Giovedì 29 agosto ore 19.00
VIOLAZIONI DELL’ACQUA
installazione per dispositivi elettroacustici in tempo reale
di Federico Placidi
light designer Aliberto Sagretti
Impianto sportivo capitolino Roma Uno (piscina), largo Ascianghi 4
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ore 21.00
ALLEGRO NON TROPPO
di Bruno Bozzetto
presentazione per la parte musicale di Francesco Cuoghi
Impianto sportivo capitolino Roma Uno (spazio esterno), largo Ascianghi 4
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Giovedì 29 agosto palcoscenico del festival itinerante dell’Estate Romana Di là dal fiume, curato dall’Associazione Culturale Teatroinscatola, è la Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL), più precisamente la sua piscina dove Federico Placidi presenterà alle 19.00 la sua installazione Violazioni dell’acqua e lo spazio esterno dove alle 21.00 verrà proiettato il film di Bruno Bozzetto ispirato al classico disneyano Fantasia Allegro non troppo.
Risalente al 1933 quando fu commissionata all’architetto Luigi Moretti, all’epoca ventiseienne, il progetto della Casa della Gioventù Italiana del Littorio si affermò subito come modello di riferimento per strutture di questo tipo. Il genio di Moretti creò un susseguirsi apparentemente disordinato e disinvolto di ambienti che ad un esame più approfondito risulta comunque ricco di citazioni tradizionali, si pensi alle tipologie architettoniche della torre, che rimanda al medioevo e del cortile interno, al rinascimento. Emblematica risulta anche la scala elicoidale che raccorda i vari piani a livello del corpo contenente le aule: è disegnata secondo una matrice logaritmica per cui i gradini hanno alzate decrescenti, per rendere meno faticosa la salita.
L’opera Violazioni dell’acqua di Federico Placidi fa uso di tre elementi essenziali, che ne costituiscono il meccanismo di azione e retroazione: una superficie d’acqua, un idrofono immerso nella stessa e un generatore d’impulsi. I tre «partecipanti» sono mediati da un DSP che ne definisce le rispettive modalità di interazione in tempo reale, dando luogo a strutture sonore emergenti, dal carattere organico e atmosferico.
Allegro non troppo è un film del 1976 a tecnica mista (in parte dal vero e in parte d’animazione) prodotto e diretto dal disegnatore e regista Bruno Bozzetto. Dichiaratamente ispirato al classico disneyano Fantasia, è composto da sei episodi animati (più un finale con diversi cortometraggi di pochi secondi), ciascuno accompagnato da un celebre brano di musica classica, inseriti in un film-cornice girato dal vero, in bianco e nero.
L’idea del film nasce da un ascolto casuale del Bolero di Ravel, che diede a Bozzetto l’immagine di una crescita continua e incontrollata. Bozzetto desiderava dare una risposta con una diversa mentalità, sensibilità e gusto all’illustre precedente costituito da Fantasia. Questo film doveva costituire un superamento ironico del modello, qualcosa di più e di diverso, a partire dai contenuti: ecologia, consumismo, sessualità, politica…
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Federico Placidi (also U.S.O. Project) nasce a Roma nel 1968. Ha studiato composizione e musica elettronica presso la Universität für Musik und darstellende Kunst, perfezionandosi successivamente presso il CCMIX di Parigi. Ha studiato Contrabbasso presso il Conservatorio di S. Cecilia. Dal 1996 si occupa di sound design applicato ai nuovi media digitali collaborando a livello internazionale con diversi studi di post‐produzione e istituzioni in qualità di assistente musicale, sound designer e sviluppatore software (in ambienti quali Max/Msp e Kyma). Allo stesso tempo inizia la sua attività di compositore e performer che lo porterà a lavorare con artisti tra i quali: Natasha Barrett, Andrea Valle, Gérarde Pape, Agostino Di Scipio, il duo Zadory-Topalovic, Todd Barton e molti altri. Nel 2006 insieme al sound designer milanese Matteo Milani dà vita al U.S.O. Project (aka Unidentified Sound Object), con il quale svolge attività in ambito performativo, installativo e discografico. È proprietario dell’etichetta discografica indipentente Synesthesia, con la quale pubblica la maggior parte delle proprie produzioni.
Aliberto Sagretti, disegnatore luci, ha collaborato anche con Peter Stein e in diverse produzioni con Robert Wilson.
