La danza contemporanea irrompe a Roma con la seconda edizione di Grandi Pianure, la vetrina-kermesse della danza contemporanea nazionale e internazionale affidata al coreografo, performer e fondatore del gruppo mk, Michele Di Stefano.
Una rassegna che mostra fin da subito la sua peculiarità mostrandosi come una vetrina che si articola nel corso di un periodo lungo, dal 14 aprile al 9 settembre, articolandosi negli spazi diversificati di Roma, delle sale Argentina e India, al Lido di Ostia fino a coinvolgere gli spazi museali del Palazzo delle Esposizioni.
“Il confine fra la danza e le altre arti è molto labile eE vorrei che questo diventasse parte della vita di questo teatro – le parole di Giorgio Barberio Corsetti, neo direttore del Teatro di Roma che nel corso della sua carriera ha sempre mostrato la contaminazione delle arti – Si rompono i confini tra il teatro e le altre arti, ma con Grandi Pianure si rompono anche gli spazi fisici e la kermesse, progetto del Teatro di Roma, si avvale della collaborazione del MIBAC, del Palaexpo, Short Theatre e l’Istituto Svizzero di Roma. In una città come Roma l’unica possibilità è proprio la collaborazione fra i diversi enti che devono lavorare senza frizioni per un progetto comune”.
Gli eventi, di taglio antropologico, mette in evidenza l’umano, ma anche il senso di appartenenza ad una comunità, fra danza, corpi e idee in movimento attraverso i vari linguaggi artistici, teatro, musica, performance, arti visive, grazie a una schiera di artisti che lavorano soprattutto in Italia.
“C’è bisogno di creatività collaborazione e attenzione – ricorda il Presidente Emanuele Bevilacqua – Siamo molto orgogliosi di Grandi Pianure e della collaborazione con gli altri enti”.
A dissolvere il taglio non accademico della rassegna è proprio la sua programmazione intrinseca, la sua distribuzione temporale nell’arco della stagione e dei diversi spazi di fruizione.
“Grandi Pianure esprime un taglio non accademico e accoglie i contributi più disparati al discorso sulla danza e sulla coreografia, intesa come arte “espansa”, capace di contenere in sé e di sintetizzare contributi provenienti da discipline diverse – spiega il curatore Michele Di Stefano – Caratteristica di Grandi Pianure utilizzare la danza in modo esteso e quest’anno vogliamo costruire un dialogo con il maggior numero di interlocutori possibili sensibilizzando proprio sulla permeabilità della danza”.
Il programma cerca di dissolvere il concetto di rassegna stessa dialogando con gli spettacoli in luoghi e tempi diversi, affidandosi agli artisti nella capacità di trasformare gli spazi: “si va dalle performance agli spettacoli frontali e tradizionali – ricorda Di Stefano – e tutto ciò per mostrare la capacità della danza di comunicare cn il pubblico. Grandi Pianure mostra come danza possa essere elemento di discussione di dialogo suscitando il dialogo fra le istituzioni”.
La rassegna di danza si apre presto, domenica 14 aprile (ore 20) al Teatro India con l’opera di un giovane talento, Marco D’Agostin, premio UBU 2018 come miglior performer under 35, con Avalanche, prosegue con la prima nazionale di Glitter in my tears – Agamennone, di Enzo Cosimi, primo capitolo del progetto Orestea – Trilogia della vendetta (mercoledì 8 e giovedì 9 maggio ore 21 al Teatro India), con la presenza del coreografo francese Olivier Dubois, My body of coming forte by day, (mercoledì 26 e giovedì 27 giugno al Teatro India), un solo intimo che racconta gli angoli della memoria del corpo, si conclude al Teatro Argentina (domenica 8 e lunedì 9 settembre ore 21) con Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza in collaborazione con Short Theatre che offre un viaggio sul bisogno di sentirsi amati e sul dolore attraverso la messa a nudo di nove interpreti che rappresentano l’emozione.
In programma anche un doppio appuntamento con Virgilio Sieni, fra i più affermati coreografi del panorama internazionale con Bach Duet (domenica 2 giugno, ore 19) al Lido di Ostia per unire Bach alla danza e Petruuska, rilettura di Stravinskij ispirato alla tradizione russa della marionetta (venerdì 14 giugno ore 21) al Teatro Argentina.
“Tutta la rassegna è pensata per favorire processi di avvicinamento di un pubblico vasto alla danza contemporanea, puntando quest’anno in particolare su un contenuto antropologico, sulla capacità della danza di dissezionare aspetti della natura umana e sul senso di appartenenza ad una comunità” ricorda Di Stefano che pensa alla diversificazione degli spazi e dei formati per dialogare con un pubblico meno specializzato.
Spazio quindi a Buffalo, contenitore inedito per gli ambienti museali del Palazzo delle Esposizioni che affianca gli altri spazi per quattro giornate consecutive (30 e 31 maggio, 1 e 2 giugno) con performance che mostrano la contaminazione fra arti visive e musicali con Kinkaleri che riallestisce il capolavoro Otto (Premio Ubu 2002), il duo di performer/musicisti Sigourney Weaver (Biagio Caravano e Daniela Cattivelli) con Willy Willy, forma di concerto danzato, e la coppia Roberta Mosca/Canedicoda con Musica per un giorno, evento unico della durata di 24 ore che fa parte di un progetto presentato una volta all’anno per un ciclo di 24 anni; la compagnia di Ioannis Mandafounis con One one one e Nu, due creazioni che dialogano con il pubblico, Togheter della celebre Maria Hassabi, il duo italiano Panzetti–Ticconi con il progetto Jardin.
“È di buon auspicio una rassegna del genere che mostra come tutti gli spazi facciano parte di un grande palcoscenico: l’invito è di guardare le diverse forme del teatro” conclude Barberio Corsetti. Biglietteria: 06.684.000.311/314 www.teatrodiroma.net, Biglietti, Teatro Argentina: intero 20 euro _ ridotto 15 euro, Teatro India: intero 15 euro _ ridotto 10 euro, Teatro del Lido di Ostia: intero 10 euro _ ridotto 8 euro, Palazzo delle Esposizioni: Palazzo delle Esposizioni: pomeridiano 10€ – serale 12€ (performance + mostra).