Sul suggestivo e scenografico palcoscenico di Fiesole, una mezzaluna calata dal cielo e un alberello, un cantautore con la sua band, strumenti musicali che fanno salire alle stelle note, parole che assumono la forma di superba poesia o dissonanze originali e ironiche, sarcastiche, dissacranti a volte. Questo è il concerto di Simone Cristicchi, lo spettacolo che ha regalato al pubblico del Teatro Romano di Fiesole inaugurando la 72° Estate Fiesolana. Si ride, ci si commuove, ci si diverte ma ci si ritrova perché il divertimento in questo caso non è distrazione e divagazione dalla vita, si è felici ponendo attenzione a ciò che ogni canzone vuole raccontarci. Ogni brano musicale, infatti, nasconde giochi di parole, ironiche allusioni, teneri racconti e allora si capisce quando la parola sia importante, anche nella musica che spesso invece cerca di convincere con ritornelli banali e stupidotti ma superficialmente adatti al ricordo dopo un primo ascolto distratto in auto, nervosi e bloccati nel traffico. No, la musica di Cristicchi non può essere ascoltata in circostanze che non pongono la possibilità all’attenzione, perché la musica di Cristicchi si inginocchia alla bellezza e segue il paradigma che la cultura salverà il mondo. Con commovente sincerità Simone Cristicchi riprende momenti ed episodi della sua vita e della sua carriera e li racconta con delicata musicalità.
Questo concerto arriva dopo l’uscita del suo ultimo album “Abbi cura di me” e dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con l’omonima canzone. L’album è un collage dei suoi testi più noti e più amati incisi tra il 2005 e il 2013 e in questa traiettoria procede anche il concerto che ci propone canzoni come Ti regalerò una rosa, Studentessa universitaria, Vorrei cantare come Biagio, L’Italia di Piero, Insegnami, Laura.
Finale a sorpresa è la partecipazione della cantante pratese Amara, autrice della canzone Che tu sia benedetta, cantata da Fiorella Mannoia, con la quale si aggiudicò il secondo posto all’edizione del 2017 del Festival di Sanremo.
Sicuramente essere presente al concerto è un’occasione per assaporare un pezzettino di Simone Cristicchi e, forse, per assaggiare uno spicchio della sua anima; chissà che non fosse questo l’intento del suo autore.