È dedicata ai diritti umani e alla follia la ventiseiesima edizione di ISAO Festival – Il sacro attraverso l’ordinario, in programma a Torino da venerdì 13 a lunedì 23 settembre 2019, tra teatro e cinema, sul tema portante del triennio 2018-2020 “Scorrere in alto”, espressione che ben illustra la capacità dell’uomo di opporre resistenza contro le brutture del mondo e affermare i suoi diritti, in primo luogo quello alla felicità.
ISAO Festival – Il sacro attraverso l’ordinario, il primo in Piemonte rivolto alle tematiche del sacro, riflette sugli intrecci tra la dimensione spirituale e quella materiale, alla ricerca del sacro che alimenta la quotidianità dell’esistenza, alla scoperta dello straordinario che esiste in ognuno di noi e nella realtà che ci circonda. È ideato e realizzato dalla compagnia teatrale Il Mutamento Zona Castalia, con la direzione artistica di Giordano V. Amato ed Eliana Cantone.
«L’edizione 2019 concentra la propria indagine artistica sui Diritti Umani – sottolineano i direttori artistici Giordano V. Amato ed Eliana Cantone – con particolare attenzione ai diritti dei bambini, ovvero ai diritti inalienabili dell’individuo, appartenenti all’uomo in quanto tale, dal momento che derivano dall’affermazione del più universale diritto alla vita e all’integrità fisica di cui rappresentano una delle declinazioni principali. Si tratta di un focus attraverso il quale esplorare per il secondo anno il tema triennale “Scorrere in alto”. Il festival intende, infatti, affermare quanto forte sia la necessità oggi di “scorrere in alto”, malgrado lo sforzo e le difficoltà, le violenze, l’inquinamento, la corruzione, le intolleranze, la crisi. Scorrere in alto, perché tutto si può fare, perché nulla è perduto, perché si sta meglio se decidiamo di stare meglio. Scorrere in alto, per superare i confini, quelli geografici o politici, ma anche quelli personali.»
10 giorni di programmazione e 15 appuntamenti, tra cui 8 proiezioni di film e 6 spettacoli teatrali (che includono un debutto di studio e 4 prime piemontesi), che approcciano il tema dei diritti umani, con attenzione alla follia e alle problematiche delle malattie psichiche.
Tra gli appuntamenti in programma: le pellicole cinematografiche dedicate al disagio psicologico affrontato da registi come François Truffaut, Ken Loach, Roman Polanski, Bruno Nuytten e Bruno Dumont; il debutto con lo studio del nuovo spettacolo di Il Mutamento Zona Castalia coprodotto con la compagnia sarda Meridiano Zero Per il suo bene, sulla follia e i maltrattamenti nei manicomi; le prime piemontesi proposte da Teatro Scientifico (Verona) con l’omaggio a Pirandello, dai giovanissimi UnterWasser con la riflessione sull’esistenza attraverso un teatro di ombre, e dal collettivo berlinese e torinese Welcome Project – The Foreigner’s Theatre con l’indagine sulle paure individuali e collettive; il Teatro delle Selve con il racconto della prima esperienza di animazione teatrale dentro a un manicomio.
Alle proposte di ISAO si aggiungono gli appuntamenti dell’ottava edizione de Il Granché (21-23 settembre), iniziativa promossa dall’Associazione Il Tiglio ONLUS, realizzata in collaborazione e all’interno della ventiseiesima edizione di ISAO Festival, i cui spettacoli sono per lo più frutto di laboratori annuali che professionisti del teatro attivano in situazioni di disagio (comunità terapeutiche, centri di salute mentale, ricoveri per anziani).
Palco principale degli appuntamenti è il suggestivo ex cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino al quale si affianca il Cinema Massimo con Sala 3 (Sala Soldati) per le proiezioni cinematografiche.
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ISAO Festival 2019 è realizzato con il sostegno di MiBAC, Regione Piemonte, Città di Torino, Circoscrizione 7.
