Il 24 aprile al Teatro Auditorium Unical di Rende (Cosenza) ha fatto tappa il nuovo progetto teatrale di Manuel Agnelli.
“An Evening with Manuel Agnelli” è un tuffo nel passato per noi trent’enni nostalgici.
Il frontman degli Afterhours continua a stupire, provocare, affascinare, graffiare.
È accompagnato dal suo storico violinista Rodrigo d’Erasmo, e insieme fanno scintille.
È un raccontarsi, è un viaggio nella nostra adolescenza e nell’adolescenza dell’artista che racconta la sua musica, le sue passioni ed esperienze spaziando da cover di Lou Reed e Joy Division, a Bruce Springsteen, Nirvana ed Elvis Costello.
È un immersione totale nel Rock, con suoni distorti e un violino che urla. È Rock elegante, disperato, raffinato, graffiante.
È Rock.
Lo spettacolo è una manifestazione di affetto e fiducia assoluta da parte del pubblico che non sa a che tipo di spettacolo assisterà, ma Agnelli non delude. È un artista preparatissimo, competente che si reinventa.
Il suo è uno dei rari casi in cui un personaggio underground e ricercato esce indenne, addirittura vincente, dall’esperienza pop/commerciale dei talent show, e parla al suo pubblico tutt’ora con la seconda serie del suo programma Rai “Ossigeno”.
Durante la serata racconta dei suoi inizi, delle origini degli Afterhours, dei suoi viaggi, della genesi di album storici come “Hai paura del buio” e “I milanesi ammazzano il sabato”. È uno spettacolo intimo, trascinante, arguto, inaspettatamente ironico.
Il pubblico ascolta le sue confidenze, e nei suoi versi sente parlare di sé. L’artista ci conosce e racconta le nostre emozioni più intime. Ci sentiamo tra amici, e lo siamo.
La serata viene ulteriormente armonizzata dall’Orchestra del Conservatorio di Cosenza “S. Giacomantonio”, con la direzione musicale dei maestri Mirco Onofrio e Giuseppe Olivito. Ascoltare “Male di miele” eseguita da un’orchestra sinfonica, vi assicuro, è un’esperienza toccante, rara e preziosa.
Ad impreziosire l’iniziativa c’è anche la collaborazione del Museo del Fumetto con la direzione di Luca Scornaienchi, e i disegni di Grazia la Padula a sottolineare che la commistione delle arti è sperimentazione vincente.
Assistere a questo spettacolo è stato senza dubbio una grossa boccata di “Ossigeno”.