Dopo sei rappresentazioni tra aprile e maggio torna per due serate mercoledì 19 e sabato 22 giugno Ariadne auf Naxos, con la direzione di Franz Welser-Möst e la regia di Frederic Wake-Walker. Le parti di Ariadne e Zerbinetta saranno interpretate da Tamara Wilson e Daniela Fally che sostituiscono Krassimira Stoyanova e Sabine Devieilhe impegnate nelle precedenti rappresentazioni. Invariato il resto del cast: Bacchus è Michael König, Harlequin è Thomas Tatzl e il Komponist è Daniela Sindram. Come Musiklehrer torna alla Scala uno dei baritoni più amati dal pubblico milanese: Markus Werba, elegante interprete in queste settimane nella doppia parte di Frank/Fritz nella nuova produzione de Die tote Stadt. Alexander Pereira riprende la sua impersonificazione dell’Haushofmeister, la parte solo parlata del maggiordomo, molto apprezzata anche dal pubblico scaligero.
Il passo più ardito e riuscito della coppia Richard Strauss – Hugo von Hofmannstahl nel campo dell’esplorazione metateatrale torna con la sua tavolozza di divertimento, dottrina compositiva e schietta commozione in una nuova regia di Frederic Wake-Walker, giovane talento britannico che della varietà dei linguaggi teatrali ha fatto una cifra distintiva. Prosegue così, sotto la sicura guida musicale di uno straussiano di riferimento come Franz Welser-Möst, un cammino straussiano che dopo Der Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph von Dohnányi proseguirà nel 2019 con Die ägyptische Helena e nelle prossime stagioni con Salome. Nella parte del Soprano/Ariadne si alternano Krassimira Stoyanova, ormai amatissima dal pubblico milanese, e Tamara Wilson, artista di casa al Metropolitan che ha debuttato con i complessi scaligeri nel recente Requiem verdiano diretto da Riccardo Chailly. Zerbinetta è il soprano di coloratura più ricercato del nostro tempo, Sabine Devieilhe, mentre Michael Koenig è Tenore/Bacchus e Markus Werba Musiklehrer. Nella parte parlata dell’Haushofmeister debutta sul palcoscenico scaligero il Sovrintendente Alexander Pereira.
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Franz Welser-Möst
La carriera di Franz Welser-Möst, uno dei grandi direttori del nostro tempo, può essere raccontata attraverso il suo rapporto con due grandi orchestre: i Wiener Philharmoniker in Europa e la Cleveland Orchestra negli Stati Uniti. Direttore a Cleveland dal 2002, il suo contratto è stato rinnovato fino al 2022 e nel 2018 ha guidato le celebrazioni per il centenario dellOorchestra. Ospite regolare dei Wiener Philharmoniker al Musikverein e in tournée (inclusi concerti in Cina nel 2018), ha diretto due Concerti di Capodanno e nel 2014 ha ricevuto l’Ehrenring (anello d’onore) con cui l’Orchestra sigilla le collaborazioni. Alla Scala Welser-Möst ha diretto Le nozze di Figaro nel 2016 e numerosi concerti, inclusa un’edizione in forma di concerto di Fidelio con i Wiener Philharmoniker nel 2011. Tornerà nel prossimo novembre per un altro titolo straussiano, questa volta in prima scaligera: Die ägyptische Helena.
Dal 2010 al 2014 è stato Direttore Musicale della Staatsoper di Vienna; è ospite regolare del Festival di Salisburgo dove nelle ultime stagioni ha diretto Rusalka, Der Rosenkavalier, Fidelio, Die Liebe der Danae, Lear di Reimann e dove nell’estate 2018 ha firmato una già leggendaria edizione di Salome con la regia di Romeo Castellucci e Asmik Grigorian protagonista, che sarà ripresa già nell’estate 2019. Riportiamo di seguito alcuni commenti entusiastici di alcuni dei maggiori critici internazionali.
“Franz Welser-Möst draws playing from the Wiener Philharmoniker that makes you think you are hearing the piece in its most perfect incarnation yet.” (Shirley Apthorp, Financial Times)
“The conductor Franz Welser-Möst drew out every lushly lyrical strand of Strauss’s teeming and volatile score, played brilliantly by the Vienna Philharmonic.” (Anthony Tommasini, The New York Times)
“Eine epochemachend musizierte Salome“ (Eleonore Büning, Neue Zürcher Zeitung)
„Die Musik von Richard Strauss schimmert und strahlt im Spiel der Philharmoniker unter Franz Welser-Möst“ (Wilhelm Sinkovicz, Die Presse).