Francesco Cuoghi si è diplomato in chitarra presso il Liceo Musicale G. B. Viotti di Vercelli e presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Ha frequentato i seminari dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena, l’Atelier de Recherche Instrumentale dell’IRCAM di Parigi e i Ferienkurse di Darmstadt. Dal 1984 è stato titolare della cattedra di chitarra presso il Conservatorio G. Rossini di Pesaro e dal 2007 al Conservatorio Cherubini di Firenze.
Svolge attività concertistica come solista e in formazioni da camera. Ha suonato in Italia e in Europa in rassegne come: Festival delle Accademie Estere (Roma), Fabrikomposition (Zurigo), Concert de Ville (Ginevra), La chiesa di Vivaldi a Venezia (Venezia), Contemporanea-Musica nel nostro tempo (Teramo).
Particolarmente attivo nella musica contemporanea ha fatto parte dell’Ex Novo Ensemble di Venezia, del Gruppo di Roma (direttore Sinopoli), ha tenuto prime esecuzioni di F. Pennini, A. Brizzi, F.de Rossi Re, M.Molteni, G. Giuliano, E. Zaffiri, M.Giri, W. Branchi registrando per Edipan, Rugginenti, RAI, Rara Music Worx. Nel 1985 ha iniziato l’esecuzione di opere in Live Eletronics con vari dispositivi elettroacustici e, recentemente, con Max/MSP. Vive a Roma.
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Fino al 4 settembre vari luoghi del XII Municipio di Roma (tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio con sconfinamenti verso Trastevere e Ponte Marconi) saranno animati da dodici eventi: musica, canzoni, poesie, letture, installazioni sonore, conversazioni sceniche, passeggiate nell’archeologia industriale e pedalate lungo il fiume.
Di là dal fiume, presenta un programma ricco di proposte artistiche alla riscoperta di undici palcoscenici insoliti come un barcone che da Ponte Marconi si muoverà lungo il Tevere in direzione Magliana o la piscina anni ‘30 dell’impianto sportivo capitolino di Largo Ascianghi, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) dell’architetto Luigi Moretti.
La scelta di questi palcoscenici insoliti vuole anche essere un omaggio alla memoria dei momenti culturalmente migliori della ricerca teatrale romana degli anni Settanta, quando Roma si trasformava in palcoscenico assoluto e il teatro, l’arte e la poesia comparivano nei luoghi meno prevedibili della città: piscine, barconi, tetti di abitazioni, cavalcavia, aperta campagna e, perfino, stadi.
Come ben ricordato nelle note di presentazione dal poeta Marco Giovenale (tra gli artisti presenti al festival):
“Di là dal fiume, la città di tutti. La serie di incontri del giovane festival Di là dal fiume vuole anche essere un omaggio alla tradizione, alla memoria e alle prospettive dei momenti culturalmente migliori degli anni Settanta, quando ad esempio Simone Carella sceglieva una piscina per una performance e Fabio Sargentini un barcone sul Tevere: costruivano e disseminavano nei quartieri un gran numero di idee, strutture leggére, anche effimere, parole e figure sull’acqua, in barca, oltre il fiume, facendo così uscire il teatro da sé stesso e l’arte – anzi le arti – dalle gallerie. Fuori (ma senza prescindere) dalle sedi deputate. Del resto è in questa ottica che Teatroinscatola ha fatto rivivere per una notte due spazi leggendari: il Beat 72, di via Belli, e la galleria l’Attico, di via Beccaria. Non diversamente, come terza “riapertura per un giorno”, si potrà entrare, insieme a Pippo Di Marca, nello spazio La Fede, la cantina teatrale di Giancarlo Nanni. Daccapo dunque tornano ad assieparsi felicemente voci e ascolto. Le varie forme d’arte vanno incontro alla città e ai cittadini: nella stazione Trastevere, o in un atelier di artisti, nel giardino della Fondazione Santa Francesca Romana e nella piscina dell’impianto sportivo capitolino di Largo Ascianghi o infine in un battello sul Tevere. Si esce dal noto, dal recinto, dal sé in definitiva, appunto come accadeva con le scorribande e navigazioni che partivano dall’Attico, o con il progetto La città del teatro, di Carella, che – nella migliore tradizione del dialogo tra fruitori e artisti – lasciava il palcoscenico e si addentrava in quella che Montale avrebbe chiamato la “vita di tutti”. E la città di tutti, dovremmo forse aggiungere.”
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DI LÀ DAL FIUME
II edizione, 25 agosto – 4 settembre 2019
12 EVENTI IN 11 LUOGHI del XII Municipio tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio, con sconfinamenti verso Trastevere e Ponte Marconi
L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (gli eventi si terranno anche in caso di pioggia)
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Tel 340.5573255
Email info@teatroinscatola.it