60 ore, 12 diverse istituzioni, 22 compositori, 81 composizioni, 3 film d’arte, un concerto jazz e una lectio magistralis, 200 esecutori coinvolti. Questi i numeri dei Dallapiccola Days, tre giorni con Luigi Dallapiccola e i compositori del Novecento fiorentino, dal 4 al 6 maggio 2019. Un evento, commissionato dal Maggio Musicale Fiorentino al Centro Studi Luigi Dallapiccola e al Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini”, ideato da Mario Ruffini per l’LXXXII Festival del Maggio Musicale.
La tre giorni si apre emblematicamente nel mattino di sabato 4 maggio (alle 10:30), con il concerto jazz America. Vent’anni di jazz nel cuore del Novecento (1937-1959), realizzato per i detenuti dall’Ensemble Jazz del Conservatorio “Luigi Cherubini” nel teatro della Casa Circondariale di Sollicciano (50 posti riservati al pubblico, entrata libera. Sarà richiesta un’offerta finalizzata all’acquisto di arredi per il nido d’infanzia del carcere). Sabato 4 maggio prosegue alle 16 alla Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti con il concerto Brunelleschi e l’architettura dodecafonica su musiche di Carlo Prosperi, Sylvano Bussotti, Luigi Dallapiccola e Cathy Berberian (ingresso libero fino a esaurimento posti) e poi la sera alle 21 con un concerto alla Sala del Buonumore “Pietro Grossi” del Conservatorio “Luigi Cherubini” dal titolo La Schola del Buonumore su musiche di Carlo Prosperi, Claudio Josè Boncompagni, Alvaro Company, Luigi Dallapiccola e Bruno Rigacci (ingresso libero). A mezzanotte di sabato 4, spazio a Novecento a confronto: Firenze e America, performance al Circolo dei Canottieri e sui barchini dei Renaioli, sotto Ponte Vecchio e sotto gli Uffizi: dal cuore della città antica il celebre flautista Roberto Fabbriciani dona il suo talento alla città, in occasione dei suoi 70 anni, contrappuntato dall’Ensemble jazz del Conservatorio in un dialogo contrastante fra modernità (Firenze) e Nuovo Mondo (America); dall’acqua faranno rivivere la musica dei compositori fiorentini del Novecento e le coeve musiche in arrivo da Oltreoceano. Un’occasione per mostrare anche l’eccellenza del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali del Conservatorio “Cherubini” di Alfonso Belfiore e Roberto Neri nella notte sull’Arno.
Domenica 5 maggio alle 11 l’evento toccherà varie istituzioni: dall’Accademia delle Arti del Disegno dove – commentati da Cristina Acidini e Giorgio Bonsanti – saranno proiettati i film sull’arte di fine anni Quaranta e inizi anni Cinquanta con le musiche di Dallapiccola (ore 11 – ingresso libero), alla nuova sede del Lyceum, dove si terrà il concerto Al Lyceum, con Laura Dallapiccola su musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Carlo Prosperi, Alvaro Company, Luigi Dallapiccola, Bruno Bartolozzi, Arrigo Benvenuti e Luciano Berio (ore 18 – ingresso libero) per finire all’Institut français Firenze alle 21 con Cultura greca e cultura francese. Dialoghi tra Michela Landi e Mario Ruffini con accompagnamento musicale su brani tratti dal repertorio di Luigi Dallapiccola e Carlo Prosperi (ingresso libero).
Lunedì 6 maggio alle 11 appuntamento con la Lectio magistralis di Luciano Alberti nll’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze dal titolo Dallapiccola e la Firenze dei compositori, per proseguire alle 16 Biblioteca Nazionale Centrale (il regno di Laura Dallapiccola, moglie del compositore) con il concerto In biblioteca, nel nome di Laura su musiche di Romano Pezzati, Carlo Prosperi, Mario Castelnuovo-Tedesco, Riccardo A. Luciani, Luigi Dallapiccola e Rosario Mirigliano (ingresso libero). La tre giorni si concluderà la sera di lunedì 6 maggio alle 20 con un Concerto dei Solisti e dell’Orchestra del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” diretto da Paolo Ponziano Ciardi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nel quale saranno presentati quattro giovanissimi solisti che eseguiranno brani per soli e orchestra di Luigi Dallapiccola, Carlo Prosperi e Richard Strauss (ingresso 5 euro).
Ultimo appuntamento, a un mese di distanza, sabato 8 giugno alle 18 nella Sala del Buonumore “Pietro Grossi” del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini quando si terrà il Concerto dei giovani direttori d’orchestra del Cherubini con l’Ensemble Luigi Dallapiccola su musiche di Luigi Dallapiccola, Carlo Prosperi e Romano Pezzati (ingresso libero) .
Tutti i diversi appuntamenti dei Dallapiccola Days saranno legati da un racconto di Mario Ruffini, che farà rivivere – attraverso la città – i paradigmatici 6.000 passi di Luigi Dallapiccola alla scoperta, con Dante, di Firenze.
Il compositore istriano-fiorentino Luigi Dallapiccola ha segnato la storia musicale del Novecento, riassumendo in emblema sia le conquiste tecniche della dodecafonia, sia le tragiche vicende dell’intero secolo, vissute in prima persona e trasformate in una significativa e irripetibile traversata artistica. Ecco perché Dallapiccola è Firenze: perché Dallapiccola è la nostra storia. Dallapiccola siamo noi. Arrivato a Firenze dall’Istria nel 1922, quando aveva 18 anni, Luigi Dallapiccola è stato in Conservatorio, ininterrottamente dal 1923 al 1967, prima da studente (1923-1931), poi da docente (1931-1967); è stato eseguito al Maggio Musicale Fiorentino ininterrottamente per dieci anni dalla prima edizione del 1933, e poi regolarmente fino agli anni Novanta del Novecento; nel 1974 è stato insignito della Medaglia d’oro dalla Città di Firenze, proprio per aver portato a Firenze, con la sua persona, il baricentro di tutta la musica italiana. Dallapiccola, un Ulisse del Novecento capace di solcare i tumultuosi mari del secolo scorso e trasformare in arte i drammi affrontati nel corso della sua esistenza.
Da sottolineare la partecipazione istituzionale della Casa Circondariale di Sollicciano, dell’Istituto degli Innocenti, della Società Canottieri e dell’Associazione dei Renaioli, dell’Accademia delle Arti del Disegno, del Lyceum Club Internazionale di Firenze, dell’Institut français, della Biblioteca Nazionale Centrale e dell’Università degli Studi di Firenze.
Il tutto con il fondamentale contributo dalla Fondazione CR Firenze. Si aggiunga altresì il supporto della Treccani e delle Edizioni Suvini Zerboni.