Bello spettacolo, bello il Festival, bella la gente, bella l’organizzazione… Potrei andare avanti ancora per un po’ vista l’ottima riuscita di una iniziativa apparentemente complicata, ma che si è rivelata vincente su tutti i fronti. Si trattava di portare spettacoli di alta qualità (coinvolgendo tutti quelli che lo potevano essere) in luoghi non teatrali, per permettere ad un pubblico numeroso, che non avrebbe pagato biglietto, di vivere la magia del Teatro popolare di strada. Una via di mezzo fra il circo classico e la ricerca pura, insomma un panino al salame innaffiato da champagne di classe eccelsa. Ovviamente in tutta sicurezza. E sabato, lo spettacolo a cui abbiamo assistito era davvero all’altezza di quello che avevamo visto in precedenza.
A Cirié c’era il gruppo Vaivén Circo con “Do not disturb!”, uno spettacolo che ci ricorda la fabbrica, la ricerca, il gioco, la fantasia al potere e molto altro ancora. Sono 4 operai, tre uomini ed una donna che alternano il tempo del lavoro al tempo del riposo. Hanno a disposizione 4 oggetti molto ingombranti e strani, sono spicchi di cerchio che insieme formeranno una macchina dal diametro di 2 metri e mezzo. Ma prima di arrivare al risultato finale proveranno, sotto i nostri occhi divertiti e partecipi, le varie possibilità. E così compariranno velieri e cavalli imbizzarriti, sinusoidi e trottole e mille altre cose ancora che la fantasia di chi assiste riconosce e cataloga a modo suo. Mentre succede tutto questo i nostri 4 “operai” danno sfoggio di grandi doti atletiche e di equilibrio, mantenendo sempre un rapporto divertito e divertente con il pubblico, usando l’inglese, il francese e la loro lingua madre, il catalano. Classe e forza, eleganza ed ironia, grande senso dello spazio, seppur limitato, e molta voglia di ridersi addosso, interpretando personaggi e situazioni sempre in bilico fra il serioso ed il clownesco.
Pubblico entusiasta che applaudiva spesso e rideva ancor di più, con un servizio d’ordine attentissimo per evitare qualsiasi tipo di incidente. Bastava che un bambino si alzasse dalla sua posizione, sul parterre rosso davanti al palco, che subito almeno tre volontari si muovevano verso di lui, in modo discreto ma deciso, per permettere a tutti di assistere allo spettacolo. Vorrei anche segnalare una fatto, per me, anomalo. All’inizio dell’evento il direttore ha citato, fra le altre cose, gli sponsor del Festival, ricordando che tutto ciò a cui si assisteva non sarebbe stato possibile senza il loro aiuto. Insomma la norma, ma ciò che norma non era è che ad ogni nome seguiva un applauso. L’elenco era abbastanza lungo perché, oltre a enti ed istituzioni, sono state citate aziende del territorio, assicurazioni, banche, auto shop, eccetera eccetera, fra cui come media partner c’era anche TeatriOnLine. Ciò che mi ha stupito erano questi applausi convinti ed in qualche modo riconoscenti dell’aiuto portato all’organizzazione. Per non parlare degli interventi stringati ma sinceri dei sindaci e dei rappresentanti comunali. Sempre entusiasti di ciò che questo festival rappresentava per il loro territorio e della speranza che si ripetesse negli anni a venire. Ho avvertito emozione sincera e non semplice burocratese.
Giovedì 27 giugno ho assistito, sempre in questa piazza, al Premio Gianni Damiano, un concorso per giovani artisti di strada, una possibilità data a giovani compagnie ed artisti di esibirsi davanti al pubblico. Negli anni passati questo evento non occupava una intera serata, ma era relegato in un momento particolare del Festival. Quest’anno hanno voluto renderlo ancora più visibile, dando la possibilità, e qui sta la sua particolarità, ai bambini di esprimere le proprie opinioni e valutazioni. Chi avrebbe ottenuto il maggior apprezzamento, avrebbe avuto di diritto la possibilità di avere una scrittura per il prossimo anno. Le compagnie e gli artisti, molto diversi fra loro, avevano circa 15 minuti a testa, e ci hanno mostrato spettacoli che ancora avevano bisogno di lavoro e rifiniture, ed altri che avevano già una struttura precisa ed una propria drammaturgia. Ha vinto chi, forse, si è più avvicinato al mondo dei bambini. Peccato per gli spettacoli persi, soprattutto quello all’oasi, che ci hanno detto essere stato bellissimo. Aspettiamo con ansia il prossimo Festival di Lunathica.
