La serata di premiazione, giovedì 27 luglio, si svolgerà nella splendida cornice della Villa dei Vescovi di Torreglia. Prima della cerimonia, a partire dalle 21.00 degustazione di vini a cura di Ca’ Lustra e un tuffo nella realtà virtuale con il documentario “Dreams of Blue” alla presenza della regista Valentina Paggiarin
La scenografica Villa dei Vescovi, una delle più belle ed eleganti ville di epoca rinascimentale di tutto il territorio padovano, sarà la cornice per la consegna del Premio Crédit Agricole FriulAdria – Parco Colli Euganei. La banca lega così per il quarto anno consecutivo il proprio nome a uno degli appuntamenti clou del Festival, in una prospettiva che vede affermazione e rafforzamento della propria presenza in territorio veneto non solo come punto di riferimento per l’economia ma anche per la società e la cultura locale.
Dalle 21.00 sarà possibile degustare i vini della storica azienda dei Colli Euganei Ca’ Lustra e in contemporanea all’interno della villa, sarà possibile calarsi nella realtà virtuale e vedere le opere in concorso al Festival dell’apposita sezione all’interno della villa. La Valentina Paggiarinserata prevede infatti la presenza di , regista dell’opera in concorso Euganea VR Dreams of Blue (Italia, 2018). L’opera esplora quello che potrebbe accadere nella “mente” di un’IA che diventa autocosciente e che riflette sul significato della vita unicamente sulle basi di quello che riesce a estrapolare da Internet: nessun contatto umano significativo, nessuna connessione emozionale profonda, solo un’analisi forzatamente distaccata basata sulla storia dell’uomo e sull’interazione online.
Alle 21.30 Stefano Liberti e Enrico Parenti, registi di Soyalism (Italia 2018) riceveranno il Premio Crédit Agricole FriulAdria – Parco Colli Euganei. Stefano Liberti, ospite speciale della serata, riceverà il riconoscimento un film che racconta come la produzione dei beni alimentari sia diventato un enorme business per una manciata di poche gigantesche aziende. Il documentario, attraverso interviste a ricercatori, attivisti e produttori, e l’animazione grafica, esamina la filiera della produzione industriale della carne di maiale e denuncia le conseguenze del sistema industrializzato e centralizzato. A partire dai mega-allevamenti intensivi in Cina fino alla foresta amazzonica minacciata dalle coltivazioni di soia sviluppate per nutrire animali confinati in capannoni dall’altra parte del mondo, questo processo sta pregiudicando gli equilibri sociali e ambientali del pianeta. Un viaggio che dalla Cina agli Stati Uniti, torna in America Latina e infine approda in Africa, mostrando come le vittime di tutto questo siano le popolazioni locali inermi e impossibilitate a ribellarsi; un sistema produttivo che sta facendo scomparire i piccoli produttori a favore delle grandi industrie.
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