Gli enti partner e collaboratori di ISAO Festival 2019 sono: Museo Nazionale del Cinema di Torino, DAMS Università degli Studi di Torino, Fondazione Live Piemonte dal Vivo, Fondazione Paideia, Associazione Il Tiglio Onlus, Coop. Sociale l’Arcobaleno, Compagnia Pilar Ternera, Meridiano Zero, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Centro Studi Sereno Regis, Cooperativa Sociale CISV Solidarietà S.C.S., Associazione Arteria Onlus, Associazione Laboratorio Urbano Mente Locale, Associazione Arcobaleno, Il Circolo dei Poeti Nascosti, Il Circolo Poetico Urbano Orfeo, Coop. San Donato, Collettivo Scirò, InGenio/Bottega d’Arti e Antichi Mestieri.
Info: www.isaofestival.it / www.mutamento.org – info@mutamento.org, 011.484944 – 348.5638861 Facebook: ilmutamentozonacastalia
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Il Festival nel dettaglio
Il festival si apre all’insegna del grande cinema d’autore, una selezione di film d’essai per capire come registi internazionali hanno affrontato i temi della follia e del disagio psicologico.
Venerdì 13 settembre (ore 20, Cinema Massimo) è in programma la pellicola Betty Blue (37°2 le matin) nel montaggio completo del regista e produttore cinematografico parigino Jean-Jacques Beineix, che, con Besson e Carax, ha impresso una svolta al cinema d’Oltralpe. Uno dei classici europei degli anni Ottanta, il film venne candidato all’Oscar per il miglior film straniero nel 1987 e al Premio César per il miglior film. Narra l’impetuosa storia d’amore tra un giovane aspirante scrittore, Zorg (Jean-Hugues Anglade), e Betty (Béatrice Dalle), ragazza con disturbi psichici (Francia 1986, 185′, 35mm, col, v.o. sott.it.). La versione estesa è uscita in Francia nel 1991.
Sabato 14 settembre appuntamento con il cinema e il teatro.
Alle ore 16 (Cinema Massimo) viene proiettato Family Life, terzo film del regista britannico Ken Loach che venne presentato con grande successo alla Berlinale (Gran Bretagna 1971, 110′, 35mm, col., v.o. sott.it.). Janice, ragazza della piccola borghesia inglese, con una madre autoritaria che l’ha costretta ad abortire e un padre debole, viene spedita dalla famiglia in cura da uno psicologo. Dopo alcune sedute il medico, che non capisce le origini della malattia, decide di sottoporre la giovane all’elettroshock.
Segue alle ore 18.15 (Cinema Massimo) la proiezione di Adele H., una storia d’amore (L’Histoire d’Adèle H.) del regista simbolo della nouvelle vague francese François Truffaut (Francia 1975, 110′, 35mm, col., v.o. sott.it.). Innamorata del tenente Albert Pinson, Adèle Hugo (Isabelle Adjani), secondogenita dello scrittore, fugge dall’isola di Guernesey e raggiunge Halifax. Lui però non la ama più e a nulla servono i sotterfugi cui lei ricorre per riconquistarlo. Quando Pinson si trasferisce alle Barbados, Adele lo segue. Perduta la primitiva bellezza e ridotta in miseria, la giovane scivola nella follia. Tratto dal diario di Adèle Hugo.
