di Giacomo Puccini
dall’omonimo romanzo di A. F. Prévost
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Manon Lescaut, che andrà in scena alla Scala il 31 marzo, conferma ancora una volta la passione pucciniana di Riccardo Chailly, una passione che ha accompagnato e accompagna tutta la sua carriera nei maggiori teatri d’Europa.
La genesi dell’opera fu assai complessa. Ispirata al romanzo dell’abate Antoine Prévost Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut, fu composta fra l’estate del 1889 e l’ottobre del 1892, con un allungamento di tempi attribuibile alla singolare vicenda del libretto. Si passò infatti dall’intervento di Ruggero Leoncavallo, non ancora affermatosi come compositore, a quello di molti letterati come Marco Praga, Domenico Oliva, Giuseppe Giacosa e infine Luigi Illica (chiamato a completare e rifinire il lavoro): una girandola di nomi che portò, allora, alla decisione di Ricordi di stampare anonimo il testo del libretto. Senza contare che alcuni anni prima il soggetto era stato suggerito a Puccini da Ferdinando Fontana, suo primo librettista, che gli aveva fatto leggere il romanzo di Prévost. Così in ultima analisi si può forse affermare che l’unico vero “autore” di Manon Lescaut sia stato Giacomo Puccini stesso, che si era dimostrato molto sicuro di sé. Quando Marco Praga gli aveva fatto notare che la sua Manon avrebbe potuto essere messa a confronto con la fortunata Manon di Jules Massenet (Parigi, Opéra Comique, 1884) il compositore aveva risposto: “Lui la sentirà alla francese con ciprie e minuetti, io la sentirò all’italiana con passione disperata.”
Questa fu la sua terza opera in ordine cronologico ed è generalmente considerata la sua prima partitura operistica completamente matura e personale. Il debutto ebbe luogo la sera del 1° febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino: un successo clamoroso alla presenza del compositore. Questa nuova produzione di Manon diretta da Riccardo Chailly e curata nella regia da David Pountney ripropone la prima versione dell’opera andata in scena a Torino nel 1893.
Nell’incontro “Il primo capolavoro”, con ascolti e video, parla di Manon Lescaut Riccardo Pecci, musicologo e membro del Consiglio direttivo del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca, con la partecipazione del M° Riccardo Chailly.
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Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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