Un’opera prima in cui Alessandrini, al sax alto e soprano, è accompagnato da Antonello Sorrentino alla tromba, Riccardo Gola al basso elettrico, contrabbasso ed effetti, Riccardo Gambatesa alla batteria e Dan Kinzelman, al sax tenore in tre brani del disco.
“Storytellers” si compone di sette brani originalie fortemente evocativi che creano un’architettura complessa; un album decisamente ispirato, in cui i singoli brani sono tessere di un più ampio mosaico narrativo.
Classe 1983, cresciuto ascoltando Zappa e il jazz di Coleman, al suo esordio discografico Simone Alessandrini si rivela narratore eccezionale in un album netto e visionario, rievocando, tra mito e leggenda, personaggi popolari sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale.
“Sono cresciuto musicalmente con la passione per i conceptalbum – dichiara l’autore – e vorrei che questo fosse il primo di una lunga serie, affrontando di volta in volta tematiche diverse.
Sette brani per tessere un’unica trama che si snoda tra comico e tragico, le cui sonorità di ampio respiro sono alla base di una narrazione che vuole recuperare un pezzo della nostra memoria e salvarla dall’oblio. Le composizioni di “Storytellers” hanno una forte impronta melodica e il gruppo presenta un sound molto compatto e ben definito, vista l’assenza di uno strumento armonico. Questa carenza diventa il punto di forza, grazie anche alla presenza dei tre strumenti a fiato che dialogano, scambiandosi la melodia, attraverso linee contrappuntistiche. Inoltre, l’elettronica e l’utilizzo del basso elettrico richiamano il mondo del rock progressive, allineandosi a quell’idea in cui convivono sonorità moderne, e a tratti acide, con il lirismo di estrazione popolare. In “Storytellers”, la musica è il pretesto per far rivivere dei personaggi con i quali il musicista è entrato in contatto in modo del tutto casuale: attraverso racconti quasi leggendari tramandati a San Felice Circeo, dove Alessandrini è cresciuto e Roma, dove è nato.
Non ho pensato – prosegue Simone Alessandrini – di fare una colonna sonora delle storie che andavo a raccontare, ma piuttosto il contrario, cercando di “vestire” il vissuto con un mio modo di intendere la musica.”
——
Lunedi 19 agosto ore 21,30 SOUL JAZZ UNIT
Pierluigi Masciarelli, chitarra – Emiliano Pari, organo hammond e voce – Matteo Bultrini, batteria – Francesco Fratini, tromba – Simone Alessandrini, sax alto
Soul Jazz Unit presentano THE FUNK SIDE OF STEVIE WONDER featuring Fulvio Tomaino.
Una rilettura di alcuni dei brani più funk del genio della musica afro americana, in chiave organ trio + sezione fiati.
Soul Jazz Unit è un progetto nato nel 2013 dalla collaborazione di Piero Masciarelli (chitarrista e produttore del progetto) e Emiliano Pari (organista e pianista\produttore nonché ottimo cantante soul) ai quali si aggiungono due giovani talenti della scena jazz funk romana, Matteo Bultrini alla batteria e Francesco Fratini alla tromba affiancato in questa occasione dal sax alto di Simone Alessandrini, un altro giovane e talentuoso musicista romano.
Per l’occasione al quintetto si aggiungerà la voce straordinaria del il grande Fulvio Tomaino, uno dei più importanti interpreti della musica soul funk italiana e non solo.
——-
Martedi 20 agosto ore 21,30 JOHNNY O’NEAL TRIO
Johnny O’Neal, pianoforte, voce – Mark Lewandowski, contrabbasso – Itay Morchi, batteria
Nato a Detroit nel 1956, Johnny O’Neal arrivò a New York all’inizio degli anni Ottanta. Ancora giovanissimo bazzicava già le formazioni di Milt Jackson, Sonny Stitt, Eddie ‘Lockjaw’ Davis, Buddy DeFranco, Clark Terry. Un ingaggio regolare al Blue Note gli permise di accompagnare gente come Dizzy Gillespie, RayBrown, Nancy Wilson, Joe Pass e Kenny Burrell. In quel fortunato periodo ottenne anche un contratto discografico con la Concord e, soprattutto, entrò a far parte dei Jazz Messengers di Art Blakey. Vi rimase tra il 1982 e il 1983: il momento culminante della prima fase della sua carriera.
Nel 1986 lasciò New York e scomparve dai riflettori: per oltre due decenni ha continuato a esibirsi pressoché nell’oscurità, dovendo affrontare anche gravi problemi di salute. Pochi anni fa, all’improvviso, ricomparve a New York e da quel momento la sua storia ha ripreso l’originario slancio. Lasciati da parte gli aspetti più coriacei dell’hard bop (quello che masticava coi Jazz Messengers), O’Neal è oggi legato piuttosto al lato più swingante della grande tradizione dalla quale è emerso. È inoltre un entertainer di razza, come dimostra col suo stile vocale che mira a creare un coinvolgimento diretto con il pubblico.
——–
Mercoledi 21 agosto ore 21,30 ROMA BLUES BAND di Piero Fortezza
PIERO FORTEZZA, batteria – ROBERTO FORTEZZA armonica, voce – DOMENICO TUDINI, chitarra – SERGIO PEZZELLA, chitarra – ALBERTO BIASIN, basso – ROMANO CONSOLI, sax
Dal Blues rurale a quello elettrico, dai canti di liberazione alle chitarre distorte, la RBB propone un repertorio che dire classico è poco: B.B.King, Muddy Waters, Willie Dixon, Howlin Wolf, Robert Johnson, Little Walter, Big Bill Broonzy sono solo alcuni degli autori interpretati durante lo show.
Tra le tante canzoni proposte, ci sono: What do you want me to do, Messing with the kid, Rock me baby, I loved another woman, I’m ready, What’d I say, Goin’ down, Mean old Frisco, One way out, Walkin by myself, La grange, Good golly Miss Molly, Flip flop fly, Stormy Monday, Crossroads, Mojo walkin’……
——-
08 Giugno – 22 Settembre 2019
Piazzale Garibaldi 1, Gianicolo – Roma
orario 19:00 – 02:00
Infoline cell. 331.7098854 – email gianicoloinmusica@gmail.com