mediterraneo che non si preclude all’oceano.
In ogni caso, il Progetto Favole Filosofiche non è indirizzato soltanto a ragazzi e giovani. Quanto contribuisce il linguaggio scenico alla diminuzione dei divari generazionali, sociali e culturali?
Sandro Pisci: Il progetto di Teatro e Filosofia nasce dall’intuizione che il teatro possa accorciare le distanze tra le età, le classi e le etnie. Il teatro è un linguaggio di corpi, prima che di parole, può parlare anche a persone di lingua diversa. Così, la filosofia può aiutarci a capire che siamo complessi, ma che pur essendo diversi facciamo parte di una comunità: in ogni comunità c’è chi agisce, ma c’è sempre bisogno di qualcuno che osserva ed ascolta.
Attualmente siete in scena con Peter Pan – coproduzione Teatro Nazionale di Genova / Fondazione TRG Onlus. Cosa ci potete raccontare di questa nuova esperienza?
Pasquale Buonarota: Aver collaborato con un regista esterno come Giorgio Scaramuzzino ci ha aperto, ancora una volta, a delle nuove prospettive. Poi aver lavorato con sei ragazzi appena usciti dalla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova ci ha dato una fonte di energia travolgente: tornare a giocare con la gioventù è stato fondamentale per un testo come Peter Pan.
Sandro Pisci: L’incontro tra le esperienze del Teatro dell’Angolo e del Teatro dell’Archivolto è stato una bella avventura. Il copione di Peter Pan – il primo testo di Teatro Ragazzi della storia – è nato giocando, con ironia, fantasia e immaginazione.
Peter Pan debutta alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani sabato 30 e domenica 31 marzo