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“Giovedì 27 giugno in Piazza D’Oria si tiene un momento rituale, il Premio Gianni Damiano un concorso per giovani artisti di strada, circo, teatro ragazzi e performer, singoli o in gruppo. Non ci sono limitazioni di genere, purché adatto ad un pubblico di bambini. Al termine delle performance è previsto il “cappello” che sarà equamente suddiviso tra tutti i gruppi. “Nato nel 2009, il concorso è dedicato a Gianni Damiano, tecnico de I Lunatici, scomparso quello stesso anno. Gianni – ricorda Cristiano Falcomer, direttore artistico di Lunathica – è stato un amico e collaboratore prezioso, con la sua professionalità e le sue qualità umane ha contribuito in modo determinante, non solo alla nascita di Lunathica, ma anche della compagnia Teatrale I Lunatici. Con lui desideriamo ricordare tutte le persone (tecnici, volontari, organizzatori) che, seppur nell’ombra, permettono la realizzazione e il buon svolgimento di manifestazioni di questo genere. Abbiamo ideato il Premio Gianni Damiano – conclude Falcomer – per premiare o meglio sostenere i nuovi progetti teatrali, per dare uno spazio di esibizione alla nuova generazione d’artisti con il pubblico numeroso e preparato di LUNATHICA. Uno spazio in cui l’artista può sperimentare il nuovo spettacolo o anche solo un estratto”. Oggi il concorso accoglie richieste da tutta Italia e dall’estero, in molte edizioni hanno vinto compagnie straniere. Partecipano al Premio sei compagnie, che si esibiranno con un estratto dei rispettivi lavori. Il gruppo vincitore sarà programmato nella prossima edizione del Festival con un lavoro più compiuto e articolato. In scena vedremo: la trapezista Agostina Recinella, la giocoleria della Compagnie Little Garden, le bolle di sapone del clown Giacomino Pinolo, la danza acrobatica di Mariam Sallam, il teatro comico di Filippo Brunetti, l’acrobatica del Colectivo Diagonal. La serata sarà condotta da Lorenzo Baronchelli, attore e performer, maestro dell’arte di strada, organizzatore di diverse manifestazioni e di consolidata esperienza di formatore e regista.
Sabato 29 alle 21.30 in Piazza D’Oria è la volta del gruppo Vaiven Circo protagonista di Do Not Disturb!, uno spettacolo che ci riporta all’inizio del XX secolo, durante una giornata di lavoro in una fabbrica. A quattro personaggi viene chiesto di costruire una macchina, una ruota di 2,5 metri, senza alcuna istruzione e senza nemmeno sapere come sia fatta la macchina. I quattro avvicinano i vari elementi componenti la struttura, li assemblano, li smontano, li ricombinano nuovamente dando vita a nuove forme in un gioco di equilibri e bilanciamenti continuo; ogni nuova combinazione muta il punto di vista e dà forma a nuove seducenti immagini. La mancanza di istruzioni li porta a creare forme bizzarre e dar vita a situazioni surreali, divertenti, eccitanti e rischiose durante l’esibizione. Ogni composizione è il pretesto per compiere figure acrobatiche o lanciarsi in movimenti di danza contemporanea. Uno spettacolo poetico ad elevato tasso di energia che unisce danza, acrobazie e teatro fisico ad esibizioni di circo contemporaneo.
Vaivén Circo è una compagnia spagnola di circo contemporaneo alla costante ricerca di nuove forme espressive derivanti dalla fusione dei linguaggi del circo, della danza e del teatro fisico con l’idea di raggiungere un livello tecnico sempre più alto, e l’obiettivo di raccontare delle storie. La compagnia è in tournée in tutta Europa e sta per fare la sua premiere negli Stati Uniti presso il BAM. Do Not Disturb! è stato portato in scena fino ad ora più di 500 volte. La compagnia è stata fondata dal clown Miguel Ángel Moreno (Bolo) vincitore nel 2016 del Premio Nacional de Circo, prestigioso riconoscimento attribuito annualmente dal Ministero della Cultura ad artisti che si sono contraddistinti nel rinnovamento dell’arte circense.”