Giacche e maglioni oversize color pastello invadono la Los Angeles degli anni ’80 (tanto da sembrare ancora cool) mentre la protagonista della serie tv Netflix “Glow”, Ruth Wilder, cerca di farsi notare come attrice tra una moltitudine di capelli cotonati. Sull’orlo del fallimento e ormai priva di speranza, la ragazza sta quasi per rinunciare ai provini per ruoli femminili impegnati, quando le si presenta l’occasione di partecipare appunto a “Glow”: girato per una televisione locale, il programma vede come stelle un gruppo di donne altamente diversificato (e molto divertente) sia per prestanza fisica sia per identità culturale. Sera dopo sera un sottile humor nero, per lo più un’interpretazione parodica della stessa diversità culturale, pervade lo spettacolo che le lottatrici mettono in scena, per poi essere immediatamente soppiantanto dalla schiacciante ondata di patriottismo personificata da Liberty Bell/Debbie Eagan.
Sotto la guida attenta del produttore Sebastian “Bash” Howard e del regista Sam Sylvia, le Grandiose Lottatrici del Wrestling (da qui il titolo della serie) intraprendono un vero e proprio percorso di crescita professionale, oltre che personale: alle prese e ai conflitti sul ring si aggiungono infatti le problematiche della vita reale (il rapporto di amore/odio tra Ruth e Debbie, la difficile integrazione della comunità omosessuale oltre che l’imposizione di una visione androcentrica in qualsiasi ambito lavorativo). Con i suoi body attillati e scosciati, i lustrini sparsi in qualsiasi parte del corpo, “Glow” è una seconda possibilità per donne che pensavano di essere rimaste sole e che invece hanno ritrovato una famiglia; è un incoraggiamento ad essere flessibili e a diventare qualcosa di diverso da ciò che ci immaginavamo, seguendo la strada meno facile.
La serie che porta la televisione nella televisione vede nel suo cast grandi interpreti tra cui Alison Brie, come Ruth Wilder, tanto cinica quanto intelligente; o Betty Giplin nel ruolo di Debbie Eagan, ex attrice, un po’ arrampicatrice sociale che, dopo un sofferto divorzio, è intenta ad affermarsi come madre e lavoratrice indipendente. Non possiamo non nominare Marc Maron, che ci offre un Sam Sylvia dalle sfumature ambigue, taciute e solo lentamente rivelate perché emblemi di una perenne insoddisfazione artistica, oltre che di un’evidente incapacità relazionale. Ultimo ma non meno importante: Chris Lowell ci restituisce un Bash Howard vanesio, superficiale, arrivista, ma anche altruista, premuroso, riservato e custode di una segreta infelicità.
Quindi, se siete in vena di un revival anni ‘80 e aspettavate che tornassero di moda gli scaldamuscoli, non perdetevi “Glow” su Netflix!
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Crediti
Ideatore Liz Flahive, Carly Mensch
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Interpreti e personaggi:
Alison Brie: Ruth Wilder
Betty Gilpin: Debbie Eagan
Sydelle Noel: Cherry Bang
Britney Young: Carmen Wade
Marc Maron: Sam Sylvia
Britt Baron: Justine Biagi
Kate Nash: Rhonda Richardson
Gayle Rankin: Sheila la donna lupo
Kia Stevens: Tammé Dawson
Jackie Tohn: Melanie Rosen
Chris Lowell: Sebastian “Bash” Howard
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Produttore Leanne Moore
Produttore esecutivo Liz Flahive, Jenji Kohan, Carly Mensch, Tara Herrmann
Casa di produzione Lionsgate Television
Distributore Netflix