Mercoledì 27 marzo in occasione della Giornata Mondiale del Teatro 2019 il Teatro Gentile di Fabriano ospita su iniziativa del Comune con l’Associazione Culturale Papaveri e Papere e l’AMAT lo spettacolo Mi sa che fuori è Primavera, un progetto di Giorgio Barberio Corsetti – recentemente nominato direttore del Teatro di Roma – e Gaia Saitta dall’omonimo libro di Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, inviata per il quotidiano “la Repubblica”.
La storia di Irina luci i è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato Mi sa che fuori è primavera. Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l’eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.
“Un’attrice, Gaia. Una storia vera si trasforma in una terribile materia poetica. Racconta la prossimità del male – scrive Giorgio Barberio Corsetti nelle note di regia – e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. Gaia la racconta e la vive. Gli altri interpreti sono il pubblico presente in sala. Tra loro, senza neanche esserne coscienti, potrebbero nascondersi i personaggi evocati in palcoscenico. Per questo il pubblico sarà interpellato, compirà elle azioni, sarà parte viva dello spettacolo. Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l’altro, la persona con cui si decide di vivere la vita? Quali abissi nell’essere umano che neanche lui stesso conosce? La scomparsa delle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi delle bambine mai ritrovate, il dubbio. Medea al contrario. In questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, ma con una perfidia vendicatrice calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri, e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. La costringe a una attesa senza fine. È l’inferno a cui l’uomo abbandonato condanna di proposito la donna che fugge al suo maniacale controllo. La figura i Matias diventa sinistra e devitalizzata, un fosco automa asessuato che si fa fracassare a un’altra macchina, una locomotiva in corsa… La possibilità di una nuova vita per Irina diventa la conquista eroica i un nuovo territorio, intatto come la Patagonia, nei cui mari alla profondità egli abissi spuntano gli immensi corpi elle balene. Una Italiana in Svizzera. Un ambiente ostile pieno i pregiudizi, malevolo e sordo alle richieste d’aiuto. Dal gelo regolato e dalla incapacità di empatia della Svizzera, Irina trova una nuova vita nel calore della Spagna, un uomo con grandi mani, uno studio per i cartoni animati”.
Giorgio Barberio Corsetti si afferma già dalla seconda metà degli anni Settanta come uno degli esponenti di spicco della ricerca teatrale europea, sia come regista che come drammaturgo. Le sue opere sono state prodotte in ambiti prestigiosi quali la Biennale di Venezia, documenta 8 di Kassel, il Theatre National de Bretagne, l’Expo di Lisbona, l’Auditorium Parco della Musica e il Festival Romaeuropa di Roma, il Theatre de l’Odeon di Parigi, il Napoli Teatro Festival Italia, il Teatro La Fenice di Venezia, il Theatre Chatelet di Parigi, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, la Comedie Francaise.
Ingresso unico 15 euro. Il ricavato della serata sarà devoluto a sostegno delle attività dell’Associazione Oncologica Fabrianese. Informazioni e prenotazioni al 377-5134998 o al 0732-3644 negli orari di apertura del botteghino: 25-26 marzo dalle 16 alle 19, il giorno di spettacolo dalle ore 19 ad inizio spettacolo previsto alle ore 21. Vendita on line su www.vivaticket.it.
Le scene dello spettacolo – prodotto da Associazione Fattore K. – sono di Giuliana Rienzi, il video di Igor Renzetti e le luci di Marco Giusti.
Tutte le iniziative di Papaveri e Papere si svolgono sotto l’egida della UILT – Unione Italiana Libero Teatro, con il patrocinio della Fondazione Carifac e il supporto logistico di Smargiassi Costruzioni Fabriano e SIL 2000 Fabriano.
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MI SA CHE FUORI È PRIMAVERA
un progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saita
testo Concita De Gregorio
adattamento teatrale Gaia Saita
regia Giorgio Barberio Corset
con Gaia Saita
scene Giuliana Rienzi
video Igor Renzetti
luci Marco Giusti
produzione Associazione Fattore K.
serata a favore dell’Associazione Oncologica Fabrianese
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La storia di Irina luci i è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato Mi sa che fuori è primavera. Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l’eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.
I protagonisti di questa storia esistono o sono esistiti realmente. Trattarla in un modo classico, nella sua versione teatrale, secondo un sistema i personaggi, ci è sembrato impossibile. Ma a guardarla da entro, ad ascoltarla da vicino, i fatti ci sono molto più vicini i quanto si potrebbe pensare a un primo sguardo. Dalla possibilità di ritrovarci nella storia i Irina, pur non avendo avuto un’esperienza i vita così terribile, nasce l’idea di creare la versione teatrale della storia in diretta con il pubblico. Rompendo la separazione tra attore e spettatore e il suo sistema di aspettative reciproche, cerchiamo la costruzione di un incontro tra persone che insieme si interroghino su questa vicenda, la condividano e partecipino in prima persona al suo racconto. Non pretenderemo mai di raccontare la vera Irina Luci i. Né ci ispireremo all’Irina della televisione. Abiteremo le parole dell’Irina del libro e ne creeremo una nostra, per riviverne la storia.
