Con lo spettacolo “Up to You” (in italiano “sta a te”) si conclude la “Rassegna Teatrale Km 0” presso lo spazio multidisciplinare Teatro Trieste 34, a Piacenza. Ultimo appuntamento dedicato ad artisti emergenti promosso dall’Associazione Culturale Kultur Dom di Filippo Arcelloni.
La performance teatrale nasce dalla richiesta di eviscerare e connotare con nuove sfumature i risvolti negativi e dolorosi del problema atavico della violenza sulle donne, dentro e fuori le mura domestiche, seguito ed approfondito nel suo ruolo di counselor dalla Dottoressa criminologa Manuela Marchetti.
Il progetto drammaturgico si è così sviluppato in seno alla collaborazione con Davide Villani, educ-attore, e Elena Rossetti, danzatrice e coreografa, artefici dello sviluppo creativo del pensiero analitico del tema in essere.
Trait d’union e filo conduttore dei quadri scenici, la voce fuori campo artefatta di Villani accompagna e scandisce la scrittura del movimento ideata dalla Rossetti, per interpretare il modello del prototipo di donna imprigionata nella rete del senso di colpa, in atteggiamento di subordinazione al suo carnefice.
Con immagini e fotografie tratte da momenti di vita quotidiana, con una struttura minimalista ed oggetti simbolici, l’atteggiamento pantomimico della Rossetti rimarca il monologo narrativo di Villani, rendendo surreale un’agghiacciante realtà che coinvolge milioni di donne in tutto il mondo, fin dagli albori dei tempi.
Nel dualismo tra le parti, di vittima e carnefice, è la delicatezza dell’incedere danzato a restituire dignità e consapevolezza al ruolo della donna, qui sottolineato dalla Rossetti con passi tensivi contrapposti a movimenti di ampio respiro, nel perpetuo mutamento dello stato d’animo interiore.
La resilienza della Donna. Quella capacità unica, e per questo da sempre temuta, di sapersi trasformare e rigenerare, tanto da poter rinascere dalle proprie ceneri come la Fenice o essere perseguitata come eretica strega fin dal Medio Evo.
Nel racconto, un selfie e la comunicazione virtuale del PC, spesso strumenti a doppio taglio di cyber internauti adescatori violenti, si trasformano in una possibile via di fuga dalla “gabbia” del quotidiano, e una ri-nascita probabile per un nuovo approccio con un modello positivo di uomo e compagno, ruolo interpretato in scena dallo stesso Villani.
La pittrice Carla Piazza rende omaggio con uno sguardo metafisico (il suo pensiero pittorico) al tema della locandina, invitando lo spettatore ad immergersi oltre lo sguardo nello specchio, tra le ombre, dietro le quali si celano dolori silenti… senza fare rumore.