A tutti noi, almeno una volta nella vita, è capitata la sensazione di sentirsi soli al mondo.
A volte è un’emozione talmente forte che si può arrivare ad esserne consapevoli al punto che la solitudine sembra quasi diventare viva e morderci le ossa. Ricordo la poesia di Salvatore Quasimodo che recita: “Ognuno sta solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”.
Ci ricorda che siamo gli unici a vivere la propria storia con le proprie emozioni, nel bene e nel male. Realizziamo di essere l’unico mix vivente che incorpora un determinato insieme di capacità, competenze e ricordi e poi tutto finisce all’improvviso quando meno te lo aspetti.
Eppure siamo miliardi sul pianeta, ma nessuno può percepire il mondo esattamente come ognuno di noi.
Ed è qui che entra in gioco la straordinaria bellezza di “Sense8”!
Ovvio, siamo nella pura fantascienza, ma non avrei saputo risolvere questo dilemma in altro modo. Se avessi dovuto evolvere l’umanità per far fronte, in maniera efficace, alla solitudine è così che lo avrei pensato. In un sol colpo si risolverebbero tanti altri problemi legati all’accettazione dell’altro, insomma un bellissimo esercizio di fantasia che vi terrà incollati allo schermo.
Le sorelle Wachowski hanno immaginato un mondo dove l’umanità fosse composta da esseri comuni e da esseri straordinari. Coloro che sono fuori dalla norma però non hanno super poteri, come accadrebbe in una serie Marvel o DC Comics, ma sono individui speciali poiché interconnessi a livello mentale a gruppi di otto persone definiti “cerchie”. Questa nuova specie si auto definisce “Homo Sensate”, ovvero uomo sensoriale, da cui deriva “Sense8”.
La nostra vicenda comincia grazie ad una donna, in procinto di suicidarsi per motivi misteriosi. Poco prima di morire attiva una cerchia di sensati che saranno niente meno che i nostri 8 protagonisti. Queste persone sono tutte nate nello stesso identico giorno, ma vivono in luoghi estremamente lontani. Due vivono in nord America, uno in centro America, altri due sono europei e infine abbiamo Nord Corea e Africa.
Dal giorno in cui la loro connessione viene attivata iniziamo a seguirli uno ad uno, nel proprio ambiente, lavoro e stile di vita. All’improvviso i protagonisti iniziano a vedere o sentire cose strane che in realtà stanno accadendo dall’altra parte del mondo. Il poliziotto americano non riesce a dormire la notte perché sente il rumore assordante delle serate da DJ della ragazza inglese che si esibisce a Londra. L’imprenditrice coreana vede all’improvviso atterrare un pollo sulla propria scrivania quando invece è stato dato come pagamento all’autista africano. La connessione si approfondisce al punto tale che le persone sanno parlare lingue precedentemente sconosciute, sanno utilizzare un’arma, sanno combattere a mani nude e tutto poé condividono le proprie abilità. Se uno di loro sa qualcosa è a beneficio del resto del gruppo. Et voilà, queste persone non sono mai sole perché sono contemporaneamente anche altrove ed hanno altre sette versioni di se stesse.
All’inizio ci vuole un po’ per far avviare la trama di fondo, ma questo incipit ci dà il giusto tempo per conoscere ognuno di loro a fondo.
La seconda tematica che “Sense8” affronta non è certo secondaria. Vuole portare alla luce l’accettazione della grande differenza tra individuo e individuo che viene azzerata dalla condivisione delle emozioni e della propria vita intima.
Tra gli otto protagonisti troverete, infatti, gusti sessuali diversi, religioni diverse, c’è chi vive nella legalità e chi completamente fuori.
Personalmente non vedrei l’ora di poter diventare un uomo sensoriale e spero tanto che ci evolveremo il più possibile in tal senso. Potete stare certi che questa serie non vi deluderà! Basta pensare che i fan della serie sono talmente affezionati a “Sense8” che hanno costretto la produzione a girare un ultimo episodio finale, lungo quasi quanto un film, che chiudesse la serie in quanto era stata ufficialmente cancellata dopo la seconda stagione a causa dei costi mastodontici di produzione.
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Credits:
Ideatore Lana e Lilly Wachowski, J. Michael StraczynskiInterpreti
Personaggi:
- Aml Ameen: Capheus Onyango (st. 1)
- Doona Bae: Sun Bak
- Jamie Clayton: Nomi Marks
- Tina Desai: Kala Dandekar
- Tuppence Middleton: Riley Blue
- Max Riemelt: Wolfgang Bogdanow
- Miguel Ángel Silvestre: Lito Rodriguez
- Brian J. Smith: Will Gorski
- Freema Agyeman: Amanita Caplan
- Terrence Mann: Whispers
- Anupam Kher: Sanyam Dandekar
- Naveen Andrews: Jonas Maliki
- Daryl Hannah: Angelica Turing
- Toby Onwumere: Capheus Onyango (st. 2)
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Doppiatori e personaggi
- Leonardo Graziano: Capheus Onyango
- Ilaria Latini: Sun Bak
- Letizia Scifoni: Nomi Marks
- Isabella Benassi: Kala Dandekar
- Valentina Mari: Riley Blue
- Marco Vivio: Wolfgang Bogdanow
- Francesco Venditti: Lito Rodriguez
- Stefano Crescentini: Will Gorski
- Giuppy Izzo: Amanita Caplan
- Roberto Draghetti: Whispers
- Paolo Maria Scalondro: Sanyam Dandekar
- Stefano Benassi: Jonas Maliki
- Chiara Colizzi: Angelica Turing
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Musiche Johnny Klimek, Tom Tykwer
Produttore Marcus Loges, L. Dean Jones, Jr., Alex Boden, Terry Needham, Roberto Malerba
Produttore esecutivo Grant Hill, Lana e Lilly Wachowski, J. Michael Straczynski, Cindy Holland, Peter Friedlander, Tara Duncan, Deepak Nayar, Leon Clarance, Marc Rosen, John Toll, Laura Delahaye
Casa di produzione Anarchos Productions, Javelin Productions, Studio JMS, Motion Picture Capital, Georgeville Television
Distributore Netflix