Musica a gravità zero, post moderna, con note elettroniche e d’ambiente, sarà al centro della performance multimediale Apollo Soundtrack, per celebrare a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, con la missione Apollo 11. L’iniziativa nasce da un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, sostenuta da Leonardo, azienda leader a livello mondiale nel settore dell’Alta Tecnologia, protagonista con le proprie tecnologie di alcune delle più importanti missioni spaziali degli ultimi anni e presente a Matera nel Centro Spaziale.
Con musiche composte da Brian Eno (http://www.icebreaker.org.uk/composers/brian-eno/), Roger Eno e Daniel Lanois, eseguite dagli Icebreaker (http://www.icebreaker.org.uk/about/), band britannica di 12 musicisti, Apollo Soundtrack sarà per la prima volta eseguita fuori dal Regno Unito. La performance dedicata alla missione lunare, rappresentata nello scenario di Cava del Sole a Matera il prossimo 18 luglio, con Roger Eno, B.J Cole e la violoncellista islandese, Gyda Valtysdottir, è stata presentata in una conferenza stampa questa mattina a Roma presso la Casa del Jazz.
“L’idea originaria alla base di Apollo Soundrack – ha raccontato James Poke, musicista e direttore degli Icebreaker (http://www.icebreaker.org.uk/members/james-poke/) – è nata negli anni Ottanta, quando Brian Eno aveva immaginato di dedicare allo sbarco sulla luna un vero e proprio documentario. Successivamente il concept è stato trasformato, decidendo di creare una performance dal vivo. La musica, già raccolta nell’album Apollo da Brian e Roger Eno insieme con Daniel Lanois, è stata poi riarrangiata dal musicista sud coreano Woojun Lee, dando vita a due diverse performance, cui ha preso parte, come special guest, uno dei più grandi musicisti al mondo di pedal steel guitar, BJ Cole. Nel 2019, con l’anniversario del primo sbarco sulla luna, è per noi un piacere immenso essere stati chiamati a Matera per dare il nostro contributo alle varie manifestazioni della Capitale Europea della Cultura, con due performance speciali che avranno la loro ambientazione in un luogo la cui bellezza e unicità mozzano il fiato. Il lavoro viene presentato in una versione nuova, perché abbiamo il grande piacere e privilegio di avere tra i performer proprio uno dei compositori originali dell’opera, ovvero Roger Eno, che si esibirà in questa performance per la prima volta”.
“Per me – ha sottolineato il musicista BJ Cole (http://www.bjcole.co.uk/) – è un grande onore avere ricevuto la proposta di partecipare alla prima performance di Apollo insieme agli Icebreaker come special guest in questa che è sicuramente una prima europea. Il motivo per cui lo strumento di cui sono specialista, ovvero la pedal steel guitar, è stato incorporato in questo pezzo, è quello di cercare di contribuire a preparare la scena. È infatti un riferimento aperto e dichiarato al retroterra culturale degli astronauti, molti dei quali venivano dal Texas o erano stati formati al centro della Nasa. Quello che ho cercato di fare è stato liberare questo strumento dalla musica americana, dal modo americano di suonarlo, nel senso espanderne le possibilità. Quando ho ascoltato Daniel Lanois, cui era assegnata la parte per pedal steel guitar nell’Apollo Music di Brian Eno, mi si è aperta una finestra nuova. Ho cominciato a intravedere un modo nuovo per suonare il mio strumento. A tanti anni di distanza, durante i quali ho introdotto lo strumento in diversi generi musicali, posso dire che non avrei mai potuto fare questa contaminazione se non ci fosse stato Apollo Soundtrack”.
In collegamento telefonico anche il musicista e compositore Roger Eno (http://www.rogereno.com/), che si è detto entusiasta di esibirsi a Matera nel suo anno da Capitale Europea della Cultura.
“Tra i protagonisti di quella straordinaria missione – ha spiegato Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – c’era anche Rocco Petrone, figlio di migranti lucani. È stato lui, infatti, a supervisionare tutti i lanci della NASA e successivamente l’intero programma Apollo”.
“Non potevamo mancare – ha detto Raffaella Luglini, Chief Stakeholder Officer Leonardo – ad un evento unico come quello di Matera Capitale europea della cultura 2019, Leonardo è presente già dal 1994 nel centro spaziale di Matera, tramite Telespazio. Siamo anche vicini di casa, ma partner fortemente legati, con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), che opera il Centro di geodesia. Ecco perché siamo qui oggi. Perché crediamo fortemente che l’incontro tra mondi ed esperienze differenti crei l’alchimia necessaria per realizzare imprese straordinarie, come quella celebrata dall’evento “Apollo Soundtrack”.
Matera è il luogo dove sorge uno dei centri spaziali più avanzati al mondo. Operativo dal 1994, fa parte della rete nazionale e internazionale di centri operati da Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%). Il sito è dedicato all’osservazione della Terra e, con l’adiacente Centro di Geodesia dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nato nel 1983, forma il Polo Spaziale di Matera.
Da Matera un raggio laser, MLRO (Matera Laser Ranging Observatory) dell’ASI, raggiunge periodicamente il suolo lunare sul quale sono stati posizionati alcuni retroriflettori nel corso delle missioni Apollo e, in seguito, dalle missioni robotiche Lunokhod. Le misure di distanza Terra-Luna, ottenute dal tempo di andata e ritorno del laser, permettono di effettuare studi fondamentali di fisica, di relatività generale e di conoscenza della struttura interna del nostro satellite naturale.
Nel corso della performance musicale, grazie al contributo di Leonardo, verranno proiettate le spettacolari immagini satellitari acquisite dal Centro Spaziale di Matera, dove opera e-GEOS, – joint venture tra Telespazio (80%) e ASI (20%) – attiva nel settore della geo -informazione. Acquisisce ed elabora le immagini satellitari, un patrimonio di informazioni che dallo Spazio aiuta e protegge la salute del nostro Pianeta e migliora la vita sulla Terra.