Cinquanta anni di trasformazioni dell’immagine della donna e del suo ruolo nella società.
Cinque film e altrettanti cortometraggi italiani per raccontare come si è evoluto il ruolo della donna, nella società e nelle relazioni, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta: questo il senso della rassegna CINQUANTA SFUMATURE DI DONNA in programma dal 29 luglio al 2 agosto all’Arena di Piazza Fabrizio De André organizzata dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico nell’ambito della manifestazione L’APEROSSA.
Una rassegna di classici del passato che si rivelano schegge di futuro, così come anticipato dallo sguardo maschile di registi che hanno saputo riconoscere i mutamenti in fieri, e dallo sguardo femminile di registe che hanno indagato la realtà utilizzando il cinema come arma radicale. E’ una rassegna che mostra e indaga, riflettendo sulla materia cinematografica aprendosi al dialogo e alla dialettica con il territorio e che, curata da Monica Repetto e presentata dalla giornalista Angela Prudenzi, vedrà proiettare ogni sera, introdotti dai familiari dei registi e da altri testimoni di rilievo dei film proposti, cinque lungometraggi di culto, rappresentativi di cinque decenni, accompagnati da altrettanti cortometraggi, documentari che ne anticipano i temi, mostrandone il volto popolare dal punto di vista della periferia romana che ospita la manifestazione, cuore del quartiere Magliana.
Ad inaugurare il tutto, il 29 luglio, è “I bambini ci guardano”, di Vittorio De Sica, il primo film firmato ufficialmente insieme a Cesare Zavattini, di cui ricorre quest’anno il trentennale della scomparsa e, peraltro, primo presidente dell’AAMOD.
“Abbiamo voluto esaltare la modernità e l’originalità tematica del film – afferma Repetto – scegliendo di abbinare un piccolo cortometraggio contemporaneo mai distribuito, “Maglianici”, un lavoro nato da un anno di laboratorio per la di-dattica della storia attraverso l’audiovisivo con due classi del terzo anno della Scuola Secondaria di primo grado “Sandro Onofri” plesso Quartararo alla Magliana. Un modo originale di agganciare la platea contemporanea e multietnica dell’arena Magliana, con un filmato che di nuovo guarda gli adulti con lo sguardo dei bambini.”
L’incontro durante la serata con Emi De Sica, figlia di Vittorio, consentirà al pubblico di approfondirne il “concept”, iniziando un viaggio nella memoria collettiva insolito, accessibile e accattivante anche per i non addetti ai lavori.
Nella seconda serata (30 luglio), che introduce agli anni ’50, il film “Arrangiatevi” di Mauro Bolognini sarà abbinato alla proiezione di una selezione di cinegiornali del Luce e di inchieste AAMOD, dal titolo “La nascita di un quartiere: donne cercano casa”. In tale ambito si terrà l’incontro con Carlotta Bolognini, nipote del regista e figlia del produttore Manolo Bolognini che collaborò al film del ’59, e con il fotografo Tano D’amico, che ha documentato con le sue magnifiche fotografie la lotta per la casa delle donne delle periferie romane, compreso il quartiere Ma-gliana.
Il terzo film in rassegna, “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli (1965), sarà l’occasione per parlare, il 31 luglio, degli anni Sessanta, spingendoci verso un’osservazione acuta e dolorosa del nostro costume contemporaneo. L’incontro con Paolo Pietrangeli, (cantautore e regista, figlio di Antonio), consentirà di riflettere dopo cinquant’anni, su un’opera che è ancora in grado di raccontare una realtà immutata e una tragedia eternamente replicata. I cortometraggi abbinati al film della serata sono una selezione di Cinegiornali del Luce sulla Magliana (1970/1974).
Nella quarta serata (giovedì primo agosto) saranno affrontati invece le donne degli anni ’70 tratteggiate da Ettore Scola nel suo capolavoro, “C’eravamo tanto amati”, (1974). Ad introdurre il film ci sarà la figlia, Silvia Scola, sceneggiatrice e regista. Il cortometraggio abbinato è “Magliana”, un corto documentario del 1974 di Miguel Herrera, che verrà introdotto da Monika Maurer, regista autrice di filmati sulle lotte alla Magliana nei primi anni ’70.
A chiusura delle cinquanta sfumature di donna, sarà attraversato il decennio successivo, gli anni Ottanta, con un film di un autore simbolo: “Bianca” di Nanni Moretti.
In questa serata di chiusura, il 2 agosto, avrà luogo un omaggio a Ugo Gregoretti, scomparso nei giorni scorsi, grande cantore del costume e della società, mediante un cortometraggio satirico e originale, “Tribuna padronale”, sulla speculazione edilizia a Roma, in cui una conduttrice accondiscendente (Edmonda Aldini) intervista un delirante presidente di una grande società immobiliare romana (Duilio Del Prete). A presenziare la serata saranno i quattro figli di Gregoretti, Orsetta, Lucio, Filippo e Gian Lorenzo, insieme alla sua amica e collaboratrice di sempre Paola Scarnati.