Sarà il Mito di Proserpina, la Dea rapita da Plutone re degli Inferi, ma graziata da Zeus che spiega l’alternanza delle stagioni, ad aprire la 62esima edizione del Festival dei 2Mondi di Spoleto, tre weekend dal 28 giugno al 14 luglio 2019 negli spazi incantevoli della cittadine umbra.
Inaugurazione come di consueto all’insegna della musica, il 28 giugno (in replica il 30 giugno al Teatro Menotti) con Proserpine, opera lirica in due atti di Silvia Colasanti tratta dal poema di Mary Shelley, la ben nota autrice di Frankenstein, sul podio, il maestro Pierre-André Valade che dirige l’Orchestra Giovanile Italiana.
La nuova commissione della Colasanti, dopo il Minotauro (tratto da Dürrenmatt) dello scorso anno, è il secondo progetto di una trilogia contemporanea che rivisita i miti antichi come approccio dell’inconscio e dei rapporti umani e il libretto ripropone lo stesso team del Minotauro, con l’adattamento affidato a René de Ceccatty e Giorgio Ferrara, direttore artistico del Festival (al 12esimo anno di mandato) che cura anche la regia. Le scene che ospitano l’opera sono grandi quadri realizzati dall’artista Sandro Chia, i costumi sono affidati a Vincent Darré.
Tutta l’opera si concentra intorno a caratteri femminili molto forti e con qualche sfumatura pop per dare voce al dramma omonimo di Mary Shelley (segnata da lutti e numerosi aborti durate la vita) scritto in collaborazione con il marito, Percy Bysshe Shelley, e che si concentra soprattutto intorno al personaggio della madre Cerere, il mezzosoprano, Sharon Carty e all sua separazione dalla figlia Proserpina, il soprano Dísella Lárusdóttir. Quindi si parla non tanto della violenza del ratto (che avviene fuori scena), quando della forzosa separazione fra madre e figlia, dell’amore di una madre che sfida il potere degli dei e della forza e la solidarietà che viene offerta da una comunità di donne. Intorno a loro, le ninfe Ino (il soprano Anna Patalong) ed Eunoe (il mezzosoprano Silvia Regazzo), Iris, la messaggera di Giove (il mezzosoprano Gaia Petrone), Arethusa, il mezzosoprano Katarzyna Otczyk, Ascalafo, il baritono Lorenzo Grante, demone dell’oltretomba e unica presenza maschile.
Ma il primo weekend del festival riserva molti altri appuntamenti con Eleonora Abbagnato con le Stelle italiane nel mondo, gala internazionale di danza, a cura di Daniele Cipriani (domenica 30 giugno alle 21.30) in Piazza Duomo, una serata evento speciale ed unica per celebrare l’eccellenza artistica e tutta italiana fra i grandi artisti e i nuovi talenti italiani nelle compagnie internazionali, ma anche per spaziare dal repertorio classico ai nuovi brani firmati da grandi coreografi contemporanei fino ai nuovi lavori in prima nazionale di giovani autori italiani. Fra i protagonisti insieme ad Eleonora Abbagnato, anche Davide Dato (al Wiener Staatsballett), Gabriele Frola (all’English National Ballet), Damiano Ottavio Bigi del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch per l’omaggio a Pina Bausch, ma anche le stelle Friedmann Vogel, Katja Khaniukova, Liudmila Konovalova.
In scena la danza al Teatro Romano (il 28 e 29 giugno) con i ballerini-allievi della prestigiosa Ecole-Atelier Rudra Bejart di Losanna fondata da Maurice Bejart e attualmente diretta da Michel Gascard con My French Valentino, creazione originale che rivisita la sfolgorante carriera di Rodolfo Valentino, da ballerino nella Parigi prebellica dei Ballets Russes di Sergej Djagilev fino alla rapidissima carriera hollywoodiana.
Al Chiostro di San Nicolò (il 28 e il 29 giugno alle 20), appuntamento con l’immersione nella suggestiva atmosfera del nō e del kyōgen, le antiche forme tradizionali di teatro giapponese che vantano 650 anni di storia grandi giapponesi del teatro nō, che porteranno in scena uno spettacolo alla luce del falò in una versione ridotta appositamente pensata per l’Italia.
Marisa Berenson è invece la protagonista dello spettacolo di prosa Berlin Kabarett di Stéphan Druet su uscire di Stéphane Corbin e Kurt Weill che integra totalmente il pubblico nello spettacolo, facendolo accomodare in tavoli illuminati stile anni Venti. Per la mitica it girl di YSL, ben dieci repliche in tre weekend (29-30 giugno al San Nicolò Sala Convegni alle 22.30).
Fra gli altri appuntamenti, i Concerti di mezzogiorno e della sera anche a Sant’Eufemia e al Nuovo Menotti, spazio all’Orquesta filarmonica de Medellìn (il 29 giorno alle 12) che segna la presenza del festival di musica internazionale di Cartagena che a Spoleto con le musiche commissionate al compositore umbro Carlo Pedini e quelle di cinque compositori colombiani ed Ecce Robot, spettacolo- conversazione con la regia di Quirino Conti nella ex chiesa della Manna d’Oro. Info e prenotazioni: 0743 77 64 44/ 0743 2228 89, biglietteria@festivaldispoleto.com, www.ticketitalia.com/www.ticketone.it, programma in dettaglio, www.festivaldispoleto.com.