di Michela Tilli, Alessia Vicardi
con Alessia Vicardi
regia Chiara Petruzzelli, Alessia Vicardi
musiche Fabio Aster Bissolati
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L’azione si svolge durante una risonanza magnetica. La durata di tale esame diagnostico è di circa 20 minuti, un tempo in cui il pensiero della protagonista prende spazio e le consente di uscire da quel luogo. L’idea nasce dalla constatazione che il linguaggio del dolore sia un linguaggio a sé stante. La riflessione sull’evoluzione dell’essere umano accompagna la riflessione sulla propria esistenza. Perché sentiamo male? Il segnale che viaggia dai nervi fino al cervello ed al cervello ritorna è diverso dagli altri segnali? Come si fa a dire agli altri ciò che non riusciamo ad esprimere a noi stessi? Difendersi è un passaggio successivo alla conoscenza del male. Ma come si impara a proteggersi?
In scena una donna, il tecnico di laboratorio, qualche oggetto che porta altrove, e un pianoforte. La musica, la letteratura, l’ironia sono gli strumenti che accompagnano la necessità della mente di attenuare il dolore del corpo e di affrontare la relazione con gli altri. Compassione e giustificazione sono parole che la protagonista non ammette più. Ma anche la comprensione e la consolazione rischiano di assumere un volto ambiguo che rende difficile capire dove sia il limite tra bisogno e desiderio, autonomia e solitudine.
Una malformazione genetica alla colonna vertebrale costringe una donna al dolore. Dolore del corpo. Il tentativo di esprimersi si risolve in immagini, dove le parole non riescono ad arrivare.
Il dolore riduce ogni emozione, ogni possibilità di significato al corpo: quel corpo abbarbicato alla sua colonna vertebrale come un paese che frana dalla montagna. Solo i più forti sopravvivono, come dice Darwin. Ma forse sopravvivere è solo sfuggire al dolore. Perciò ti eserciti alla clava, al pianoforte, indossi armature, corsetti di seta, trascini esoscheletri. In mezzo a tanti errori eccellenti che hanno fatto la storia naturale dell’umanità, un piccolo errore che non porta da nessuna parte. Lì. In L5-S1. Un punto che non riesci a vedere, come un cane, un bastardo che si morde la coda cercando il sacro ossicino da poter sotterrare.
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Orarie giorni di spettacolo
giovedì – domenica ore 21.00
Biglietti
intero € 18 under 25, over 60 e convenzionati € 13, under 18, scuole di teatro, allievi accademie e università € 10