È il compleanno i Irina, proprio come l’inizio delle Tre Sorelle di Cechov. Gli spettatori vengono accolti come fossero gli invitati della festa, gli amici i Irina. Questo compleanno è particolare. Irina ha deciso di festeggiarlo chiamando tutti suoi conoscenti, con l’intento i rimettere insieme i pezzi ella sua vita. È pronta per farlo. Ma non da sola, ha bisogno di aiuto. Irina ha bisogno di amici che l’accompagnino in questo viaggio e che tessano con lei le maglie della sua storia, dando concretamente corpo e voce ai suoi protagonisti. L’attrice “in scena”, la nostra Irina, cercherà tra il pubblico i personaggi principali ella vicenda. Come nelle ricostruzioni dei fatti durante un’indagine. Come nel sistema di proiezioni delle costellazioni familiari. Come nei riti sacri o nel più semplice ei
Una attrice, Gaia. Una storia vera si trasforma in una terribile materia poetica. Racconta la prossimità del male e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. Gaia la racconta e la vive. Gli altri interpreti sono il pubblico presente in sala. Tra loro, senza neanche esserne coscienti,
potrebbero nascondersi i personaggi evocati in palcoscenico. Per questo il pubblico sarà interpellato, compirà elle azioni, sarà parte viva dello spettacolo. Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l’altro, la persona con cui si decide di vivere la vita? Quali abissi nell’essere umano che neanche lui stesso conosce?
La scomparsa elle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi elle bambine mai ritrovate, il dubbio.
Medea al contrario. In questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, ma con una perfidia vendicatrice calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri, e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. La costringe a una attesa senza fine. È l’inferno a cui l’uomo abbandonato condanna di proposito la donna che fugge al suo maniacale controllo. La figura i Matias diventa sinistra e devitalizzata, un fosco automa asessuato che si fa fracassare a un’altra macchina, una locomotiva in corsa…
La possibilità di una nuova vita per Irina diventa la conquista eroica i un nuovo territorio, intatto come la Patagonia, nei cui mari alla profondità egli abissi spuntano gli immensi corpi elle balene. Una Italiana in Svizzera. Un ambiente ostile pieno i pregiudizi, malevolo e sordo alle richieste d’aiuto. Dal gelo regolato e dalla incapacità di empatia della Svizzera, Irina trova una nuova vita nel calore della Spagna, un uomo con grandi mani, uno studio per i cartoni animati. Giorgio Barberio Corsetti
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GIORGIO BARBERIO CORSETTI
Si afferma già dalla seconda metà degli anni Settanta come uno degli esponenti di spicco della ricerca teatrale europea, sia come regista che come drammaturgo. Le sue opere sono state prodotte in ambiti prestigiosi quali la Biennale di Venezia, documenta 8 di Kassel, il Theatre National de Bretagne, l’ Expo di Lisbona, l’Auditorium Parco della Musica e il Festival Romaeuropa di Roma, il Theatre de l’Odeon di Parigi, il Napoli Teatro Festival Italia, il Teatro La Fenice di Venezia, il Theatre Chatelet di Parigi, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, la Comedie Francaise. Recentemente è stato nominato direttore del Teatro di Roma.
GAIA SAITTA
Laureata in scienze della comunicazione, si diploma in recitazione presso l’Accademia S. D’Amico di Roma nel 2003. È regista, attrice e drammaturga. La sua ricerca indaga la vulnerabilità e il tremore come spazio poetico e conoscitivo. Mette al centro il corpo del performer, la sua forma, la sua storia, interrogando il ruolo del pubblico e mettendo in dialogo diversi linguaggi compositivi. Lavora in Italia con Giorgio Barberio Corsetti, Paolo Civati, Luca Ronconi, Marcela Serli. In Francia con Anatolj Vassiliev, Mickael Serre, Serge Nicolaj e il coreografo Abou Lagraa. In Belgio, co-fonda IfHuman, collettivo internazionale di artisti, di cui cura la direzione artistica.
Dal 2013 è artista associata al teatro Les Halles de Scherbeek di Bruxelles.
CONCITA DE GREGORIO
Giornalista e scrittrice, è inviata per il quotidiano “la Repubblica”, per il quale cura anche la rubrica “Invece Concita”. Dopo Pane quotidiano, su Rai Tre conduce dal 2016 FuoriRoma, programma da lei ideato, e nel 2017 l’approfondimento quotidiano dalla Mostra del cinema di Venezia, Da Venezia è Tutto. È autrice di Non lavate questo sangue (2001), Una madre lo sa (2006), Malamore (2008), Così è la vita (2011), Io vi maledico (2013), Un giorno sull’isola. In viaggio con Lorenzo (2014), Mi sa che fuori è primavera (2015), Cosa pensano le ragazze (2016) e Non chiedermi quando (2016). Ha ideato e realizzato con Esmeralda Calabria il film documentario Lievito madre (2017).