“La scelta di autori da paesi lontani o poco conosciuti, benché vicini al nostro, ci appassiona, prediligiamo scoprire e valorizzare quanto di bello e buono c’è in mondi a noi più ignoti”. La produzione della casa editrice Atmosphere, spiega il responsabile Mauro Di Leo, è tutta all’insegna del viaggio e della scoperta. Nata a Roma nel 2010, da subito indirizza la propria attenzione alla narrativa giapponese e cinese, cui poi aggiungono la letteratura russa contemporanea e quella del Medio Oriente. Nel 2016 inizia anche a pubblicare albi illustrati per bambini. “Ci piacciono i bei libri e puntiamo soprattutto sull’originalità dei testi, ovviamente anche le illustrazioni sono fondamentali nelle nostre decisioni”, prosegue Di Leo: “I bambini sono la risorsa culturale del nostro futuro. Senza una sana lettura che arricchisce la mente fin da piccoli, non si potrà sperare in un mondo migliore. Pubblicare per i bambini non è solo un piacere, ma anche un dovere”.
A piccoli e adolescenti sono dedicate diverse collane, per complessivi circa 40 volumi: la “Biblioteca dei ragazzi”, rivolta ai giovani adulti; la “Zucchero filato”, che comprende picture books per bambini di autori classici (come Carroll, Gogol, Kafka, Cechov, Dostoevskij); la “Tuttoinfavola”, con albi illustrati di fiabe sia note sia poco conosciute; la “Children’s zoo book”, collana di favole famose con testo inglese a fronte, destinata a bambini dai cinque agli otto anni, per stimolare la comprensione della lingua straniera fin dalla prima infanzia. E in autunno Atmosphere inaugurerà la nuova collana “Le scarabattole”, indirizzata per i piccini da zero a tre anni, con le prime due pubblicazioni (della slovacca Katarína Macurová e del giapponese Yasushi Muraki).
“Steccolina in Felicilandia” è il primo picture book che proponiamo. Scritto dall’insegnante e scrittore svedese Martin Widmark, illustrato dalla polacca Emilia Dziubak, racconta la storia fantastica (che richiama un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie) di una bambina, Julia è il suo nome, che in seguito alla caduta da uno slittino, e dopo essersi infilata in una galleria di ghiaccio, si ritrova su una “spiaggia sabbiosa, e dappertutto c’era gente che rideva e scherzava”. In realtà la gente sono formiche, ragni, libellule, insetti di ogni genere, tutti grandi come lei; il luogo è Felicilandia, dove “ci si diverte di continuo, da mattina a sera”. In questo strano regno (amministrato dal Signor Jacobi, un “coleottero in marsina e cravattino a farfalla”) la piccola ritrova il sorriso, che aveva perduto dopo la misteriosa e improvvisa scomparsa del fratello Tomek, avvenuta giusto un anno prima.
Ma la realtà, come spesso accade, non è quella che sembra. Felicilandia è sotto il giogo di un grande Granchio, che impone alla comunità di insetti di consegnargli ogni anno un bambino. E questi ragazzini, tenuti prigionieri, hanno il compito di avventurarsi sott’acqua e rubare le perle alle ostriche, di cui il crostaceo è un avido accumulatore. Ma Steccolina (Lilla Sticka, in svedese) capirà come poter liberare se stessa e i suoi compagni, tra i quali si nasconde una commovente sorpresa. Una storia intensa e coinvolgente, solidamente ancorata al mondo del fantastico e alla sua migliore tradizione letteraria, impreziosita dai delicati e romantici disegni di Emilia Dziubak, le cui tavole (in particolare quelle di fiori e insetti su sfondo nero) sono assolutamente indimenticabili.
Operazione brillante di notevole impatto culturale, cui è davvero il caso di augurare le migliori fortune, è quella della collana “Zucchero filato”, nella quale Atmosphere pubblica albi illustrati con brevi adattamenti di racconti di autori classici. Un modo per far conoscere a bambini e ragazzi i grandi nomi della letteratura di ogni tempo, confidando, sperabilmente, che possano poi coltivarne la lettura anche da adulti. “Il coccodrillo: un caso straordinario” è di Fëdor Dostoevskij (gli altri quattro già editi sono di Carroll, Gogol, Kafka e Cechov): un racconto (scritto nel 1864) surreale e improbabile, tragicomico e sorprendente, che ben si adatta a una riduzione per un pubblico così giovane.
Un uomo, Ivan Matveic, visitando un venditore di animali in un lussuoso centro commerciale di San Pietroburgo, viene ingoiato da un coccodrillo in un solo boccone. Ma l’uomo non è morto, tutt’altro: il ventre del rettile è “morbido e caldo”, può parlare e stare molto comodo, a uscire insomma non ci pensa proprio. La notizia fa il giro del mondo e Ivan, bramoso di fama personale, troverà il modo di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, con esiti del tutto paradossali. Il racconto è sicuramente divertente, e seppur semplificato conserva tutti i tratti salienti dell’ironia amara di Dostoevskij. Da rimarcare sono le immagini di Strambetty (al secolo Elisabetta Barbaglia), che illustra l’intera collana: un bianco e nero (inusuale per un albo da bambini) fascinoso e penetrante, con un’incredibile cura per il dettaglio, suggestioni oniriche alla Tim Burton, visioni paraboliche e segni che ampliano l’ironia del racconto, per una giovane artista di sicuro talento.