Eccellente esibizione quella della Company Wayne McGregor, in scena al Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, in un’escalation di tensione ed energia quasi al limite della resistenza e dello sforzo fisico. In Italia, premio Danza&Danza come miglior spettacolo contemporaneo nel 2017. Wayne, classe 1970, nato sotto il segno dei pesci, fonda nel 1992 la McGregor Company, derivante dalla Random Dance Company, e nello stesso anno diventa coreografo residente del the Place a Londra. Abbraccia le avanguardie della tecnica scientifica e cibernetica, al servizio dei progetti coreografici pionieristici di ricerca fondendo il pensiero intellettuale con il corpo danzante in perfetta armonia.
In Italia in questi giorni anche al Teatro alla Scala con un altro progetto, Woolf Works, un favoloso omaggio alla celebre scrittrice Virginia Woolf, interpretato, oltre che dal prestigioso Corpo di Ballo e solisti scaligeri, dalle raffinate étoiles Alessandra Ferri e Federico Bonelli.
La cyber autobiografia, al Teatro Ponchielli, ne è un risultato lampante, di estro e di amore per il genere umano, tanto da trovare estrinsecazione nel volgere l’attenzione sulla scomposizione delle sequenze del suo genoma, attraverso un ciclo di quadri coreografici che ne esaltano la bellezza e la complessità del corpo umano quasi a farne un omaggio all’Homo Vitruviano di Leonardo da Vinci.
Gli studi di formazione presso la University College di Bretton Hall e alla José Limón School di New York, sono la cifra stilistica in cui il segno identificatore di McGregor tesse la trama per i suoi progetti coreografici in itinere, attraverso movimenti in spirale, tilt fuori asse, développé, écarté, linee precise sugli assi cartesiani x,y,z, nello spazio scenico, mantenendo sempre forte e chiara la traccia del suo percorso, con la curiosità che gli appartiene.
L’urgenza di sapere chi siamo e da dove veniamo spinge McGregor a lavorare con scienziati cognitivi per indagare ai confini della conoscenza la rel-azione di connessione tra altri luoghi possibili fisici ed interiori, in cui poter mixare e scomporre, come i pixel di una immagine in una camera oscura, l’ordine visibile ed invisibile delle cose, attraverso lo strumento del gesto, del movimento, del corpo danzante.
Algoritmi e DNA spirituali, il genoma umano è un argomento molto importante che apre una chiave di lettura ancorata ai temi dell’evoluzione, ma anche del business e della competizione. In questo studio Wayne sposta l’asse di percezione della danza contemporanea, e della tecnica classica tout court, ergendo a punto cardine il binomio danza-tecnologia e arte-scienza.
Frutto del suo precoce interesse per la tecnologia, Wayne inizia molto presto, all’età di 7 anni, a giocare e ad assumere confidenza con i sistemi della cyber art, trasformando ed intrecciando poi illustri collaborazioni con i designer più avantgarde, cimentandosi non solo nelle proiezioni delle immagini in palcoscenico tramite PC.
“I am now obsessed with the tecnology of the body / Think it’s the most technologically literate thing that we have” Wayne McGregor
Una mirabile ossessione lo spinge ad indagare ed approfondire il tema tra danza e tecnologia. Grazie alle sue sperimentazioni, Wayne Mc Gregor ha ricevuto molteplici premi prestigiosi. Insignito del CBE Commander of the Order of the British Empire nel 2011. Premio della critica per “Chromaal” Golden Mask Awards, Bolshoi Ballet (2012). Il Benois de la Danse e 2 Oliver Awards, tra i numerosi altri.
Ha creato coreografie per le più importanti compagnie di danza nel mondo, quali il Ballet National de l’Opéra de Paris, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, l’English National Ballet, il N.Y. City Ballet, lo Stuttgarter Ballet, l’Australian Ballet, oltre ad eventi come i Giochi Olimpici di Londra nel 2012.
Menzione speciale ai danzatori: Rebecca Bassett-Graham, Camilla Bracher, Jordan James Bridge, Travis Clausen-Knight, Benjamin Holloway, Louis McMiller, Daniela Neugebauer, Jabob O’Connell, James Pett, Jessica Wright, in collaborazione al concetto coreografico di Wayne McGregor.