Apre ufficialmente I P E R N A T U R A L – XXXIX edizione di Drodesera, il festival dedicato alla performance e performing art che dal 19 al 27 luglio torna negli spazi di Centrale Fies, dal 19 al 21 con Live Works vol. 7 e poi dal 24 al 27 con una programmazione dedicata alle arti performative.
La direttrice artistica Barbara Boninsegna, e fondatrice assieme al presidente Dino Sommadossi, sceglie di ampliare il board curatoriale nella costruzione delle diverse sezioni del festival, in cui sono coinvolti Filippo Andreatta, Simone Frangi, Denis Isaia, Sara Enrico, Alma Söderberg.
IPERNATURAL, ultimo capitolo della trilogia che ha avuto inizio con Supercontinent nel 2017, indica una miscela biologica di morfologie ibride di organismi viventi e fossili. Riscrive le regole tassonomiche, slargando i confini del reale. IPERNATURAL è anche un aggettivo predisposto a nuove nature: una realtà mutevole in netta opposizione all’ordine precostituito. Il titolo di questa nuova edizione del festival, è un nuovo movimento dello sguardo, uno zoom su un particolare delle mappe disegnate nelle due precedenti edizioni di Supercontinent e Supercontinent2.
Si riparte, quindi, dal 19 al 21 luglio con la nuova edizione di Live Works vol.7 – piattaforma di ricerca e di produzione dedicata all’approfondimento transdisciplinare della performance nella quale Centrale Fies continua a rinnovarsi: non un semplice evento annuale ma una piattaforma continua, animata da una politica reale di curatela, nutrimento, sostegno e diffusione di quelle pratiche artistiche emergenti che creano nuovi scenari e ampliano la ricerca nel campo del performativo.
Anche quest’anno il pubblico potrà assistere alle opere live di 9 artisti internazionali selezionati per la Free School of Performance: Nana Biluš Abaffy (AU/HR) Katerina Andreou (GR/FR) Rehema Chachage (TZ) Ndayè Kouagou (FR) Dina Mimi (PA) Magdalena Mitterhofer (IT/DE) e Astrit Ismaili (KV/NL) Ceylan Öztrük (CH/TR) Charlie Laban Trier (DK/NL) e Cristina Kristal Rizzo (IT) Kat Válastur (GR/DE).
Ospiti speciali di questa edizione, 4 guest performer: Invernomuto con Black Med, Juli Apponen con Life is hard and then you die – part 3, Trajal Harrell Dancer of the Year, il video di The Otolith Group The Third Part of the Third Measure; Sofia Jernberg con One Pitch: Birds for distortion and mouth synthesizers quest’ ultima inclusa anche nell’Alma’s Club.
Dal 24 al 27 luglio il festival prosegue con una programmazione vigorosa dedicata alle Performing Arts contemporanee curata da Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta. Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro 2019 – La Biennale Danza di Venezia) torna in Trentino dopo una lunga, intensa e preziosa residenza a Centrale Fies e una tournée che ha attraversato gli oceani e mette in scena Augusto: la natura del riso e ciò che ci porta a ridere. Mentre per la sua prima volta in Italia l’artista sudcoreano Jaha Koo racconta le sensazioni legate al suo paese d’origine attraverso tre cuoci riso elettriche. Cuckoo. Prosegue la ricerca su Simone Pianetti di Riccardo Giacconi e Andrea Morbio con Silvia Costa che dallo spettacolo di marionette torna quest’anno come messa-in-scena di un nuovo radiodramma/performance prodotto da RAI Radio 3: La macchia. Studio per un radiodramma. Un ritorno anche quello di Anne Lise Le Gac e Arthur Chambry che, reduci da Live Works Vol.6, approfondiscono la loro ricerca su che cos’è una traiettoria e su come sarebbero i luoghi se le persone non viaggiassero: Ductus Midi. Marco D’Agostin porta in scena la grazia del gesto sportivo; l’attimo in cui l’atleta è totalmente presente a sé stesso, l’attimo in cui i suoi gesti diventano danza. In un atto d’amore per la campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo e la sua impresa passata: First Love. Con uno spazio creato da una destinazione finale, o l’idea che ne avevano: Conversations out of place (debutto nazionale). Raquel André colleziona nuovi istanti d’intimità con sconosciuti e sconosciute che hanno voluto indagare insieme a lei il concetto di intimità: Collection of lovers vedrà all’interno dell’opera i volti e i corpi di ragazzi e ragazze conosciuti attraverso una call.
Per IPERNATURAL CollettivO CineticO presenta lo studio del suo prossimo lavoro. Qualcosa che ancora pericola in una forma che sta per diventare ma che ancora non è: Pericolare. Torna al festival un altro alumno della Free School of Performance di Live Works vol.6: il coreografo Michele Rizzo cristallizza la plasticità del corpo che danza con la sua componente effimera in Deposition; Gisèlle Vienne mette in scena un rave party al ralenti dal fortissimo impatto emotivo e visivo. Luogo di confine per emozioni difficilmente esprimibili a parole e ancora più difficili da accettare all’interno di una comunità: Crowd.
Altra protagonista di questa edizione del festival con il suo Gentle Unicorn sarà Chiara Bersani, coreografa, performer e regista, rivendica una figura mitologica di cui s’ignorano le origini e le ragioni ma di cui ci si è sempre impossessati – per via delle sue sembianze – per una riflessione sul corpo politico. Chiara Bersani torna dopo un anno e mezzo dalla residenza a Centrale Fies, nella stessa sala in cui parte del lavoro ha preso forma. Dalla lettera d’addio alla sua auto Suzuki, a quella di un cieco al suo defunto cane guida. Dall’addio dell’imperatrice Maria Teresa a sua figlia Maria Antonietta, a quello di Kurt Cobain prima di suicidarsi, Michikazu Matsune legge lettere d’addio. Cos’è un addio?: Goodbye.
Quest’anno il Club Session nell’Alma’s Club, il programma notturno e musicale curato da Alma Söderberg, artista presente in molte edizioni del festival e qui invitata come curatrice “to bring sunshine in your heart”. Un vero e proprio club nel quale suoneranno Tian Rotteveel (NL), Charismatic Megafauna (GB/CA), Milkywhale (GB/CA), Kate NV (RU) e Sofia Jernberg (SE).
Infine a IPERNATURAL arriva Little Fun Palace, la roulotte di OHT, con un live-set di Ubi Broki e momenti di riflessione con Luis De Belle, Emanuele Coccia e Riccardo Falcinelli. All’interno della roulotte la libreria pop-up di bruno -casa editrice di Venezia- assieme alla quale presenteremo le due nuove pubblicazioni della collana editoriale Loc. Fies 1: un progetto editoriale di Centrale Fies.
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PARTNER CULTURALI E INFORMAZIONI
– ingresso ridotto con membership/friend card di: Mart, Oriente Occidente, Pergine Festival e con biglietto ingresso di Arte Sella
– ingresso ridotto a qualunque spettacolo di IPERNATURAL con biglietto Mart datato nei giorni di festival
– ingresso ridotto (10€ anziché 12€) con biglietto Italo con destinazione/partenza Trento e data di viaggio antecedente o posteriore di massimo 7 giorni rispetto alla data di ingresso
– ingresso ridotto ad Arte Sella con biglietto di qualunque spettacolo di IPERNATURAL
– ingresso ridotto al Mart con qualunque biglietto di IPERNATURAL
*Centrale Fies Art work Space è un centro indipendente di residenza e produzione delle arti performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.
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