Oltre 126 eventi fra danza, teatro, musica, arti digitali e kids dislocati in 20 spazi della Capitale con 377 artisti protagonisti: questi i numeri, sempre impressionanti, della 34esima edizione del Romaeuropa Festival, in programma fra il 17 settembre e il 24 novembre.
Un’edizione all’insegna del “landscape” che ridisegna la geografia del nostro mondo di oggi attraverso la visione critica degli artisti coinvolti da Forsythe a Lia Rodrigues, da Merce Cunningham a Isabelle Adjani alle sorelle Labèque.
“Collaboriamo con oltre 27 paesi con l’intento di leggere l’arte contemporanea come una carta geografica da esplorare attraverso un approccio singolare – spiega Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa – che consente di lettere il festival molto articolato mostrando una forte contaminazione dei generi e delle arti. Anche la nuova edizione si presenta con un approccio politico, poetico e provocatorio”.
Due mesi di spettacolo, una vera eccezione, per il REf19 che riparte dal bilancio positivo anche dello scorso anno con quasi 70mila presenze, soprattutto under 34 con un tasso di istruzione alto che conferma come si riesca a far incontrare incontrare il pubblico ai progetti, anche complessi, degli artisti: e se il pubblico anno dopo anno di consolida, ma si rinnova, è anche merito di un ricchissimo cartellone articolato che travalica tutti i generi artistici come spiega Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa.
L’edizione 2019 si inaugura il 17 settembre, con il realismo magico straordinario della brasiliana Lia Rodrigues, per la prima volta al REF con il suo Furia, ma la ricca sezione danza propone anche Bruno Beltrao con il suo Grupo De Rua (dal Brasile), l’addio alle scene dell’anglo-bengalese Akram Khan, Jesús Rubio Gamo, la compagnia ungherese Forte racconta la morte di Borromini all’interno di Palazzo Falconieri – Accademia d’Ungheria.
Da non perdere il ritorno dopo 25 anni di William Forsythe con i suoi danzatori storici (il 30 e il 31 al teatro Olimpico), il visionario Aurelien Bory, i lavori di Merce Cunningham riallestiti dalla sua ex ballerina Jeannie Steele e la sezione Dancing Days dedicata alla danza europea con Arno Schuitemaker (Olanda) con i suoi movimenti ripetitivi, Chiara Taviani ed Henrique Furtado Viera (Italia-Portogallo), Hamdi Dridi (Tunisia) sul rapporto fra padre e figlio, Elena Sgarbossa (Italia), Andrea Dionisio (Italia), la compagnia Kor’sia (Spagna) e i Leoni d’Argento alla danza 2019 Théo Mercier e Steven Michel (Francia).
Consistente la sezione dedicata al teatro con gli artisti internazionale impegnati nella riflessione sul nostro presente: debutta al REf19 il francese Cyril Teste porta in scena l’attrice icona Isabelle Adjani per rileggere il cult Opening Night (La notte della prima) di Cassavetes, spazio allo svizzero Milo Rau che rilegge ambienta l’Orestea di Eschilo a Mosul.
Fra gli appuntamenti anche Julien Gosselin che interpreta Falce e Martello di Don Delillo, Ascanio Celestini in uno spettacolo sulle barzellette, il nuovo allestimento di La rivolta degli oggetti, spettacolo simbolo della sperimentazione teatrale italiana con Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi, e Marco Solari riuniti sotto il nome della Gaia Scienza, ma anche Jan Fabre, l’italiano Lino Musella, lo spettacolo circense James Thierrée senza dimenticare la sezione Anni Luce, presentata al Mattatoio di Testaccio.
Ricchissima la sezione dedicata alla musica con tanti appuntamenti all’insegna della contaminazione fra sonorità contemporanee, elettroniche, rock, jazz o pop post-world.
Fra gli eventi, le sorelle pianiste Katia e Marielle Labèque con Bryce Dessner dei The National per un programma di musiche commissionate fra minimalismo musicale e rock; Vanessa Wagner e Murcof per le più importanti pagine musicali più importanti del Novecento e ancora Lubomyr Melnyk, Craig Leon, Lucia Ronchetti, il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista per i due ritratti per Ivan Fedele e Louis Adriessen.
Ma la sezione musica si arricchisce di Diaspora, un nuovo ciclo di doppi concerti on artisti emergenti noti in Europa ma costretti a lasciare il loro paese d’origine.
Consistente la presenza dei fiamminghi al festival anche con il l’artista visivo fiammingo Hans Op De Beeck.
Non manca poi la sezione Digitalive, una quattro-giorni di programmazione negli spazi del Mattatoio, la Exhibit dedicata alle arti visive fra gli spazi del Mattatoio, la Sala Santa Rita di Roma e Palazzo Merulana, la ricchissima offerta del Kids + Family che trasforma il Mattatoio in uno spazio dedicato ai bambini e alle loro famiglie attraverso una programmazione parallela di danza, musica, teatro e arti visive, talk, laboratori e attività ludiche totalmente gratuite. Fra gli appuntamenti, Fanny & Alexander, il Teatro delle Apparizioni, il teatro di figura del Lutkovno Gledalisce Ljbljana (Teatro delle marionette di LJbljana), la danza di De Stilte, gli spettacoli di circo di Giorgio Bertolotti con Pieter Forman e di Bigup Circo.
Prima del gran finale realizzato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma: appuntamento il 24 novembre negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica con i ritorno di Ryuichi Sakamoto, Alva Noto, Christian Fennesz, Chassol, Fatoumata Diawara.
Tutta la programmazione del REf19 su romaeuropa.net, apertura vendite del 3 GIUGNO 2019, Opificio Romaeuropa – Via dei Magazzini Generali 20/A, 06 45553050.