Non mancherà lo spazio per la musica contemporanea ai Giardini della Filarmonica, che mercoledì 3 luglio omaggia la scrittura di Michele dall’Ongaro, compositore (nonché musicologo, conduttore radiofonico e attuale presidente-sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia) il cui contributo alla musica contemporanea risale fin dagli anni Settanta, in molteplici e variegati fronti.
In programma nei Giardini (ore 21.30) Gilda, mia Gilda (per non dire Il Rigoletto) una rivisitazione di una delle più celebri opere verdiane, melologo del 2001 per voce recitante e quintetto d’archi, su testo di Vittorio Sermonti. Ne sono interpreti l’attore Alfonso Veneroso, il Quartetto Henao con il contrabbassista Antonio Sciancalepore diretti Erasmo Gaudiomonte. Il melologo sarà preceduto dal concerto in Sala Casella (ore 20) del solo Quartetto Henao che eseguirà il Quartetto n. 5 (2003-04) di dall’Ongaro e il Quartetto in mi minore di Verdi.
È lo stesso dall’Ongaro a introdurre il suo lavoro: “Non si tratta mica di rifare Rigoletto (…) gareggiando col Maestro. Credo che nessuno sia così idiota. Si tratta invece di giocarci insieme, di prendere degli oggetti tanto familiari e passarli al setaccio. Portare Verdi nella tua officina. I baffi non glieli puoi fare, perché già li ha. Ma puoi spettinarli o tagliarli o strapparli. Raccontare Verdi smontandolo, fondendolo. Estrarre l’anima di una drammaturgia perfetta per ammirarne le molle, le viti, i bulloni. Dunque non ha tanta importanza se al posto della grande orchestra hai un quintetto d’archi. E forse nessuno avrà da ridire se il Narratore, ogni tanto, giocherellerà con un registratorino da quattro soldi, per rincorrere suoni scappati (…). Non una celebrazione ma una piccola festa di compleanno un po’ cannibalesca con Nonno Peppino. Spero che si diverta”.
La rassegna I Giardini della Filarmonica è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE.
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Info: filarmonicaromana.org, tel. 06 3201752, promozione@filarmonicaromana.org
Biglietti: posto unico 10 euro a concerto; biglietto cumulativo intera giornata 16 euro
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MERCOLEDÌ 3 LUGLIO
OMAGGIO A MICHELE DALL’ONGARO
SALA CASELLA ore 20
QUARTETTO HENAO
William Chiquito violino
Soyeon Kim violino
Stefano Trevisan viola
Giacomo Menna violoncello
Michele dall’Ongaro
Quartetto n. 5 per archi (2003-04)
Giuseppe Verdi
Quartetto in mi minore
in collaborazione con Le dimore del quartetto
GIARDINI ore 21.30
GILDA, MIA GILDA
(PER NON DIRE IL RIGOLETTO) (2001)
melologo per voce recitante e quintetto d’archi di Michele dall’Ongaro
su testo di Vittorio Sermonti
Alfonso Veneroso attore
Quartetto Henao
Antonio Sciancalepore contrabbasso
Erasmo Gaudiomonte direttore
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IL FESTIVAL PROSEGUE CON…
La magia dell’India rivive il 4 luglio grazie ai diversi generi della raffinata musica classica vocale hindustani del nord del Paese: sono il khayal (letteralmente fantasia, immaginazione) forma di canto considerata fra i punti più alti di fusione fra cultura indiana e cultura persiana, il tarana, il thumri e il bhajan. La voce in questa occasione sarà quella di Supriyo Dutta, sostenuto per la parte strumentale da Sabir Khan, simbolo del sarangi in India (il principale strumento ad arco della musica indiana) e Nihar Mehta al tabla (il caratteristico tamburo indiano).
Il viaggio nella musica di altri paesi prosegue il 5 luglio con il recital del pianista bulgaro Ivan Donchev, che accosterà ai celeberrimi nomi di Chopin e Liszt la musica di Pancho Vladigerov, il più importante compositore, didatta e pianista bulgaro del XX secolo. Il concerto si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per i 120 anni dalla nascita del compositore, e si impreziosisce con l’allestimento della mostra “Vladigherov nel caleidoscopio musicale del XX secolo”. Sarà invece dedicato agli Stati Uniti d’America il secondo appuntamento della giornata che prende il titolo di Il diritto degli altri, in cui l’attore David Riondino approfondisce il tema dei diritti civili con letture tratte da testi poetici, discorsi e vari scritti su un argomento quanto mai attuale, accompagnato sul palco dal duo formato dal poliedrico clarinettista Gabriele Mirabassi e il giovane e talentuoso pianista Enrico Zanisi. Un incontro tra due musicisti lontani per generazione, ma vicini per sensibilità e provenienza, fra la libertà dell’improvvisazione jazz e la cura del dettaglio della musica classica.
Ultima giornata il 6 luglio. Si apre alle ore 20 con il concerto In questo viaggio del Tupa Ruja, formazione in trio (Martina Lupi, Alessandro Gwis, Fabio Gagliardi) che fonde le sonorità ancestrali della cultura aborigeno-australiana con improvvisazioni vocali e sperimentazioni elettroniche, recuperando brani di lingue e dialetti diversi. Si conclude con ‘s Wonferful e la voce di Raffaella Misiti, accompagnata da Pino Perris al pianoforte, Alessandro Tomei ai fiati, Aldo Perris al contrabbasso e Francesco De Rubeis alla batteria. Un incontro e un racconto con la musica dei tanti musicisti europei che fra le due Guerre migrarono oltreoceano, e i suoni, nuovi, inaspettati, provenienti dalle Americhe. Lo testimoniano le musiche di Gershwin, Berlin, Weill, Gardel e Piazzolla.