Herbert von Karajan si spegneva ad Anif il 16 luglio 1989. A trent’anni dalla scomparsa il Teatro alla Scala ricorda il grande direttore che tra il 1940 e il 1971 segnò la storia del nostro Teatro con 15 titoli operistici, 18 concerti sinfonici con l’Orchestra della Scala, la Philharmonia di Londra, i Berliner Philharmoniker e memorabili esecuzioni sinfonico-corali: la Missa solemnis di Beethoven, la Messa in si minore di Bach, i Trionfi di Orff, il Requiem di Verdi.
Nelle Conversazioni con Richard Osborne Karajan racconta che “Quando Toscanini portò Lucia di Lammermoor a Vienna con la compagnia della Scala fu una rivelazione. Mi resi conto che non esiste musica volgare a meno che l’esecuzione la renda tale. […] Il mio tirocinio per il Falstaff lo feci con Toscanini. Non c’era prova a Vienna o a Salisburgo alla quale non fossi presente”. Il debutto operistico alla Scala avviene nel 1948 con Le nozze di Figaro, in scena Elizabeth Schwarzkopf (protagonista di numerosi titoli diretti da Karajan al Piermarini), Irmgard Seefried, Sena Jurinac. Seguono (con il direttore anche in veste di regista) Tannhäuser, Don Giovanni, Fidelio con Martha Mödl, Der Rosenkavalier, Lohengrin, nel 1954 Lucia di Lammermoor con Maria Callas, quindi Carmen con Giulietta Simionato, Die Zauberflöte, Salome, Falstaff con Tito Gobbi, Die Walküre con Leonie Rysanek. Per il Tristan und Isolde del 1959 con Windgassen e Nilsson Karajan lascia la regia a Wolf-Dieter Ludwig; Paul Hager sarà regista del nuovo Fidelio del 1960 ma soprattutto Franco Zeffirelli firmerà la celebre Bohème del 1963 con Mirella Freni e Gianni Raimondi. Dello stesso anno è il Requiem verdiano con Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Carlo Bergonzi e Nicolai Ghiaurov. Zeffirelli firma anche la contestata Traviata del 1964 con Mirella Freni, mentre le ultime apparizioni di Karajan alla Scala saranno una ripresa de La bohème e due concerti con i Berliner Philharmoniker nel 1965.
Il Teatro alla Scala ricorderà il grande direttore il prossimo 4 ottobre con una tavola rotonda coordinata da Franco Pulcini e realizzata in collaborazione con la Libreria Musicale Italiana a partire dalla silloge di saggi “L’arte di Karajan – Un percorso nella storia dell’interpretazione”. Tra gli interventi, quello del Direttore Musicale Riccardo Chailly.