“A che servono questi quattrini”. E quest’ultimo è proprio il titolo curioso di una commedia scritta circa 80 anni fa da Armando Curcio per la regia di Giuseppe Miale di Mauro e che verrà portata in scena nel suggestivo Teatro del Grillo di Soverato (CZ) domenica prossima 3 marzo nelle due rappresentazioni delle 17 e 20,45. Una commedia con Pietro de Silva, Francesco Procopio, Maria Chiara Centorami, Stefano Meglio, Luana Pantaleo e Andrea Vellotti che delinea il quadro di una situazione che può definirsi del tutto attuale; e se gli anni ’40 del secolo scorso erano anni di crisi economica, eppure ancora oggi, dopo tanti anni il Paese vive, come allora, momenti di grande crisi economica, culturale e sociale. Forse è proprio per questo che le parole di Curcio appaiono incredibilmente moderne. Tutto ruota intorno a Eduardo Parascandolo che dopo aver dilapidato tutti i suoi averi per non essersi interessato delle proprie finanze, trascorre il tempo professando la sua filosofia di vita (cita a modo suo Socrate, Platone e Diogene) in cui il denaro è inutile ed è una sorta di malattia che affligge l’umanità; inoltre gli uomini non dovrebbero lavorare ma dedicarsi alla contemplazione e al riposo. Sembrano le parole di un nuovo guru del web, o quelle di un politico improvvisato cui siamo ormai abituati. Poi c’è Vincenzino Esposito, il discepolo più affezionato del professor Parascandolo, un povero operaio che si licenzia per seguire la nuova filosofia di vita contro il parere della sorella con cui convive. Vincenzino è innamorato di Rachelina, ma … il resto va visto ed ascoltato con attenzione al Teatro del Grillo.