Mai sentito il detto: “Si stava meglio quando si stava peggio?”. Deriva dal fatto che tutti, in maniera più o meno profonda, proviamo nostalgia per epoche passate. A volte addirittura per periodi storici studiati solamente nei libri di scuola.
Infatti una domanda simpatica da fare ad un gruppo di amici annoiati al pub è: “In che epoca, o in quali anni vorresti vivere se avessi la possibilità di scegliere?”.
Se non l’avete mai fatto, vi consiglio di provarci perché le risposte sono sempre uno spasso! C’è chi vorrebbe vivere a corte del Re Sole nella Francia di fine 1600; chi vorrebbe provare il Medioevo per possedere un castello ed andare in battaglia con spada, armatura e ferraglia varia. Poi ci sono io che desidererei semplicemente essere nata 10 anni prima per vivere gli anni ‘80 in piena adolescenza.
Molto probabilmente questo decennio manca a molte persone perché è stato il principale elemento che ha portato al successo “Stranger Things”. I fratelli Duffer, creatori della serie, si sono fatti le domande giuste al momento giusto, ed hanno sfruttato la propria nostalgia per creare una delle più belle serie attualmente trasmesse.
Vi ritroverete a pensare alla vostra gioventù sospirando. Penserete a quando c’erano le cassette e i Walkman, a quando le donne si truccavano di mille colori con quelle giacche dalle spalle esageratamente imbottite e piene di accessori sgargianti, per non parlare delle stravaganti fantasie delle camicie da uomo!
La musica sfornava pezzi meravigliosi, di tanti generi diversi, al punto che ancora oggi si ascoltano con grande ammirazione. I ragazzi andavano in giro fino a tarda sera e si incontravano con gli amici per giocare o vagabondare in una città che conoscevano già sufficientemente bene da esserne padroni. Non c’erano cellulari, ma i genitori avevano comunque la tranquillità di sapere che il proprio amato figlio, o figlia, fosse a casa di famiglie conosciute o al solito punto di ritrovo con i compagni. Si usavano esclusivamente i telefoni di casa, le chiamate costavano un sacco e bisognava essere veloci per non far lievitare la bolletta. Se si aveva in casa un adolescente innamorato, era la rovina di tutti con il famoso “No dai, attacca prima tu!”. I bambini si vergognavano a chiamare gli amici perché, molto probabilmente, un adulto avrebbe risposto alla loro chiamata.
Nella cornice di un’istantanea nostalgica, troviamo un piccolo paesino americano, chiamato Hawkins, che ricorda tanto la tipica cittadina alla “Stephen King”. Esattamente qui accade l’impossibile: uno dei bambini protagonisti scompare misteriosamente in circostanze che, sin dal primo momento, sono chiaramente causate da qualcosa di soprannaturale ed agghiacciante, scatenato da un manipolo di scienziati che porta avanti esperimenti segreti. Insomma un pizzico di X-Files darà il tocco finale ad una serie che vi spingerà a guardare tutti gli episodi come fossero caramelle: uno dopo l’altro.
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Crediti
Ideatore Matt e Ross Duffer
Interpreti e personaggi
- Winona Ryder: Joyce Byers
- David Harbour: Jim Hopper
- Finn Wolfhard: Mike Wheeler
- Millie Bobby Brown: Undici/Jane Yives/Jane Hopper
- Gaten Matarazzo: Dustin Henderson
- Caleb McLaughlin: Lucas Sinclair
- Natalia Dyer: Nancy Wheeler
- Charlie Heaton: Jonathan Byers
- Cara Buono: Karen Wheeler
- Matthew Modine: Martin Brenner
- Noah Schnapp: Will Byers
- Sadie Sink: Max Mayfield
- Joe Keery: Steve Harrington
- Dacre Montgomery: Billy Hargrove
- Sean Astin: Bob Newby
- Paul Reiser: Sam Owens
- Maya Hawke: Robin Buckley
- Priah Ferguson: Erica Sinclair
Musiche Kyle Dixon, Michael Stein
Produttore esecutivo Matt e Ross Duffer, Shawn Levy, Dan Cohen
Casa di produzione Camp Hero Productions, 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre
Distributore Netflix