Dalla plasticità del marmo canoviano al concetto di bellezza e natura espresso da corpi maschili.
È Graces, progetto nato dall’incontro della coreografa e performer Silvia Gribaudi con tre danzatori nelle sale del Museo civico cittadino, sede di una preziosa collezione canoviana di disegni, bozzetti, lettere e attrezzi del mestiere. Le “grazie” Andrea Rampazzo, Siro Guglielmi e Matteo Marchesi, assieme a Gribaudi, che nell’occasione si aggiungerà come “quarta”, trasformandosi metaforicamente anche in scultrice, sabato 24 alle 21 al Teatro Remondini metteranno in scena un’opera che simboleggia la bellezza. Un viaggio di abilità e tecnica che li porterà in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto.
A duecento anni dalla posa della prima pietra del Tempio canoviano, lezione di rigore neoclassico nella vicina Possagno, Gribaudi esprime il suo concetto di arte in un’esplosione di gioioso splendore e prosperità in cui il maschile e il femminile si incontrano liberi da stereotipi, al ritmo della natura. Un modo costruttivo che la performer torinese, che ama definirsi “autrice del corpo”, adotterà per trasformare le imperfezioni fisiche elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica che azzera i confini tra danza, teatro e performing art.
Una nuova versione di Ballroom è l’impegno commissionato alla coreografa Chiara Frigo da Operaestate per domenica 25 alle 22.30 nel Centro della scena contemporanea Garage Nardini. Protagonisti, oltre ai performer, i Dance Well dancers, persone affette dal morbo di Parkinson che, nell’ambito del progetto ideato dal festival nel 2015, si riuniscono con cadenza bisettimanale tra i capolavori di Canova, Da Ponte e Hayez, guidati da coreografi nazionali e internazionali per dedicarsi all’arte attraverso l’espressione del proprio corpo. Nello storico magazzino dove maturavano le vinacce per la grappa, poi autorimessa e ora luogo informale di studio e rappresentazioni, verrà riprodotto l’ambiente della sala da ballo. Un chiaro riferimento al mondo delle balere e al celebre film Ballando Ballando di Ettore Scola tratto dal musical francese La Bal. Sulla pista da ballo, delimitata da un rettangolo di sedie, si formeranno coppie in continuo cambiamento che coinvolgeranno anche alcuni spettatori.