Clara Button è una deliziosa bambina londinese, con le guance rosee, che ama cucire e decorare vestiti e cappelli per sé e per i suoi animali di pezza. Ha un fratello più grande, Ollie, che si sta avviando, e con merito, alla carriera di giovane inventore. Un bel giorno il postino consegna alla loro mamma un invito a “un matrimonio proprio speciale: ci saranno un corteo nuziale, una festa e un ballo”. Ma qual è l’abito perfetto per la cerimonia? E con quale oggetto fantastico onorare al meglio le nozze? Inizia così “Clara Button. Un matrimonio a sorpresa”, un meraviglioso albo illustrato della Donzelli, casa editrice notissima e apprezzatissima, nata a Roma nel 1993 da un piccolo gruppo intellettuale che proveniva da Meridiana, prestigiosa rivista di storia e scienze sociali.
La produzione Donzelli (che prende il nome dal suo fondatore, Carmine, con una lunga esperienza precedente in Einaudi e Marsilio) è davvero vastissima e tocca tutti gli argomenti degni di riflessione: dall’economia alla politica, dalla narrativa alla manualistica, dalla poesia alla scienza. Accanto a queste collane, ce ne sono tre indirizzati ai più piccoli: “Fiabe e storie” (con 114 titoli che vanno dai “classici” Andersen e De La Fontaine agli autori contemporanei), “Fiabe e storie. Gli albi illustrati” (con 72 titoli) e “I morbidi di Fiabe e storie” (12 titoli). Tutti lavori di alta qualità, molto raffinati, con racconti sempre ricercati e sempre con una grafica ineccepibile, insomma libri che sanno soddisfare la curiosità di ogni bambino.
Com’è appunto il picture book di Clara Button, che nel corso della narrazione ci offre più di un’avventura, passando dal “laboratorio” casalingo al mercato, dall’emporio di artigianato da tutto il mondo alla merceria. La ragazzina e suo fratello, infatti, ne combineranno diverse, riuscendo però ogni volta a rimettere a posto le cose grazie alla loro inesauribile fantasia. L’ultimo colpo di scena sarà proprio il matrimonio: uno sposalizio “incredibilmente colorato” e ben diverso dalle classiche nozze occidentali. A scrivere la storia è Amy de la Haye, docente di Storia del costume al London College of Fashion e a lungo curatrice della sezione “Moda” del Victoria & Albert Museum. A disegnarla è Emily Sutton, formatasi all’Università di Cambridge: le sue tavole sono ricche, vivacissime, piene di dettagli, richiamando fortemente l’arte popolare e naïf, il classicismo vittoriano, gli eleganti preraffaelliti inglesi. Va segnalato, infine, che de la Haye e Suttorn hanno realizzato, sempre per Donzelli, anche l’albo illustrato “Clara Button a Londra. Una giornata magica”.
Una storia d’amore davvero particolare, come fosse una fiaba in bassorilievo, è “Niente principe ranocchio” della scrittrice e illustratrice guatemalteca (ma formatasi alla Cambridge School of Art) Elena Arévalo Melville. Una cosa va detta subito: i disegni sono dipinti, forme abbozzate e indefinite che suggeriscono più di descrivere, d’impatto suggestivo e carnale, davvero bellissimi. Allora, la storia: c’è una Lei e c’è il suo amico Tucano. I due passano le giornate “a mangiare bacche, a dondolarsi sui rami, a spiare la vita nello stagno e a cercare gli insetti che si nascondono nei tronchi”. Ma un martedì, passate le piogge, Lei sente di essere cambiata e di doversi cercare un principe, precisamente un Principe Ranocchio. Individuarlo “in mezzo ai ranocchi comuni e velenosi” però non è facile, come non è facile trovare lo stagno della giusta profondità, quello in cui il prescelto dovrà gettarsi per riportare a galla la palla d’oro che magicamente favorirà l’incontro.
Tucano la aiuta, ma diversamente dalla fiaba, le cui indicazioni vengono comunque seguite alla lettera, non c’è alcuna trasformazione, non si rivela alcun Principe Ranocchio. L’animo di Lei si riempie di tristezza e Tucano, per consolarla, le offre dal suo becco lunghissimo la bacca rossa che Lei più ama manguare. Qualcosa allora accade, e le loro vite non saranno più le stesse. Elena Arévalo Melville ci regala una storia d’amore nata dall’amicizia e dalla condivisione, ispirata alla fiaba tradizionale europea del Principe Ranocchio, nota per la versione dei fratelli Grimm ma ancor più per la trasposizione jazz della Disney. “Da quando fui stanco di cercare, imparai a trovare” diceva Nietzsche, e così è l’amore che l’autrice descrive: quello imprevisto, che sovverte ogni piano o aspettativa, quello che ci aspetta appena usciti dall’adolescenza. L’amore di chi sa aspettare, starti accanto, di quando “non è cambiato niente, salvo tutto”.