Produzione Compagnia Frosini/Timpano
Testo David Lescot – traduzione Attilio Scarpellini
Regia e interpretazione ELVIRA FROSINI e DANIELE TIMPANO
——–
Una storia d’amore e politica che ha segnato la storia contemporanea. La storia di un’ordinaria coppia di potere, Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, che ha messo in ginocchio la Romania per oltre vent’anni.
In programma venerdì 15 marzo al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze – ore 21), “Gli Sposi – romanian tragedy” è lo spettacolo con cui Elvira Frosini e Daniele Timpano tratteggiano il più sinistro tra i tiranni dei paesi del blocco comunista e sua moglie.
Dittatori capricciosi e sanguinari, per oltre vent’anni questi Macbeth e Lady Macbeth dei Balcani hanno seminato la paura nel popolo rumeno per poi finire sommariamente giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989.
Lo spettacolo è tratto dal testo del drammaturgo francese David Lescot (traduzione Attilio Scarpellini), il quale scrive: “Un uomo e una donna. Delle persone molto ordinarie, nella Romania del XX secolo. Entrambi vengono dalla campagna. Un po’ nello stesso modo l’uno e l’altra si ritrovano a militare nel Partito Comunista. Niente sembra distinguerli dai loro compagni. Tranne il fatto che sono un po’ meno dotati della media. Sono delle creature senza smalto in un mondo senza orizzonte”.
“Cosa sappiamo di Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu? Cosa sappiamo della Romania? Sin dal 1989, anno della caduta del Muro e della caduta dei Ceaucescu, la narrazione che abbiamo sentito è stata quella di due dittatori comunisti capricciosi e sanguinari – spiegano Elvira Frosini e Daniele Timpano nelle note di regia – che hanno seminato il terrore nel popolo romeno, sinistri ed esagerati tiranni che hanno ridotto in ginocchio il loro Paese per oltre vent’anni. Il testo di David Lescot parte esattamente da questa immagine.
Gli Sposi | romanian tragedy è la storia di un’ordinaria coppia di potere: entrambi vengono dalla campagna, si ritrovano a militare nel Partito Comunista, niente sembra distinguerli dai loro compagni, tranne il fatto che sono un po’ meno dotati della media. Creature senza smalto in un mondo senza orizzonte. L’autore ne sottolinea la mediocrità, il grottesco e l’assurdo, fino alla fine tragica ed ambigua: il processo sommario e la fucilazione davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989. Una drammaturgia cartesiana, con un ribaltamento finale ed un inizio sufficientemente ambigui da lasciare lo spazio a due autori ed attori come noi per una lettura critica ulteriore. Erano così come ce li hanno raccontati? Che ne è stato del Comunismo? E qual è stato il destino della Romania dopo la loro caduta? Abbiamo cercato di voler un po’ di bene a questi due personaggi, descritti come due tiranni cinici ed esaltati dal delirio di onnipotenza ma anche come due comuni pensionati, due povere figure anche un po’ tenere e indifese, verso le quali non si potesse non provare una impossibile empatia. Abbiamo cercato quindi di lavorare su un equilibrio tra distanza e vicinanza, e di innestare l’ambiguità in tutta la costruzione scenica, disseminando piccole crepe critiche che potessero innescare domande su questa narrazione monolitica – quella dell’Occidente capitalista, democratico e trionfante – e su noi che, oggi, facciamo parte di essa”.
Elvira Frosini e Daniele Timpano sono autori, registi e attori che decostruiscono le narrazioni della Storia, analizzando la società a partire dai molti riferimenti che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. “Il nostro dialogo con il pubblico è basato su ciò che condividiamo, qui, oggi: la stessa ipocrisia, gli stessi cliché, le stesse paure.” Tra i riconoscimenti ricordiamo le nomination al Premio Ubu come miglior drammaturgia, ottenute nel 2012 con “Aldo morto” e nel 2017 con “Acqua di colonia”.
Produzione Gli Scarti, accademia degli artefatti, Kataklisma teatro con il sostegno di Armunia, Spazio ZUT!, Teatro di Roma, Asti teatro Nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe – Beyond Borders?
———–
Per chi lo desidera, la sera dello spettacolo dalle 19.45, c’è l’aperitivo teatrale, con buffet e drink 6 euro (prenotazione consigliata entro il giorno precedente lo spettacolo – 055 8720058 – 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com).
Come di consueto, è disponibile su prenotazione un servizio navetta dal capolinea Villa Costanza della tramvia, a Scandicci, e ritorno.
———-
Venerdì 15 marzo 2019 – ore 21 – biglietti 15/13/8 euro
Teatro delle Arti – via G. Matteotti 5/8 – Lastra a Signa (Firenze)
———-
Biglietti
Intero 15 euro
Ridotto 13 euro per over 65, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso
Ridotto 8 euro fino a 26 anni
Info, prevendite e prenotazioni
Teatro delle Arti – viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI)
Tel. 055 8720058 – 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com
promozione@tparte.it – www.tparte.it
Prevendite online su www.ticketone.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita e Ticketone (tel. 892.101) compresa Coop Lastra a Signa. Presso il teatro delle Arti dal lun al ven 10-14 mart giov ven anche 14-17. La sera di spettacolo dalle 19.00.