Si apre giovedì 7 marzo alle ore 21 al Teatro Cantiere Florida di Firenze con “Mi sa che fuori è primavera”, il festival MATERIA PRIMA organizzato da Murmuris, giunto alla sua sesta edizione.
La storia di Irina Lucidi è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte dal marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Cinque anni dopo la tragedia, Irina Lucidi decide di raccontare la sua storia alla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio. Dalla toccante testimonianza di Irina nasce Mi sa che fuori è primavera, libro denso e delicato della De Gregorio. Di fronte alla perdita delle figlie, in un perenne stato di assedio come lo definisce lei stessa, Irina racconta come si ritrovi a sopravvivere alla sua vita di dopo, senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa. All’apice del dolore Irina incontra e sceglie una nuova possibilità di amare ancora. “Io sono viva. Il dolore da solo non uccide. C’è bisogno di essere felici per tenere testa a questo dolore inconcepibile. C’è bisogno di paura per avere coraggio.” La resistenza di Irina è un atto di amore. Ci troviamo di fronte ad un superbo ritratto di una donna dei nostri giorni che, di fronte a un’esperienza che porta i tratti antichi della tragedia greca, riesce a ricucire i pezzi della sua vita e di sé stessa. Una tragedia greca contemporanea in cui si racconta la prossimità del male e la possibilità che prenda forma, inaspettato e atroce, da una crisi coniugale, una separazione. Quando Irina conosce Mathias, lui è un uomo interessante, metodico, gradevole, piacente. Una persona con cui condividere la vita. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l’altro? Quali abissi? Come in una Medea al contrario, in questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, con una perfidia vendicatrice e calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. La costringe a una attesa senza fine.
Gaia Saitta e Giorgio Barberio Corsetti propongono la versione teatrale e partecipativa del libro. In scena, la loro Irina ritrova tra il pubblico i personaggi principali della storia della sua vita. Indagine in diretta e poesia intima avanzano in parallelo, con la complicità di un pubblico che diventa protagonista della rappresentazione per una sera. “È una storia di oggi che ci riguarda troppo personalmente e da vicino. Leggendo il libro, ci sentiamo intimamente connessi alla figura di Irina, i fatti ci sono molto più prossimi di quanto si potrebbe pensare a un primo sguardo. Da questa possibilità di ritrovarci nella storia di Irina pur non avendo avuto un’esperienza di vita così terribile, nasce l’idea di creare la versione teatrale della storia in diretta con il pubblico. Rompendo la separazione tra attore e spettatore e il suo sistema di aspettative reciproche, cerchiamo la costruzione di un incontro tra persone che insieme si interroghino su questa vicenda, la condividano e partecipino in prima persona al suo racconto.”
Lo spettacolo inizia con il compleanno di Irina, proprio come l’inizio delle Tre Sorelle di Cechov. Gli spettatori vengono accolti come fossero gli invitati della festa, gli amici di Irina. Questo compleanno è particolare. Irina ha deciso di festeggiarlo chiamando tutti i suoi conoscenti, con l’intento di rimettere insieme i pezzi della sua vita.
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Gaia Saitta si diploma presso l’Accademia S. D’Amico di Roma nel 2003. È regista, attrice e drammaturga. La sua ricerca indaga la vulnerabilità come spazio poetico e conoscitivo. Mette al centro il corpo del performer, con la sua forma e la sua storia, sempre interrogando il ruolo del pubblico e mettendo in dialogo diversi linguaggi compositivi. Lavora in Italia con Giorgio Barberio Corsetti, Paolo Civati, Luca Ronconi. In Francia con Mickael Serre, Abou Lagraa, Anatolj Vassiliev. In Belgio, co-fonda IfHuman, collettivo internazionale di artisti. Fear and Desire, prima creazione del collettivo, segna il suo debutto da regista. Tra le sue ultime creazioni, ‘Ne parlez pas d’Amour’ (Unione Musicale/Torino Danza), Usele ss Movements (CC Westrand, Dilbeek), The space between You and Me (Les Halles de Schaerbeek/ Hong Kong Art Center). Dal 2013 è artista associata presso Les Halles de Scherbeek di Bruxelles.
Giorgio Barberio Corsetti si afferma già dalla seconda metà degli anni Settanta come uno degli esponenti di spicco della ricerca teatrale europea, sia come regista che come drammaturgo. Le sue opere sono state prodotte in ambiti prestigiosi quali la Biennale di Venezia, documenta 8 di Kassel, il Theatre National de Bretagne, l’ Expo di Lisbona, l’Auditorium Parco della Musica e il Festival Romaeuropa di Roma, il Theatre de l’Odeon di Parigi, il Napoli Teatro Festival Italia, il Teatro La Fenice di Venezia, il Theatre Chatelet di Parigi, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, la Comedie Francaise.
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giovedì 7 marzo, ore 21.00
materia prima
GAIA SAITTA | GIORGIO BARBERIO CORSETTI
MI SA CHE FUORI È PRIMAVERA
un progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta
testo Concita de Gregorio
adattamento teatrale Gaia Saitta
regia Giorgio Barberio Corsetti
scene Giuliana Rienzi
video Igor Renzetti
suono Tom Daniels
luci Marco Giusti
costumi Frédérick Denis
produzione Fattore k.
co-produzione Festival Quartieri dell’Arte, Fondazione Odyssea, Forteresse asbl
in collaborazione con Collectif If Human
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TEATRO CANTIERE FLORIDA
Via Pisana, 111r – Firenze
+39 055 7135357