Il programma prosegue alle ore 21 a San Pietro in Vincoli Zona Teatro con la prima piemontese dello spettacolo MAZE – labirinto, progetto della compagnia romana UnterWasser, fondata nel 2014 e vincitrice di In-Box 2019, rete nazionale dedicata al sostegno e alla circuitazione delle compagnie emergenti. MAZE – labirinto è una live performance di ombre nella quale sculture e corpi tridimensionali sono proiettati dal vivo su un grande schermo. È una riflessione sull’esistenza, l’umano e le sue sfaccettature: l’arrivo al mondo, la ricerca di senso, la partenza dal mondo. Le tre performers sul palco animano a vista gli oggetti e utilizzano le fonti luminose come telecamere, creando l’illusione di assistere a una pellicola cinematografica. Campi lunghi, dettagli, carrellate, soggettive sono resi grazie al movimento di luci e oggetti. Gli occhi che guardano il mondo sono quelli di una donna, i cui momenti di vita si susseguono come frammenti che racchiudono istanti salienti, emozioni, pensieri, ricordi e intuizioni. L’universo lirico è nutrito da versi e immagini di poetesse come Mariangela Gualtieri, Emily Dickinson, Etty Hillesum, Wislawa Szymborska, Laurie Anderson, accompagnati da una colonna sonora originale. Le ispirazioni estetiche sono tratte dal disegno a linea continua di Steinberg, dalla leggerezza delle architetture in rete metallica di Tresoldi, dalla morbidezza del tratto di Modigliani, dalla delicatezza dei disegni cuciti di Maria Lai. Le sculture che raffigurano i volti sono state realizzate con riferimento esplicito all’opera di Calder.
Lunedì 16 settembre alle ore 20 al Cinema Massimo viene proposto il film Camille Claudel, esordio alla regia di Bruno Nuytten, uno dei più importanti direttori della fotografia francesi (Francia 1988, 175′, HD, col., v.o. sott.it.). Camille Claudel (Isabelle Adjani), scultrice di talento, lascia l’Accademia per diventare allieva di Rodin (Gérard Depardieu). Tra i due nasce una grande passione ma lui non intende abbandonare Rose, con la quale convive da molti anni. Camille, triste e sempre più ossessionata dall’amato, inizia a bere e vive in condizioni assai precarie. Il fratello Paul, con un certificato medico che ne attesta l’infermità mentale, la fa rinchiudere in manicomio.
Martedì 17 settembre doppio appuntamento cinematografico, sempre al Cinema Massimo.
Alle ore 16 viene proiettato Repulsion, primo lungometraggio in lingua inglese del regista Roman Polanski, Orso d’argento a Berlino, segue la claustrofobica discesa agli inferi di una mente allucinata. Caroline Ledoux (Catherine Deneuve) lavora in un istituto di bellezza, vive con la sorella Hélène e soffre d’ansia. Presto questo stato si trasforma in schizofrenia e lei si allontana da Colin, il suo innamorato. Progressivamente le allucinazioni la spingono verso la violenza omicida. (Gran Bretagna 1965, 104′, HD, b/n, v.o. sott.it.).
Alle ore 18 il festival ripropone la storia della scultrice Camille con la pellicola Camille Claudel 1915 di Bruno Dumont (Francia 2013, 97′, HD, col., v.o. sott.it.). Nell’inverno del 1915, la scultrice francese Camille Claudel (Juliette Binoche) – allieva e amante di Rodin – viene internata dalla famiglia in un manicomio nel sud della Francia dove vivrà fino alla fine dei suoi giorni, in solitudine e abbandono, aspettando invano la visita della sorella, della madre e di suo fratello, il poeta e diplomatico Paul Claudel.
Mercoledì 18 settembre alle ore 20.30 viene presentata un’altra pellicola di Roman Polanski, L’inquilino del terzo piano (Le Locataire), thriller psicologico presentato in concorso alla 29ª edizione del Festival di Cannes (Francia 1976, 125′, HD, col., v.o. sott.it.). Trelkovsky (Roman Polanski), un modesto impiegato polacco da poco naturalizzato francese, vorrebbe prendere in affitto un appartamento. L’affare, tuttavia, non si può concludere poiché l’inquilina precedente, che si è gettata dalla finestra, è all’ospedale in fin di vita. Recatosi all’ospedale per informarsi, Trelkovsky fa amicizia con Stella (Isabelle Adjani), giovane amica della suicida.
ISAO Festival prosegue all’insegna del teatro.
