Il secondo ritratto monografico della stagione di Sentieri selvaggi, lunedì 15 aprile al Teatro Elfo Puccini, esplora le sonorità evocative di George Crumb, compositore americano tra i più eseguiti. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1968 e di un Grammy Award nel 2000, Crumb è conosciuto per la ricerca timbrica e per gli effetti teatrali e scenici che spesso richiede agli esecutori. Domenica 14 aprile alle 17, al Museo del Novecento, Carlo Boccadoro introduce al mondo del compositore, nell’ultimo degli incontri di approfondimento in collaborazione con Associazione NoMus.
Dopo aver presentato la raccolta per pianoforte Makrokosmos nel 2010, tra i suoi progetti più ambiziosi insieme a quella per pianoforte a quattro mani Celestial Mechanics, l’ensemble milanese impagina un programma che comprende la Sonata per violoncello solo, Four Nocturnes per pianoforte e violino, Eleven Echoes of Autumn per ensemble e Vox Balaenae per flauto, violoncello e pianoforte amplificati.
Ispirato ai canti dei capodogli, che Crumb ebbe modo di sentire in una registrazione del 1969, Vox Balaenae richiede ai musicisti di indossare una maschera, simbolo della natura de-personalizzata, e ricorre a effetti timbrici inusuali, dalle sillabe sussurrate nel flauto alla “scordatura” del violoncello.
Delle otto sezioni che compongono il brano, la prima e l’ultima recano l’indicazione “for the beginning” e “for the end of time”, quasi a ricordare il Quatuor pour la fin du temps che ha inaugurato la stagione lo scorso febbraio.