Mercoledì 27 marzo 2019 alle 18.00 i concerti di Roma Sinfonietta presso l’Università di Roma “Tor Vergata” (Auditorium “Ennio Morricone”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) vedono la partecipazione di Vincenzo Bolognese, uno dei migliori violinisti italiani, affiancato dall’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Enrico Lombardi. Il programma propone un “Viaggio musicale nel primo Novecento italiano”.
Sono in programma quattro dei più importanti compositori italiani del primo Novecento, che misero l’Italia al passo con gli sviluppi musicali del nuovo secolo, superando il culto esclusivo del melodramma. Sono – in ordine cronologico – Casella, Rieti, Petrassi e Salviucci.
Alfredo Casella fu un maestro e un esempio per molti musicisti italiani più giovani. Per vent’anni visse a Parigi, dove venne a contatto con tutte le più moderne correnti musicali del tempo. Fu a Parigi che nel 1916 compose “Pupazzetti” per pianoforte a quattro mani, poi trascritti per orchestra: sono cinque brevi pezzi caratterizzati dalle linee musicali secche e angolose e dalla melodia ironica e priva di ogni calore espressivo, che fanno pensare a una musica per marionetta.
Vittorio Rieti, nato nel 1898 ad Alessandria d’Egitto da una famiglia ebraica, fu allievo di Casella a Roma e poi si trasferì anch’egli a Parigi, dove compose varie musiche per i famosi Ballets Russes di Diaghilev. Tornato in Italia, fu costretto dalle leggi razziali ad emigrare e si stabilì negli USA, dove ottenne sempre enormi successi. La sua musica si inserisce nella corrente neoclassica ed il “Nonetto” ne è uno dei migliori esempi.
Nato nel 1904, Goffredo Petrassi visse novantanove anni e attraversò tutto il secolo, passando da un stile neobarocco a un linguaggio che guardava con interesse alle avanguardie del secondo dopoguerra, ma restando totalmente libero dalle loro rigidità ideologiche e tecniche. Di lui Vincenzo Bolognese eseguirà “Introduzione e Allegro”.
Allievo di Casella come Petrassi, il romano Giovanni Salviucci (1907-1937) era il più giovane dei quattro compositori in programma e la sua morte a soli trent’anni fu un grave lutto per la musica italiana, che perse un grande talento, probabilmente il più grande della sua generazione. La “Serenata”, composta nell’ultimo anno di vita, segna il culmine della sua breve ma luminosa parabola artistica. Sua figlia è Giovanna Marini, nota cantante e ricercatrice nell’ambito della musica popolare.
Vincenzo Bolognese è stato premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali fra cui il Paganini di Genova nel 1987. In quello stesso anno è stato invitato a tenere un recital con il violino di Paganini. Ha suonato per le più importanti Istituzioni musicali, come Accademia di S. Cecilia, Orchestra Sinfonica di Berlino, Musikhalle di Amburgo, È regolarmente invitato in Giappone dove ha sempre ottenuto un grande successo di pubblico e critica. È Primo Violino di Spalla presso l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Suona un violino “Mattia Albani” della fine del Seicento.
Biglietti: euro 12,00. Ridotti: euro 8,00. Studenti: euro 5,00, Acquistabili anche nell’atrio dell’Auditorium “E. Morricone” prima del concerto, Info per il pubblico: 06 3236104, 339 8693226 – romasinfonietta@libero.it – www.romasinfonietta.com
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27 marzo 2019, ore 18 – Auditorium “Ennio Morricone”
Viaggio musicale nel primo Novecento italiano
Orchestra Roma Sinfonietta
Violino solista Vincenzo Bolognese
VITTORIO RIETI – Nonetto
GIOVANNI SALVIUCCI – Serenata
ALFREDO CASELLA – Pupazzetti
GOFFREDO PETRASSI – Introduzione e allegro