La gelosia di Otello e il dubbio del tradimento di Desdemona insinuato dalle manipolazioni di Iago che conducono alla tragedia finale: è sulle note di Antonín Dvořák che si consuma la tragedia di Otello di Shakespeare (del 1604) una delle più celebri produzioni del Balletto di Roma che il coreografo Fabrizio Monteverde riallestisce nella versione originale della compagnia, in scena al Teatro Quirino di Roma dal 30 aprile al 5 maggio dopo il tour cominciato al Teatro Carcano di Milano.
L’intreccio fra i tre protagonisti, Otello, Desdemona e Cassio, resta inalterato come pure la profondità psicologica dei personaggi in scena: gelosia, ma non solo in un dinamismo drammaturgico perfetto. Tutta la scena (realizzata dallo stesso Monteverde) viene realizzata in rosso e nero citando non solo Querelle de Brest di R. W. Fassbinder, utilizzando colore che rappresentano eros e thanatos, passione e la morte. E se nell’immaginario collettivo la figura di Otello viene indissolubilmente legata alla gelosia, nella sua estremizzazione malsana e dannosa, nella coreografia di Monteverde la parola viene sostituita dal gesto della danza e ciascun personaggio viene connaturato da un punti di vista stilistico ed estetico dalla sua peculiarità, sedendosi immediatamente riconoscibile visivamente. Ecco allora che se la parola sparisce, Otello resta il simbolo della gelosia che finisce per coinvolgere universalmente ogni personaggio, Desdemona incarna un concreto potere seduttivo, ogni coppia acquisisce la propria melodia per diventare subito riconoscibile. Anche la manipolazione di Iago passa attraverso la danza tanto che nei pas de deux Otello finisce via via per soccombere alle parole del suo consigliere assorbendone via via i passi. E se la parola cede il posto alla danza, si perde anche la chiara connotazione spaziale della tragedia: la città di Venezia e l’isola di Cipro vengono trasportate in un altrove diverso e universale diventa anche il tema della violenza in una coreografia di danza contemporanea potente e tagliente che mostra anche come sia perenne il conflitto dei sessi, dove la donna è sempre succube. Vincenzo Carpino interpreta il Moro di Venezia Otello, Desdemona è Roberta De Simone, Iago è Paolo Barbonaglia, Emilia è Azzurra Schena, Cassio è Riccardo Ciarpella in una tragedia che dimostra come gli uomini siano incapaci di governare le loro passioni. Botteghino 06.6794585, mail biglietteria@teatroquirino.it, info www.teatroquirino.it.