Egualmente positivo il giudizio di Zachary Woolfe del New York Times sulle rappresentazioni di Ariadne dello scorso gennaio con la Cleveland Orchestra: ”Mr. Welser-Möst’s gift for letting scores breathe, unrushed and unruffled yet taut, serves Ariadne particularly well. The vitality of instrumental details enhances, rather than distracts from, the coherence of the drama”. La recensione completa al link di seguito:
https://www.nytimes.com/2019/01/18/arts/music/cleveland-orchestra-review-ariadne-strauss.html
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Frederic Wake-Walker
Fredric Wake-Walker è una delle figure più interessanti e versatili della nuova regia europea. Nato a Londra e residente a Berlino, nella capitale britannica ha fondato la sua compagnia, il Mahogany Opera Group, una nato per “mettere alla prova i limiti di cos’è l’opera e per chi è fatta”. Gran parte del lavoro della Mahogany Opera è dedicato ai bambini e a un progetto chiamato “Snappy Operas”, che consiste nel creare dieci opere della durata di dieci minuti per bambini dagli otto agli undici anni. Per loro ha curato la regia della tournée britannica di Brundibar di Hans Krasa e una nuova versione di Rumplestiltskin (Tremotino), la fiaba dei Fratelli Grimm, intitolata The Rattler. Inoltre, sempre con il Mahogany, ha messo in scena la prima mondiale di The Mother di Laurence Osborn, al POSK di Londra. A Berlino, è a capo del progetto “Mica Moca” grazie al quale collabora con diversi artisti, tra cui ballerini (Ahmed Soura, Minako Seki, Rosabel Huguet), video designer (Sylwek Luszak) e musicisti jazz (Johannes Lauer, Richard Koch). ha realizzato nuove produzioni come Folie à Deux di Emily Hall, Sjon al Borealis Festival, Lost in Thought di Rolf Hind, Mozart vs Machine di Dominic Robertson. Una rivelazione è stata la regia della Finta giardiniera al Festival di Glyndebourne (dove tornerà nelle prossime stagioni); recentemente ha debuttato all’Opéra National du Rhin con una nuova produzione dell’Eugene Onegin, ha firmato Ariadne auf Naxos di Strauss per la Cleveland Orchestra, Peter Grimes di Britten per l’Opera di Colonia e una versione scenica del Messiah di Händel alla Philharmonie di Berlinoe. Ha debuttato al Teatro alla Scala con Le nozze di Figaro nel 2016 ed tornato con La finta giardiniera nel 2018.
https://www.mahoganyopera.co.uk/
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Gli interpreti
Tamara Wilson, già interprete della parte di Ariadne a Cleveland, è stata apprezzata dal pubblico milanese nel Requiem verdiano diretto da Chailly. Daniela Fally, Zerbinetta, al Piermarini è stata Adele in Die Fledermaus ed è tra i soprano di coloratura più affermati tra l’altro a Salisburgo e Vienna. Nella parte del Tenore/Bacchus torna Michael König, già Max in Der Freischütz, che in questa Stagione ha cantato nel Doktor Faustus di Busoni a Dresda ed è impegnato tra l’altro in Fidelio a Lussemburgo e Lohengrin a Stoccarda. Il Compositore è Daniela Sindram, impegnata in questi mesi nella stessa parte a Monaco e Dresda e già sentita a Milano come Niklausse nei Contes d’Hoffmann. Markus Werba, uno degli artisti più amati dal pubblico della Scala, torna come Maestro di musica dopo essere stato Harlequin. Tra le sue prossime apparizioni alla Scala, dopo il successo in Die tote Stadt, Golaud in Pelléas con Gatti e Wolfram in Tannhäuser con Fischer nel 2020. Infine Alexander Pereira riporta alla Scala la sua interpretazione dello Haushofmeister, il maggiordomo: un ruolo già interpretato a Garmisch nel 2004, a Zurigo con Claus Guth nel 2006, 2009, 2012 e 2015, al Covent Garden con Christoph Loy nel 2008, alla Staatsoper di Vienna nel 2011 e alla Semperoper di Vienna nel 2018.
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Ariadne auf Naxos alla Scala
Le apparizioni scaligere di Ariadne, se non numerose, sono tutte rilevanti per direzione, interpreti o regia. La prima milanese dell’opera, in italiano, risale al 1950 in “double bill” con il balletto Shehérazade di Fokine: la regia è di un ventinovenne Giorgio Strehler, Issay Dobrowen dirigeva un cast in cui spiccavano Victoria de Los Angeles come Arianna, Gino Penno come Bacco e Alda Noni Zerbinetta. Il nuovo allestimento del 1963, regia di Franco Enriqueze e scene di Nicola Benois è ancora in traduzione italiana e schiera Hermann Scherchen sul podio e nelle parti principali Teresa Stich-Randall, Rita Streich e Luigi Alva. Il testo di Hofmannsthal risuona per la prima volta in lingua originale nel 1983 con un cast che include Eva Marton, James King e la Zerbinetta definitiva di Edita Gruberova, diretti da Wolfgang Sawallisch. L’allestimento è quello di Günther Rennert per la Bayerische Staatsoper, ripreso da Ronald Adler. Ariadne torna in una nuova produzione scaligera nel 2000, ed è uno dei frutti più riusciti della coppia Luca Ronconi – Margherita Palli, che porta in palcoscenico Die Toteninsel di Böcklin. Dirige Giuseppe Sinopoli, cantano Mariana Zvetkova, Jon Villars e Laura Aikin, mentre nella ripresa diretta da Jeffrey Tate nel 2006 si ascoltano Katerina Dalayman, Jon Villars e Tracy Dahl.