“Chi dice che la musica classica è musica di nicchia, dice il falso. Non credetegli: non è così. Il pubblico romano risponde benissimo anche alle proposte più coraggiose, l’importante è che la qualità artistica sia alta”.
Parola di Giovanni D’Alò, direttore artistico della IUC – Istituzione Universitaria Concerti alla presentazione della 75esima stagione 2019/2020 dei concerti dell’Aula Magna alla Sapienza di Roma.
“Se dovessi trovare un tratto distintivo della IUC, indicherei la molteplicità, e direi da sempre e a maggior ragione nella stagione che ci aspetta – prosegue D’Alò – Credo che la nostra sia l’unica stagione in cui poter ascoltare I madrigali di Gesualdo, il jazz di Enrico Rava, i Concerti Brandeburghesi di Bach, la voce di Noa, i quartetti di Mozart e l’Hyperion di Maderna praticamente una settimana dopo l’altra”.
E in effetti la nuova stagione della IUC è sorprendente: 34 concerti dal 15 ottobre al 21 aprile spaziando dalla classica alla cameristica al jazz fino alle avanguardie dove diventa pressoché impossibile cercare di individuare un filo conduttore vista la molteplicità delle proposte sempre diversificate e mai banali che rende del tutto diversa la stagione della IUC dalle altre stagioni delle istituzioni romane.
E se anche esistesse fil rouge sarebbe sempre sotterraneo e diversificato esattamente come la versatilità e le novità del cartellone 2019/2020, il primo che porta interamente la firma del neo direttore artistico Giovanni d’Alò dopo la prematura scomparsa, lo scorso anno di Francesca Fortuna, instancabile anima della IUC per tanti anni, e il prestigioso consiglio artistico composto da Ennio Morricone, Antonio Ballista, Franco Piperno e Nicola Sani.
“Abbiamo appena chiuso la 74esima stagione: è stato un anno molto emozionante e abbiamo subito cominciato a lavorare per preparare una stagione degna delle precedente – spiega Rinaldo Gentile, coordinatore generale della IUC – e non è facile allestire una stagione concertistica per il personale dell’Università e per la futura classe dirigente. Ora stiamo preparando un docufilm che celebra i nostri primi 75 anni”.
Mantenendo intatta la propria inconfondibile identità, la IUC presenta un cartellone estremamente molteplice a cominciare proprio dalla doppia, tradizionale, inaugurazione: la prima, il 15 ottobre (alle 20.30), con l’esecuzione integrale del Terzo Libro dei Madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa (e una selezione del Primo e del Secondo Libro), polifonia profana italiana tra Cinque e Seicento di uno dei più famosi e oscuri compositori antichi, ma già illuminante precursore del linguaggio contemporaneo, affidata al prestigioso gruppo vocale francese Les Arts Florissants diretto da Paul Agnew che tornerà anche il 15 febbraio per il Quarto Libro de’ Madrigali.
La seconda inaugurazione, sabato 19 ottobre (alle 17.30) è all’insegna della tradizione, ma sempre di altissimo livello: ancora polifonia con l’integrale dei Concerti Brandeburghesi di Bach, sei capolavori della musica strumentale barocca proposti con l’eccellenza dell’Orchestra Barocca Zefiro diretta da Alfredo Bernardini, presentati nell’ambito di una tournée internazionale.
Ancora polifonia sacra del Cinquecento il 16 novembre con The Tallis Scholars diretti da Peter Phillips con due prime esecuzioni a Roma dei contemporanei Alexander Campkin e Justine Rapaccioli e musica antica (il 18 febbraio) con Jordi Savall in un viaggio nell’Europa musicale del Rinascimento e del Barocco con Rolf Lislevand Andrew Lawrence-King e ancora il virtuosismo della musica barocca con il debutto alla IUC del mezzosoprano Vivica Genaux per il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa (il 21 marzo).
Fra gli appuntamenti che rafforzano l’identità della IUC, due progetti di musica moderna e contemporanea con l’Hyperion di Bruno Maderna, nel centenario della nascita del compositore (4 febbraio).
Una sorta di arcipelago di composizione il cui ordine variabile può cambiare che sarà diretto da Marcello Panni con il flautista Gianni Trovalusci, l’oboista Christian Schmitt, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, le percussioni di Ars Ludi, le voci di Ready-Made Ensemble e la voce recitante di Carmelo Bene.
Prima romana per Stringeranno nei pugni una cometa, Requiem laico di Silvia Colasanti su testi poetici di Mariangela Gualtieri e testi liturgici latini con la voce di Monica Bacelli e Massimiliano Pitocco suonerà il bandoneon, dedicato alle vittime del terremoto del 2016.
Appuntamento speciale il 25 gennaio con Noir – LaPauraSiFaSentire, un concerto-spettacolo ideato dall’estro di Antonio Ballista fra leggende, avvenimenti paurosi, di orride streghe e tremende tempeste in un programma che include Verdi, Crumb, Adams e Gounod in coincidenza dell’inaugurazione della mostra grafica di Ballista, Atmosfere sospese.
Debutta per la prima volta in Aula Magna la danza con Arcaico, azioni coreografiche per cinque danzatori, pianoforte, percussioni e canto, prima esecuzione a Roma della produzione del Balletto di Roma, con le coreografie di Davide Bombana che ha debuttato alla Leopolda di Firenze.