Giovedì 19 settembre alle ore 20.30 sul palco di San Pietro in Vincoli Zona Teatro è protagonista il linguaggio poetico, con la prima piemontese di Eppoinulla di Meridiano Zero (Sassari), di e con Alessandro Doro. Uno spettacolo di poesie e con poesie, ricco di ironia e doppi sensi. Uno spettacolo che trabocca di esperimenti, prove ed esercizi di linguaggio poetico. Una performance “sulla” poesia, in cui i versi recitati ne mostrano la struttura, e sul modo di “recitare” poesia, parodiando modalità in cui non lo si dovrebbe fare e in cui spesso cade l’uomo di teatro. Un divertissement, che non rinuncia al kitsch, in cui l’autore e attore si abbandona a un artigianato da teatro povero, aiutandosi con slide, video e interventi audio che talvolta approfondiscono la materia trattata, talvolta tentano di sviare il discorso, ma nel complesso tessono una ragnatela che cattura sensi, suoni, riferimenti, suggestioni.
Segue alle ore 21.30 la prima piemontese di Angst Vor Der Angst di Welcome Project – Foreigner’s Theatre (progetto al femminile nato a Berlino nel 2015), di e con Chiara Elisa Rossini, coprodotto da Teatro del Lemming. Angst Vor Der Angst nasce dal desiderio di indagare il legame tra le paure individuali e quelle collettive, le paure di persone, paesi, città e intere nazioni. Una sola persona in scena; una drammaturgia non narrativa, ma poetica, fatta di giustapposizioni e frammenti, di parole dette e taciute, ordinarie e misteriche. Un lavoro che intreccia sogni, fiabe della cultura europea, ricordi e filastrocche, poesie e modi di dire, saggi popolari e saggi accademici, suoni e video, i telegiornali e le voci dei politici, le loro minacce e le loro promesse.
Venerdì 20 settembre la serata del festival si concentra sulle drammatiche condizioni cui erano sottoposti i pazienti nei manicomi e sul miglioramento della situazione, avvenuta grazie all’impegno di uomini e donni in difesa della dignità dei malati psichiatrici.
Alle ore 20.30 San Pietro in Vincoli Zona Teatro ospita la proiezione del docufilm di Marino Bronzino e Claudio Zucchellini Portami su quello che canta. Storia di un libro guerriero, realizzato con il patrocinio di Consiglio Nazionale Forense, Università degli Studi di Milano e Ordine degli Avvocati di Torino, con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte. È la storia del processo allo psichiatra Giorgio Coda, condannato per maltrattamenti ai suoi pazienti della Certosa di Collegno. La rilettura del libro denuncia di Alberto Papuzzi e Piera Piatti Portami su quello che canta, a distanza di quarantatré anni dalla pubblicazione, è il punto di partenza per ripercorrere una stagione di impegno civile e di grandi cambiamenti e far conoscere un pezzo di storia recente in cui i “matti” per la prima volta hanno avuto la parola, sono stati ascoltati, considerati dai giudici degni di fede, finalmente cittadini come gli altri. Le interviste sono intervallate da letture di passi del libro e da una agghiacciante documentazione fotografica su cosa erano gli ospedali psichiatrici, grazie alle immagini di Carla Cerati, Gianni Berengo Gardin e Mauro Vallinotto che, con la complicità dell’Associazione per la lotta contro le malattie mentali, realizzò a Villa Azzurra un reportage rimasto nella storia del giornalismo d’inchiesta di quegli anni. Il contesto storico politico e sociale di quegli anni, etichettati solo come “anni di piombo”, è curato dall’avvocato Claudio Zucchellini, attento conoscitore di quel periodo, che spiega i grandi cambiamenti sociali dell’epoca.
