Imperdibile l’appuntamento del 26 aprile con GRIGORY SOKOLOV, considerato uno dei massimi pianisti attuali a livello internazionale, che suonerà al Teatro Grande di Brescia per il Festival Pianistico Internazionale.
Tra le opere dell’esibizione di Sokolov, le tre Sonate in do maggiore di Beethoven, “una Sonata tesa e drammatica, una graziosa e umoristica, una virtuosistica e spettacolare” (Piero Rattalino), le Bagatelle op. 119, “uno sforzo creativo gigantesco, una sintesi del passato e, insieme, una visionarietà proiettata verso il futuro” (Piero Rattalino) e l’op. 199 di Brahms, di cui Piero Rattalino commenta “desolato il primo Intermezzo, inquieto e nello stesso tempo sereno il secondo, a modo di serenata il terzo”.
Il pianista russo non ama foto e interviste: le sue poche incisioni sono quasi esclusivamente registrazioni dal vivo. Bisogna dunque seguirlo in sala da concerto per apprezzare il suo talento indiscusso.
Nato a Leningrado (San Pietroburgo) nel 1950, Grigory Lipmanovič Sokolov inizia a studiare musica all’età di cinque anni e, due anni dopo, segue gli insegnamenti di Liya Zelikhman alla Scuola Centrale Speciale del Conservatorio di Leningrado. A dodici anni tiene il suo primo recital pubblico, ma è nel 1966, a soli sedici anni, che diventa il più giovane musicista di sempre a vincere il Primo Premio al Concorso Internazionale Čajkovskij di Mosca, vittoria che gli fa raggiungere fama mondiale. Ha iniziato poi, negli anni Settanta, a intraprendere grandi tour di concerti negli Stati Uniti e in Giappone, mentre il suo talento maturava lontano dai riflettori dei media internazionali, fino al collasso dell’Unione Sovietica, dopo il quale inizia ad apparire con più frequenza anche nei festival europei.
Durante tutta la sua carriera si è esibito con più di duecento direttori, tra cui Valerij Gergiev, e con le più famose e prestigiose orchestre, come la Philarmonia Orchestra, la Concertgebouw di Amsterdam, la New York Philarmonic, la Filarmonica della Scala e molte altre, fino alla decisione di dedicarsi esclusivamente al recital per pianoforte solo.
Il suo repertorio è sempre stato molto ampio: da compositori del XVII secolo a tutto il repertorio classico e romantico, con particolare attenzione a Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin e Brahms.
I suoi recital lasciano sempre affascinata la critica musicale, che rimane colpita dalla sua abilità di proporre sempre interpretazioni originali e nuove dei pezzi che suona. Sokolov porta i suoi spettatori in stretto contatto con la musica, con il fine di rivelare i significati spirituali più profondi delle note che ascoltano.
Nel 2014, dopo un silenzio discografico di quasi un ventennio, inizia a collaborare con Deutsche Grammophon, con cui attualmente ha pubblicato tre registrazioni, tutte dal vivo di suoi concerti.
Il mito del pianismo mondiale calca la scena anche al Teatro Sociale di Bergamo il 18 maggio alle 21.00
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STORIA DEL FESTIVAL
Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, in omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando da cinquantasei anni le orchestre e i solisti più famosi. Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.
L’edizione 2018 “Čajkovskij, mon amour!” si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni e per il successo di pubblico con 24 mila presenze totali.