Un’immagine piena di poesia, dove campeggia un grande cuore rosso accompagnato da una frase che facciamo totalmente nostra. È questa l’opera che la grande artista Giosetta Fioroni ha pensato per illustrare la stagione dell’Elfo: un teatro pulsante, capace di propagare emozioni, dal suo centro – il palcoscenico – alla platea, in uno scambio vitale tra le arti. Prosegue così la sinergia attivata nelle passate stagioni con Mimmo Palladino, Antony Gormley e Kiki Smith, grazie alla collaborazione con Meetmuseum.
Il cuore della stagione sono i progetti produttivi ideati e sostenuti dal nostro teatro, ben 23 spettacoli tra novità e riprese. Ritorna il titolo che ha segnato una svolta nello stile della compagnia, Angels in America, riproposto «nella regia illuminista, ma carica di sentimento» firmata a quattro mani da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Forte di un cast radicalmente rinnovato, lo spettacolo debutta al Napoli Teatro Festival (20 e 21 giugno) per poi approdare a Milano (dal 26 ottobre). Angelo Di Genio (talento esploso tra le file dell’Elfo) è il nuovo protagonista di questo grande affresco in due parti. Accanto a lui gli emergenti Marco De Gaudio, Alessandro Lussiana, Giusto Cucchiarini, Giulia Viana e gli attori che avevano portato al successo la prima edizione – Elio De Capitani, Ida Marinelli, Cristina Crippa e Sara Borsarelli – ottenendo tutti i maggiori riconoscimenti teatrali (Premio ANCT, Premi Eti – Olimpici per il Teatro come miglior spettacolo e regia, Premio Hystrio alla regia, Premi Ubu come attore non protagonista a Elio De Capitani, poi a Ida Marinelli per la seconda parte).
Edipo re (dal 14 febbraio), spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, segna invece un ritorno al mito dopo vent’anni. Dopo aver interpretato Oreste e aver portato in scena Fedra e Alcesti, dopo Eschilo ed Euripide, i due registi ripartono da Sofocle. Tre attori per tutti i personaggi come nella tragedia classica, un attore che fa il coro, Ferdinando Bruni, le maschere e la musica per questo viaggio lungo un confine spaventoso, là dove la scelta non è più possibile. Là dove i moderni concetti di ragione e di libero arbitrio perdono senso.
Prosegue la riflessione sui conflitti del Novecento e del mondo contemporaneo che corre come un filo rosso attraverso le nostre ultime stagioni. Perché sul palcoscenico la storia può trasformarsi in un racconto epico ed emozionante. In piedi nel caos, bellissimo testo di Véronique Olmi diretto da Elio De Capitani (in scena dal 16 gennaio), una storia d’amore intessuta di segreti e di resistenza individuale, che racconta una guerra invisibile e nascosta, che riesce a diventare tuttavia onnipresente attraverso lo sguardo di un reduce tornato dalla Cecenia, di sua moglie e del microcosmo di coinquilini con cui sono costretti a convivere. In scena quattro attori amati e applauditi all’Elfo: Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei e Carolina Cametti.
Ancora drammaturgia francese con Diplomazia di Cyril Gely, che vede ‘sfidarsi’ sul palco Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, rispettivamente nei panni del generale Dietrich von Choltitz, governatore della città durante l’occupazione nazista e del console svedese Raoul Nordling. Libertà, destino e responsabilità individuali in uno scontro senza esclusione di colpi (dal 13 marzo).
Un secondo titolo debutta al Napoli Teatro Festival per poi approdare a Milano (dal 5 novembre): la nuova lettura scenica di Invisibile Kollettivo, compagnia indipendente prodotta dall’Elfo che, dopo il successo dell’Avversario, porta in scena Open. La mia storia, il romanzo di formazione di Andre Agassi (dal 5 novembre). L’Elfo prosegue anche la sua collaborazione con il drammaturgo Emanuele Aldrovandi, autore di Robert e Patti, un viaggio nel mondo della musica alternativa scritto per Ida Marinelli e Angelo Di Genio, diretti qui da Francesco Frongia in uno spettacolo molto ‘rock’. È invece lo stesso Aldrovandi a dirigere il suo Farfalle, un duetto al femminile con Bruna Rossi e Giorgia Senesi.
Tra le compagnie sostenute produttivamente dall’Elfo si riconferma anche il duo Berardi e Casolari che, dopo Amleto Take Away, propone Alla luce, una riflessione sulla diversità, sulla cecità e sul senso che ha oggi il ‘vedere’. In ogni città dove lo spettacolo sarà in scena verrà coinvolto un gruppo di persone non vedenti ed ipovedenti che insieme agli attori della compagnia costituirà un coro cieco (in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti).
Le letture sceniche di racconti, romanzi, lettere e favole sono un terreno sul quale gli attori dell’Elfo si stanno mettendo in gioco in queste ultime stagioni: Ferdinando Bruni e Ida Marinelli tornano a indagare le lettere di Anton Čechov e Olga Knipper (grande attrice e sua compagna degli ultimi anni) nell’ironico e intimo Amami o sposerò un millepiedi (dal 10 dicembre); Corinna Agustoni ed Elena Callegari propongono invece Cabaret Ceronetti. Ovvero caro Guido, ti stimo (dal 29 ottobre).