Alle ore 21.30, sempre a San Pietro in Vincoli Zona Teatro, Il Mutamento Zona Castalia e Meridiano Zero debuttano con lo studio dello spettacolo coprodotto, dal titolo Per il suo bene, diretto da Giordano V. Amato (che firma anche la drammaturgia) e Marco Sanna e interpretato da Eliana Cantone e Francesca Ventriglia. Trae spunto da eventi storici solo apparentemente lontani come la realtà dei manicomi dei bambini, il processo allo psichiatra Giorgio Coda, il libro denuncia di Alberto Papuzzi e Piera Piatti, Portami su quello che canta, e il relativo e recente docufilm di Marino Bronzino e Claudio Zucchellin. La drammaturgia e la messa in scena originale sono fatte di storie che collocano la poesia al primo posto, quale balsamo lenitivo verso la crudezza di una realtà solo apparentemente appartenente al passato, come le cronache recenti insegnano.
Sabato 21 settembre alle ore 20.30 (San Pietro in Vincoli Zona Teatro) Teatro delle Selve (Novara) propone al pubblico La storia di Marco Cavallo, di e con Franco Acquaviva. È il racconto a più voci della prima esperienza di animazione teatrale condotta dentro a un manicomio, a Trieste, nel 1973. Esperienza che aprì il manicomio alla città e contribuì a cambiare “il modo di essere del teatro e della cura”. È il racconto di un’epopea collettiva che vede protagonisti le visioni di Franco Basaglia, di Giuliano Scabia e del gruppo di artisti e operatori che, per primi, provarono a “sfondare” il Muro dell’ospedale psichiatrico. È uno spettacolo che appare necessario, oggi che molte delle conquiste sociali e civili di quegli anni sono messe in discussione.
Segue alle ore 21.30 la prima piemontese di Stanze pirandelliane di Teatro Scientifico (Verona), spettacolo itinerante di teatro immersivo su testi di Luigi Pirandello, con l’adattamento di Jana Balkan e la regia di Ezio Maria Caserta, pensato come una pièce site specific che si adatta ai luoghi che la ospitano. Propone alcuni frammenti pirandelliani a contatto diretto con gli spettatori, che vengono condotti in “camere” distinte per ascoltare il racconto scenico. Lo spettacolo trae ispirazione dalle memorie presenti come fantasmi all’interno degli spazi, in cui il personaggio pirandelliano si chiude. Sono stanze spoglie perché sono in realtà luoghi mentali, quasi onirici, abitati da sogni. I testi pirandelliani a cui si fa riferimento sono: Personaggi, L’altro figlio, Sgombero e La verità.
Infine gli appuntamenti della rassegna Il Granché che si inserisce in ISAO Festival e dal 21 al 23 settembre 2109 propone a San Pietro in Vincoli iniziative centrate sul tema delle Relazioni, che si sviluppano in spettacoli, cerchi di parola, Flash Mob, Workshop artistici e altre proposte. In un periodo storico sempre più incentrato su confini, limiti, individualizzazione, indifferenza e paura dell’altro, cerca di rispondere a domande sull’importanza delle Relazioni: perché continuare a ricercare relazioni? Sono effettivamente una nostra necessità? L’uomo è davvero un animale sociale? Le persone possono vivere senza legami, senza vincoli reciproci? Spettacoli, cerchi di parola, Flash Mob, Workshop artistici e tanto altro.
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Sabato 21 settembre (San Pietro in Vincoli Zona Teatro)
Ore 16: PARTITA IN VINCOLI. Conduce L’Arcobaleno s.c.s.
Momento d’incontro attraverso il gioco del calcio di strada, gioco spontaneo, improvvisato in cui hanno più valore il divertimento e l’essere in molti che le regole di per sé.
Ore 18.30: Aperitivo
Ore20.30 – 23: Spettacoli ISAO Festival
Ore 23 – 03: LA NOTTE BIANCA CON IL CIRCOLO ORFEO
Locuzione che si riferisce al modo di trascorrere la notte, passare una notte insonne, bianca o in bianco, senza dormire. Sarà una notte dedicata alla lettura, alla poesia, al teatro. Il pubblico è invitato a portare con sé un bicchiere, una coperta e un testo che desidera condividere, per trascorrere una notte volta alla celebrazione delle parole stampate, per raccontare le proprie emozioni attraverso l’arte.
