È stato presentata all’Alexander Museum Palace Hotel la 40esima edizione del Rossini Opera Festival, in programma a Pesaro dall’11 al 23 di agosto.
Nel cartellone, due nuove produzioni: Semiramide, coprodotta con l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, diretta da Michele Mariotti e messa in scena da Graham Vick, e L’equivoco stravagante, diretto da Carlo Rizzi e ideato da Moshe Leiser e Patrice Caurier. In cartellone anche la ripresa del rarissimo Demetrio e Polibio, nell’allestimento di Davide Livermore, diretto da Paolo Arrivabeni.
Completeranno il programma Il viaggio a Reims degli allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”; il Gala ROF XL con alcuni tra i maggiori cantanti rossiniani di oggi; la Cantata La riconoscenza; le Soirées musicales nella versione orchestrata da Fabio Maestri; due Concerti lirico-sinfonici con le voci di Varduhi Abrahmyan e Jessica Pratt e quelle di Anna Goryachova e Simone Alberghini; due Concerti di Belcanto, protagonisti Angela Meade e Antonino Siragusa; il nuovo appuntamento di Rossinimania con gli Italian Harmonists.
Il Sovrintendente Ernesto Palacio ha introdotto l’incontro: “Le prove stanno andando molto bene, sono tre spettacoli molto diversi l’uno dall’altro: Demetrio e Polibio è una ripresa della produzione già messa in scena nel 2010, mentre Semiramide e L’equivoco stravagante sono due nuove produzioni. Si tratta di titoli visti poco anche a Pesaro: per Semiramide si tratta della terza produzione in 40 anni, mentre per L’equivoco stravagante si tratta della seconda; Demetrio e Polibio è la ripresa dell’unica messinscena dell’opera prodotta dal ROF. Sarebbe bello che titoli del genere fossero programmati più di frequente nei teatro di tutto il mondo”.
Ilaria Narici, Direttore scientifico della Fondazione Rossini, ha ribadito il saldo legame con il ROF: “Lavoriamo assieme da sempre, la Fondazione realizza e pubblica le partiture in edizione critica e il Festival le mette in scena. Quanto alle opere di quest’anno, Semiramide è proposta nella storica edizione critica di Philip Gossett ed Alberto Zedda. Di Demetrio e Polibio, la Fondazione ha recentemente acquisito l’unico pezzo originale, il Quartetto, che sarà prezioso per la realizzazione dell’edizione critica che pubblicheremo l’anno prossimo a cura di Daniele Carnini. Quanto all’Equivoco stravagante, non esiste autografo: la ricostruzione della partitura è stata frutto di un lavoro certosino sui manoscritti svolto da Marco Beghelli. Anche la cantata La riconoscenza è stata pubblicata in edizione critica negli anni precedenti”.
Il vicesindaco e presidente ROF Daniele Vimini ha aggiunto: “Il programma del ROF 2019 è ricchissimo e prosegue in un cammino di crescita. Il periodo di attività si è allargato, ed ormai va da febbraio (la settimana del compleanno di Rossini) sino a novembre (le celebrazioni dell’anniversario della morte). L’estensione dell’attività ha consentito di provare a coinvolgere un pubblico diverso, più giovane e meno abituato a frequentare l’opera. Il Festival sta lavorando moltissimo ad attività di apertura a nuove fasce di spettatori, a cominciare dal progetto didattico Crescendo per Rossini, e alla creazione di nuove importanti partnership internazionali, a cominciare da quella quinquennale con la Royal Opera House Muscat”.
Ha chiuso l’incontro il presidente onorario del ROF Gianfranco Mariotti: “La mia presenza qui è un segno di continuità. Il Festival viene da lontano ed ha una lunga storia, ma deve andare lontano e darsi nuovi orizzonti. Il ROF è sempre stato un Festival militante, con una missione ben chiara da perseguire. Con il completamento della lunga fase della riscoperta delle numerose opere dimenticate,si è chiuso un ciclo ed uno nuovo se ne apre. Abbiamo restituito al mondo degli appassionati partiture sconosciute che a Pesaro hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Questo repertorio deve diffondersi maggiormente all’estero, ed è questo l’obiettivo che il Festival si è dato per gli anni futuri”.