Martedì 9 luglio 2019, alle ore 20.30, Piazza Signoria, sotto l’egida del Perseo celliniano della Loggia dei Lanzi, ospiterà il Coro e l’Orchestra dell’Università parigina della Sorbonne. Nati in seno al Dipartimento di Musica e Musicologia, i due ensemble sono diretti da Sébastien Taillard.
Il programma scelto per la serata fiorentina è imponente ed eroico.
Aprono la performance due note composizioni della compositrice francese Lili Boulanger, studentessa di Paul Vidal e prima donna vincitrice del Premio Roma nella disciplina composizione musicale nel 1913. La tubercolosi intestinale la porta via giovanissima, a soli 24 anni, nel 1918, ma prima di morire compone i due pezzi che la renderanno celebre all’Europa delle avanguardie: D’un soir triste e D’un matin de Printemps. Il primo brano è una potente trasfigurazione esistenziale, permeata da un’atmosfera grave, triste, una verità resa nota, violenta e funebre, di stampo biografico, filo conduttore di questo pensiero musicale fatale. Sul finale sembra placarsi il dolore, con un affresco musicale in tonalità maggiore, quasi si materializzasse sonoramente una presenza divina scesa a tenderle la mano per l’ultimo viaggio terreno. La seconda composizione, D’un matin de Printemps, è costruita sullo stesso tema della prima ma un po’ più ottimista, una misteriosa ed espressiva, complessa e seducente rassegnazione esistenziale sonora.
Dalla Francia alla Germania, con l’esecuzione della Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 55 di Ludwig van Beethoven, inizialmente dedicata a Napoleone Bonaparte visto dal compositore come il Cavaliere dello spirito del mondo, poi tristemente incoronato imperatore e, di conseguenza, definitivamente dedicata al principe Joseph Franz Maximilian von Lobkowitz, il boemo aristocratico dilettante violinista che ospitò, nel suo palazzo, la prima esecuzione privata della Sinfonia, nell’agosto del 1804. Articolata in 4 movimenti – Allegro con brio, Marcia funebre, Scherzo e Finale – la sinfonia è veramente eroica, sia nella struttura sia nell’organico orchestrale, battuta in dimensioni complessive solo dalla Nona.
Chiude il programma della serata Fermeture di Arthur Bonetto, un piccolo quadro caratteristico, forse omaggio alla forma classica, titolato appunto Chiusura, del contemporaneo compositore, arrangiatore, violinista e docente di formazione musicale del Conservatorio di Strasburgo e al CRR di Besançon.
Ingresso libero e gratuito.
Per info: www.florenceyouthfestival.it