Daniele Marmi e Alessandro Marini, due soli interpreti che rinunciano coraggiosamente alle quinte, cambiando scene e ruoli senza sipario; il meccanismo di equivoci e coincidenze elaborato da William Shakespeare per La commedia degli errori viene rimesso in moto alla Casa Teatro Ragazzi di Torino, per la regia di un Eugenio Allegri altrettanto coraggioso.
L’identità identica di due gemelli separati alla nascita (Alessandro Marini), con due servitori al seguito gemelli anch’essi (Daniele Marmi), è l’assurda premessa della commedia del Bardo, un assurdo che con la regia di Allegri raggiunge una portata colossale.
Non è soltanto la comicità serrata (secondo una nota tradizione italiana che suole interpretare l’absurd britannico in chiave comica) a rendere irresistibile questa commedia; la disinvoltura degli interpreti e autori, sposata a una regia che smaschera definitivamente la finzione teatrale ammettendone tutta l’artificiosità, nutre una profonda riflessione sull’identità umana e sulla percezione di sé. Tutto l’ottimo impianto della produzione La Filostoccola – i costumi dal gusto etnico di Gaia Moltedo e Michela Pagano, le luci di Roberta Faiolo, le musiche composte da Francesco Li Causi – concorre a rendere lo spettacolo il “teatro” dell’indagine dei protagonisti sul proprio “essere” rispetto al mondo.
In alcuni momenti Marmi e Marini indossano le tradizionali maschere del teatro giapponese nō, segno inequivocabile di come un’identità qualunque risieda sotto l’impressione suscitata negli altri. In modo analogo, la scenografia aperta, indefinita, si fa segno evidente dell’incertezza di qualunque opera artistica e teatrale, della vacuità del sogno quando si è tentati di porlo alle fondamenta della realtà.
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La commedia degli errori
di e con Daniele Marmi e Alessandro Marini
regia Eugenio Allegri
luci Roberta Faiolo
costumi Gaia Moltedo e Michela Pagano
musiche di scena Francesco Li Causi
produzione La Filostoccola