Spettacolo d’esordio del nuovo Festival Internazionale Sul Filo del Circo, ricco e complesso, con una sua particolare raffinatezza. Il Nouveau Cirque entra a piedi uniti nel mondo dell’arte, in particolare in quello dell’immagine (pittura e fotografia). E lo fa con classe, ironia e grande senso della contaminazione. Dapprima siamo ad una inaugurazione di una mostra, una galleria d’arte e bicchieri di vino pregiato accompagnano intenditori e semplici appassionati in giro per sale ad osservare quadri alla parete. Lo stesso pubblico diventa motivo di studio e di interesse.
Ci ritroviamo poi ad un’asta, probabilmente anche qui si tratta di quadri di particolare valore. I presenti, vestiti impeccabilmente, come si conviene a riunioni del genere, ogni tanto danno prova di straordinaria bravura, saltando e piroettando da soli o in gruppo, usando lo spazio in maniera dinamica e precisa. Anche la giocoleria di alto valore entra in questo mondo un po’ snob, regalando ad un pubblico non troppo abituato a certi ambienti, composizioni d’insieme davvero precise e suggestive.
In scena riveste molta importanza anche la musica, o meglio un certo tipo di musica che viene proposto da una cantante-musicista che suona armonie e melodie particolari, a volte ipnotiche altre volte discrepanti con il contesto e con l’ambiente. Quasi come volesse, la musicista, veicolare e modificare un’attività già impostata. Gli strumenti usati, oltre alla voce, sono: sax tenore, triangolo e altri oggetti musicali di origine forse sudamericana. Ne viene fuori una serie di ambientazioni e situazioni che la mia scarsa conoscenza del mondo dell’arte non mi permette di apprezzare appieno, ma che sono sicuro si rifanno a nomi e collocazioni precise. Molto bello l’uso del colore, inteso come elemento pittorico vero e proprio.
Davanti ai nostri occhi si creano almeno due quadri di buon livello. Il primo nasce da uno schizzo di bevanda su una tela immacolata, in modo non-casuale e che diventa subito di buona qualità. Il secondo ha una gestazione più lunga ed articolata.
Tutti i componenti del gruppo sono coinvolti in modi diversi a “sporcarsi” con i colori, usando tutto il corpo come fosse un pennello e mettendo sulla tele anche i risultati di salti, strisciate, esercizi che tutto il pubblico vorrebbe imitare. Affondare le mani fino alle braccia dentro contenitori di colore puro e poi lanciarlo, sporcare e sporcarsi e lasciare gocciolare e poi ancora rotolarsi, abbracciarsi e mischiare i colori lasciando strisce su una tela immacolata non è il sogno che facevamo fin da bambini? Il risultato è notevole e, ne sono sicuro, se si fosse fatto al momento un’asta per l’acquisto di questa nuova tela ci sarebbero stati sicuramente degli acquirenti.
Circo e pittura, un binomio da esplorare e che ha dato grande prova di sé. Pubblico divertito ed incuriosito, rumoroso come sempre soprattutto nei momenti di grande pathos (salti, capriole ed esercizi che dimostravano una grandissima abilità) e molti applausi. Finale da “tutti in piedi” a richiamare più volte gli artisti.
“…… spettacolo di anteprima del Festival (21 e 22 giugno), La Galerie, dalla compagnia canadese Machine de Cirque, proveniente da quel fertile laboratorio artistico del Quebec che oltre a dare i natali al Cirque ud Solei, ha prodotto alcune delle più prestigiose compagnie attuali. La Galerie, uno dei titoli di punta di questo cartellone presentato in prima nazionale, propone un livello tecnico impeccabile, una mise ne scene raffinata, e spunti ironici divenuti dei veri e propri culti virali sui socia network. L’ambientazione è quella di un vernissage: persone in abito scuro, menti protesi in alto, calici di champagne in mano e musica classica che suona dolcemente di sottofondo”.