Vi dico subito che non si tratta di un capolavoro e che, al massimo, potrei definirlo come “carino e leggero”, ma niente di più. Da attori e scrittori come quelli che hanno dato vita alla miniserie, mi sarei aspettata un altro calibro di lavoro.
Purtroppo la considero una delle tante serie televisive che si guardano solo per capire di cosa parlano, ma ci si scorda di tutto quasi subito.
Se qualcuno tra un mese mi chiedesse “Com’è Good Omens?” mi dovrei sicuramente impegnare per almeno 5 minuti, schioccando le dita sperando che una magia si compia nel mio cervello, per ricordami che si tratta della storia di un’amicizia pressoché assurda tra un demone e un angelo che, essendosi abituati a vivere sulla terra per secoli con gli umani, vogliono impedire che l’Apocalisse abbia luogo.
Questa sarebbe l’unica cosa che mi verrebbe in mente solo perché quando compaiono i due attori protagonisti, l’angelo interpretato da Michael Sheen e il demone impersonato da David Tennant, sono gli unici momenti in cui ho provato vero interesse per questa serie. Essendo due attori assolutamente eccezionali, riescono ad interpretare una improbabile ma efficace coppia di amici. Al contrario quando si segue la storia del bambino che è destinato a divenire l’Anticristo, l’adunata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse, la storia della strega veggente e di ciò che fa da contorno all’Apocalisse, si prova la voglia di premere il tasto “Avanti veloce” per arrivare al dunque: ce la faranno o non ce la faranno ad evitare la catastrofe suprema?
Nel tentativo di rendere il tutto un po’ meno banale, la regia ha scelto di inserire un intreccio di linee temporali abusandone. In poche parole si inizia a seguire una storia, poi si torna indietro nel tempo fino ad Adamo ed Eva, poi a due ore prima dalla venuta dell’Anticristo sulla Terra, poi indietro nuovamente per approfondire il legame dei due protagonisti celesti, poi avanti per ripercorrere la storia della strega veggente. Troppo, troppo e ancora troppo. Qualche digressione va bene, aiuta sotto molti punti di vista. Nelle commedie è utilizzata ad esempio per enfatizzare un evento che dovrebbe risultare comico. Avete presente quando compare la scritta “Qualche ora prima…”? Pensate di saltare costantemente da una storia ad un altra in luoghi e tempi diversi e vi verrà veramente il palletico.
Il secondo punto debole riguarda la pochezza della trama. Con gli elementi che vi ho appena fornito vi ho praticamente raccontato tutto tranne il finale. Davvero!
Ciò nonostante non pensiate che non apprezzi questo stile! Sono sempre stata innamorata delle produzioni “Made in UK”. Ho visto molti lavori interessanti del geniale scrittore Terry Pratchett, tra l’altro seguiti obbligatoriamente in lingua originale perché non esiste un doppiaggio italiano. Si tratta di un gusto fortemente britannico che qui da noi forse non sarebbe altrettanto stimato. Il genere fantasy in Italia è poco apprezzato tranne per poche lampanti eccezioni. Inoltre questo humor inglese è di difficile comprensione per un italiano che ha un altro senso dell’umorismo. Ad ogni modo, anche se sono italiana, vi posso garantire che ho adorato tutti i film tratti dai suoi libri, da “The colour of magic”, a “Going postal” a “The Hogfather”. Conoscendo altri lavori di Pratchett, mi sono incuriosita quando ho visto la pubblicità di “Good Omens” poiché questa miniserie è stata tratta niente di meno che da un libro scritto da Terry in collaborazione con Neil Gaiman (altro famoso autore inglese). Tuttavia temo che abbiano scelto un tema troppo banale, trito e ritrito, per poter essere sviluppato a dovere utilizzando veramente la fantasia e non le credenze popolari in una polpetta scomposta.
Questo lavoro doveva essere un tributo a Pratchett, morto recentemente, ma dopo aver finito di vedere la serie, sono convinta che sarebbe stato meglio se fosse rimasto in formato libro senza alcuno sviluppo.
La conclusione è che se siete in cerca di qualcosa di leggero, giusto per passare il tempo mentre stirate o cucinate in casa, allora “Good Omens” potrebbe anche andare bene, ma non vi aspettate grandi sorprese.
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Crediti
Regia Douglas Mackinnon
Soggetto Terry Pratchett e Neil Gaiman (romanzo)
Sceneggiatura Neil Gaiman
Interpreti e personaggi
- David Tennant: Crowley
- Michael Sheen: Aziraphale
- Anna Maxwell Martin: Belzebù
- Jon Hamm: Arcangelo Gabriele
- Josie Lawrence: Agnes Nutter
- Adria Arjona: Anathema Device
- Michael McKean: Shadwell
- Jack Whitehall: Newton Pulsifer
- Miranda Richardson: Madame Tracy
Voci e personaggi
- Benedict Cumberbatch: Satana[1]
- Frances McDormand: Dio[1]
Doppiatori e personaggi
- Alessio Cigliano: Azraphel
- Christian Iansante: Crowley
Casa di produzione Amazon Prime Video, BBC Two
Distributore Amazon Prime Video