Racconto autentico, di una storia vera
Di Marco Giavatto
Luci Giovanni Corsini
Scene Francesca Leoni
Assistente alla regia Anna Francioni
Regia Marco Giavatto
Produzione Giapo Company
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Il teatro tragicomico ha ancora tanto da imparare dalle faccende socio-culturali di un paese come l’Italia.
Non è una barzelletta, ma un caso serio e assai triste, per esempio, quello della pseudo-seduta spiritica che, in tempi di profonda tensione, avrebbe scomodato addirittura La Pira, per suggerire, con massima suggestione dei partecipanti, tra cui pure Prodi, il luogo della detenzione coatta di Aldo Moro.
Le vicende buffonesche che ruotarono intorno alla vita di quest’uomo, nel farsesco susseguirsi di ricerche sbagliate, soffiate dei servizi segreti inascoltate, perquisizioni mai effettuate, ricatti internazionali, messaggi in codice morse, intimidazioni particolari, avvengono tutte sotto lo sguardo di fermezza di una Democrazia Cristiana di sale, la censura dei giornali, le lettere disperatamente dignitose di un prigioniero politico, la strumentalizzazione di quella fascia estremista di una sinistra armata e incresciosamente sanguinosa, dirottata su una strada già preparata da forze assai più strutturate.
Per questo garbuglio di storie e rinvenimenti posteriori all’uccisione di Moro, che oggi suscitano ben poco scalpore, si avventura con coraggio la giovane voce di Giavatto, autore esordiente di talento embrionale che tenta di scuotere il suo pubblico attraverso un meta teatro d’inchiesta interessante, che si spinge nelle viscere di un intreccio complesso, delicato, monolitico, difficile da rappresentare. Ma Giavatto è una promessa, sembra, che avrà molto da dire.
Ines Arsì