Il lago dei cigni è sicuramente uno dei balletti classici più amati e conosciuti di sempre, realizzato sulla celeberrima partitura di Pëtr Il’ič Čaikovskij. La versione andata in scena al Teatro Comunale di Bologna ha inaugurato la stagione di danza del teatro felsineo, riportandovi la bellezza e la magia della danza. Il pubblico è rimasto incantato dalla bella e poetica versione di una storia che brillò di eleganza e potenza nell’era sovietica. Poche volte gli occidentali hanno saputo riproporre con lo stesso lirismo uno dei balletti classici più amati e popolari.
Il pregio di quest’adattamento del Lago dei cigni è dovuto anzitutto al coreografo Ricardo Nuñez, cubano di nascita e formazione, che ha saputo rendere giustizia alla ricca a complessa stratificazione del balletto russo-sovietico grazie anche all’interpretazione del Balletto del San Carlo di Napoli diretto da Giuseppe Picone. Anche il direttore d’orchestra Aleksej Baklan ha condotto l’Orchestra del Comunale di Bologna con grande pregio e maestria. L’eclettico e istrionico Baklan ha dato alla partitura vigore e potenza, e ha impresso maggiore risalto alla performance dei ballerini in scena. A tutto ciò si aggiunge il raffinato allestimento scenografico firmato dal francese Philippe Binot che, ispirandosi alla pittura di fine Ottocento, ha disegnato un lago fatato e onirico e, in altre scene, ha reso omaggio sia alla nobiltà sia alla classe più povera e contadina della Russia, con svariati richiami medievali.
Sigfrido, l’inquieto principe che vorrebbe assecondare il volere della madre Zarina desiderosa di maritarlo con una donna dell’alta società, troverà invece l’amore sulle rive del lago, in una creatura alata e pura, Odette, alla quale promette amore eterno salvo poi farsi sedurre dal suo alter ego il Cigno nero Odile, emanazione di Rothbart, che seduce il principe e fa precipitare Odette nella disperazione. La rappresaglia dei Cigni contro Rothbart aprirà però la strada a un inaspettato lieto fine, a differenza di molte altre versioni che prevedono invece un epilogo drammatico.
Infatti, il grande classico della danza ambientato a San Pietroburgo alla corte di Nicola II, sorprende in questa versione di Nuñez con un colpo di scena sul finale, nel quale i Cigni, regali e imperturbabili si ribellano al mago Rothbart di cui si liberano, permettendo al principe Sigfrido e all’amata fanciulla-cigno Odette di partire felici e contenti. Protagonisti della pièce due splendidi ballerini: la prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese Maia Makhateli nel ruole di Odette/Odile, mentre nel ruolo del principe Sigfrido ballerà Alessandro Staiano.