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Domenica 22 settembre (San Pietro in Vincoli Zona Teatro)
Ore 9.30 – 18: Mercatino. Stand espositivi di artisti, artigiani e associazioni di artigianato sociale.
Ore 9.30 – 11: CERCHIO PAROLA
Il cerchio, in grado di mettere alla stessa vicinanza ogni partecipante del gruppo, definisce la loro uguaglianza richiedendo un confronto paritario, dove ognuno ha lo stesso diritto di dar voce al suo pensiero. Disponendosi a cerchio le persone riescono a riconoscersi, vedersi e entrare in relazione come corpi e come voci. Partendo dalle riflessioni sul docufilm Portami su quello che canta e sullo spettacolo Per il suo bene, il cerchio si confronterà sull’ampia tematica delle relazioni.
Ore 11 – 12: IL PICCOLO PRINCIPE – Collettivo Scirò
Spettacolo di narrazione e teatrodanza, con Rosita Pepe e Marta Salomone. Regia Daniela Febino.
Un gioco attraverso il teatro danza per raccontare la favola più conosciuta del ‘900. Il Piccolo Principe dolce e poetico ci racconta mondi nuovi, ci indica nuove traiettorie, per scoprire una grande verità ovvero che l’amicizia è la fonte di ogni nuovo rapporto.
Ore 13- 18: WORKSHOP ALFABETI a cura di Alberto Valente.
Attraverso un lavoro legato alla meditazione e all’improvvisazione, si sonderanno le potenzialità creative e comunicative a partire da una parola che sarà scelta dai partecipanti. Da questo percorso è nato il progetto alfabeti che da dieci anni il gruppo Tribalico porta in giro come performance teatrale con annesse due pubblicazioni.
Ore 17: CERCHIO MUSICALE
Ore 20 – 21.15: Spettacolo teatrale in definizione
Ore 21.30 – 23: Spettacolo teatrale in definizione
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Lunedì 23 settembre (San Pietro in vincoli Zona Teatro)
Ore 20 – 21.15: Spettacolo teatrale in definizione
Ore 21.30 – 23: AMORI MALATI Compagnia teatrale HammaTeatro.
Regia di Elisa Paradiso e di Marco Cardona
La rabbia non nasconde altro che un bisogno di amore, difficile da esprimere, che la difficoltà di comunicare fa sfociare in malumori e incomprensioni distruggendo tutto. Egli, in un primo momento silenzioso e quasi assente, fa sentire la sua voce prorompendo in un’invettiva che impone ad Anna di prendere una decisione estrema. Entrambi i protagonisti deformano la realtà e così deformata la restituiscono agli spettatori.
Gli spettacoli in definizione saranno pubblicati sulla pagina https://it-it.facebook.com/il.tiglioonlus
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INFORMAZIONI AL PUBBLICO
Ingressi
San Pietro in Vincoli Zona Teatro
2 spettacoli in serata: intero 12,00 € / ridotto 8,00 €
1 spettacolo in serata: intero 8,00 € / ridotto 5,00 €
Ridotti: soci IL MZC, professionali, residenti Circoscrizione 7, over 65, under 18
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Cinema Massimo
Sala 3: Intero: € 6,00 / Ridotto: Aiace, militari, under18 € 4,00
Ridotto: studenti universitari e Over 65 € 3,00 (spettacoli pomeridiani), € 4,00 (spettacoli serali)
L’ingresso alla proiezione di Portami su quello che canta, storia di un libro guerriero è gratuito
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Il Granché
Ingresso unico per tutti gli eventi delle singole giornate: 3,00 €
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Sedi
San Pietro in Vincoli Zona Teatro: via San Pietro in Vincoli, 28 – Torino
Cinema Massimo: via Giuseppe Verdi, 18 – Torino
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Info
www.mutamento.org – info@mutamento.org, 011.484944 – 348.5638861
Facebook: ilmutamentozonacastalia – Instagram: ilmutamento
Ufficio stampa: Paola Galletto – pao.galletto@gmail.com – 340.7892412