Luca Toracca completa invece il suo trittico di monologhi di Alan Bennett portando in scena Un letto tra lenticchie (dal 3 marzo), dopo Una patatina tra lo zucchero e Aspettando il telegramma (ripreso dal 25 febbraio). È uno spettacolo itinerante Generico utilitè di Umberto Petranca (dal 19 ottobre): ogni teatro ha il suo fantasma e quello del Puccini ci porta alla scoperta degli affascinanti trascorsi di questo luogo. La storia del Novecento torna prepotentemente nello spettacolo di Maranzana e Somaglino, Cercivento, che racconta la tragica notte di due alpini della Grande Guerra (17/29 marzo).
L’Elfo apre le porte ai giovani talenti e alle compagnie indipendenti, offrendo formazione, lavoro e sostegno: sono protagonisti di molti spettacoli, vengono prodotti i loro progetti e accolti in residenza. Nel 2019 la compagnia under 35 Eco di Fondo prenderà dimora presso gli spazi del Teatro per dar vita al proprio repertorio. Si conferma in sala Bausch la rassegna Nuove storie, curata da Francesco Frongia, dedicata nel 2020 al tema Cronache italiane (31 marzo/11 giugno). Si inaugura un’inedita collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico per la coproduzione dello spettacolo Quel che accadde a Jack, Jack, Jack e Jack di Francesco Petruzzelli.
In questa stagione un’attenzione particolare anche al pubblico dei giovani, anzi giovanissimi. Nel periodo della feste di Natale tre spettacoli dedicati alle famiglie, a partire proprio dal bellissimo Pollicino di Eco di fondo, per poi passare a Cinemalteatro, l’ormai famoso format ad alto tasso di coinvolgimento del pubblico, qui in versione family e alla fiaba Cola degli abissi proposta da Phoebe Zeitgeist.
Molto ricco anche il palinsesto delle ospitalità che quest’anno prende il via già a settembre: Mio cuore, io sto soffrendo di Antonio Marras apre infatti il 19, poi spazio alla danza con il festival MilanOltre (dal 27 settembre al 13 ottobre), quindi un programma di 31 titoli con il ritorno degli artisti più amati dal nostro pubblico. Accanto ai grandi interpreti emergono nuove scoperte, tutti testimoni di un teatro orientato alla drammaturgia contemporanea con uno suo sguardo attento sull’attualità e la storia.
Ecco dunque che anche le ospitalità aprono scenari sulle contraddizioni e i conflitti di oggi: a partire da Arizona di Juan C. Rubio interpretato da Laura Marinoni e Fabrizio Falco (19 novembre/1 dicembre) sull’immigrazione dal Messico agli Stati Uniti e dal testo dedicato a Paolo Borsellino, scritto e interpretato da Ruggero Cappuccio, che è presente in stagione anche con il più ‘lieve’ racconto di Spaccanapoli Times (15/20 ottobre); per proseguire con Acqua di colonia di Frosini e Timpano (27 novembre/1 dicembre), Guerra santa di Fabrizio Sinisi con Andrea di Casa e Federica Rossellini (4/9 febbraio), Sospetti del Teatro Filodrammatici (11/16 febbraio), la versione in chiave napoletana di Fronte del porto portata in scena da Alessandro Gassmann con protagonista Daniele Russo (12/17 maggio), 12 baci sulla bocca sull’Italia omofoba degli anni Settanta e ancora Einstein & me sul ruolo delle donne nelle scienze. In chiusura di stagione una conferenza tutta da ridere della Banda Osiris e di Telmo Pievani dedicata all’ambiente Aquadueo (8/12 giugno).
Tornano con i loro grandi successi gli ousider Rezza e Mastrella (Fratto_X 6/9 febbraio) e Alessandro Bergonzoni (Trascendi e sali 11/23 febbraio). Ricci/Forte, un’altra coppia fuori dagli schemi, propone il nuovo Easy to remember (19/24 maggio). E tornano tanti attori e registi che condividono con l’Elfo la voglia di dare un nuovo impulso all’intreccio autore/regista/interprete e di sorprendere il pubblico tanto con testi contemporanei quanto con l’attualità dei ‘classici’: il Teatro delle albe arriva all’Elfo con il politticco in sette quadri fedeli d’Amore (10/15 dicembre), Valerio Binasco dirige Natalino Balasso in un Arlecchino che guarda al cinema neorealista (28 gennaio/4 febbraio), mentre Carmelo Rifici riscrive il mito con Ifigenia, liberata e Giorgio Gallione affida a Milvia Marigliano i versi e le parole della Merini in Alda. Diario di una diversa (19/24 maggio). E ancora Marco Vergani è protagonista della Trilogia dell’essenziale di Valentina Diana (15/20 ottobre), Alessandro Averone porta in scena Pirandello e Beckett, Teatrodilina propone il suo Quasi Natale, mentre i romagnoli Menoventi guardano a Majakovski con L’incidente è chiuso; spazio ai gruppi lombardi con compagnia Oyes, Binario 7 di Corrado Accordino, Fattoria Vittadini e la ripresa di un successo di ATIR scritto da Edoardo Erba, Italia anni dieci (16/19 giugno).
Infine le riprese dei successi dell’Elfo a partire da Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, forte delle 20.000 presenze al debutto e pronto per il tour, un record di presenze ‘tallonato’ a breve distanza dagli spettacoli del progetto Wilde (L’importanza di chiamarsi Ernesto e Atti osceni), che tonano a Milano, come anche La lingua langue, L’eclisse e, a fine stagione, Harper Regan.