Si spazia fino al jazz, e che jazz, con l’unica tappa romana del tour mondiale del trombettista Enrico Rava che celebra i suoi ottant’anni in sestetto (10 dicembre) fino alla musica e alla voce di Noa che travalica i generi musicali in Letters to Bach (25 febbraio).
Non manca naturalmente la linea dedicata ai grandi solisti con la presenza dei pianisti Giuseppe Albanese fra Beethoven, Schumann, Stravinskij, Debussy, Ravel (il 26 ottobre), Roberto Prosseda, ottimo divulgatore e protagonista di un mini ciclo, Dentro le note dedicato a Mozart (29 ottobre) e Chopin (10 marzo), Benedetto Lupo con un raffinato programma fra Skrjabin, Janáček e Nino Rota (28 marzo), il ritorno dello straordinario Fazil Say, in stagione con il violoncello di Nicolas Altstaedt (23 novembre).
Altrettanto sostanziosa la presenza del violino solista con Robert McDuffie e l’Ensemble laBarocca con le Quattro Stagioni di Vivaldi e Concerto per violino n. 2 The American Four Seasons, composto da Philip Glass proprio per McDuffie, in prima romana (3 dicembre), Domenico Nordio in duo con Mikhail Lindsky per Beethoven (9 novembre), la giovane Francesca Dego in recital con Francesca Leonardi fra Beethoven a Mario Castelnuovo-Tedesco (1 febbraio), il serbo Stefan Milenkovich, ex enfant prodige anche nelle vesti di direttore dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana in un programma da Bach a Freddie Mercury fino al Concerto per violino di Mendelssohn (22 febbraio). Spazio anche ai debutti, cui la IUC ha sempre prestato particolare attenzione con indubbia lungimiranza, con Jonathan Biss che proporrà le Sonate di Beethoven (il 3 marzo), fra i compositori fil rouge della stagione in coincidenza del 250 anniversario della nascita, l’americana Claire Huangci, vincitrice nel 2018 del concorso intitolato all’illustre pianista Géza Anda, che si svolge ogni tre anni a Zurigo, il debutto della giovanissima Erica Piccotti, talento del violoncello in duo con il pianista Itamar Golan (il 29 febbraio).
Fra gli altri solisti, il ritorno della star della chitarra Manuel Barrueco (28 gennaio) fra Vivaldi e Piazzolla, la star internazionale del clarinetto Martin Fröst (18 aprile) fra Sonate classiche a Danze popolari ungheresi e rumene.
Pronta a soddisfare le aspettative del pubblico romano la stagione dedicata ai quartetti d’archi con la classe di Emerson String Quartet (19 novembre) dopo dieci anni di assenza dalla Capitale, l’eccellenza italiana del Quartetto di Cremona, che conclude il ciclo dedicato a Mozart, con l’intervento del clarinetto di Alessandro Carbonare (17 marzo), ma anche ad altre inedite formazioni cameristiche, il leggendario Montrose Trio al debutto romano il 14 marzo, il clarinetto di Tommaso Lonquich insieme ad Anneleen Lenaerts, prima arpa dei Wiener Philharmoniker, la flautista Irena Kavić e il Quatuor Zaïde (4 aprile), tre fuoriclasse italiani, il violinista Massimo Quarta, il violoncellista Enrico Dindo e il pianista Pietro De Maria che si riuniscono per Brahms (31 marzo), il violinista Gabriele Pieranunzi, la pianista Jin Ju e i Philharmonia Chamber Players (30 novembre).
“La stagione della IUC rappresenta una tradizione e un fiore all’occhiello a cui siamo molto affezionati – conferma il magnifico Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio aprendo la conferenza stampa di presentazione in rettorato – Anche quest’anno il cartellone della IUC è un appassionante viaggio all’interno della musica dalla classica alla avanguardie all’insegna della qualità coniugando tradizione e innovazione”.
Novità del cartellone 2019/2020 è Musica a Teatro, rassegna di quattro matinée e un concerto serale al Piccolo Eliseo, in collaborazione con il Teatro Eliseo, inaugurati il 26 gennaio dallo spettacolo in prima assoluta La pianessa – Omaggio ad Alberto Savinio con Lucia Poli e il pianista Marco Scolastra, per proseguire con il trio formato da Carlo Maria Parazzoli, Luca Sanzò e Gabriele Geminiani, il Caravaggio Piano Quartet, la pianista Sun Hee You, il jazz di Ada Montellanico con lo Ialsax Quartet.
“Essendo così intimamente legati a La Sapienza, siamo consapevoli del ruolo anche formativo che svolgiamo, soprattutto se pensiamo che i giovani che, grazie alla IUC – dichiara il direttore artistico – scoprono capolavori di Bach, Beethoven, Schumann, sono quelli che andranno a formare la classe dirigente di domani”.
Tornano anche quest’anno gli appuntamenti di Musica Pourparler, la serie di incontri musicali del mattino, il fortunatissimo progetto Note in Biblioteca in collaborazione con il Sistema Biblioteche di Roma e Accademia Musicale Chigiana di Siena, concerti nelle chiese e in altri luoghi, la collaborazione con il corso di laurea magistrale in Musicologia della Sapienza con iniziative coordinate dal prof. Antonio Rostagno rivolte a laureandi e dottorandi impegnati nella stesura delle note di sala, guide all’ascolto e nella redazione del nuovo portale web IUCTube. Radio Tre e Radio Vaticana sono media partner della IUC.
Info, 06 3610051-2, www.concertiiuc.it, botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it, www.concertiiuc.it.